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Non so sinceramente cosa mi abbia spinta a cercare Liam questa mattina

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Non so sinceramente cosa mi abbia spinta a cercare Liam questa mattina. Probabilmente il senso di colpa per avergli dato buca ieri sera o forse il fatto che continuava ad ignorare i miei messaggi. Questo comportamento inoltre non sta aiutando la sua causa. Vuole dimostrarmi di essere diverso da come credo, eppure si è comportato come un bambino viziato che si arrabbia quando non ottiene quello che vuole.

«Anche se volessi ignorarti, ora sarebbe un po' difficile visto che ti ho davanti.» L'angolo delle sue labbra si piega all'insù e incrocia le braccia davanti a se. «Come hai fatto a trovarmi? Mi stai stalkerando?»

«Non ti sto stalkerando.» Imito il suo gesto e incrocio le braccia a mia volta. «Nancy sì però quindi ti conviene stare attento.»

Dalla sera della festa, quando ho dormito a casa di Liam, io e la mia migliore amica ci siamo viste a malapena. Gli orari delle nostre lezioni non combaciano ma quelle poche volte che l'ho incrociata mi è sembrata distaccata. So che probabilmente c'entra il fatto che sono andata via con Liam e non sono rientrata fino al giorno dopo, quindi appena la vedrò le spiegherò che non è successo niente.

«In che senso mi sta stalkerando?» Il tono di Liam è più serio rispetto a prima, e questo mi convince a dirgli la verità senza stuzzicarlo oltre.

«Ha tutto il calendario delle partite e degli allenamenti ma non è una novità. Però questa mattina ho trovato anche un elenco con gli orari di alcune lezioni che frequenti. Ti ho trovato con questo ma l'ho già buttato. La sua cotta per te sta diventando preoccupante.» Lo vedo rilassarsi leggermente e decido di continuare. «Comunque mi dispiace per ieri sera...»

«Aspetta...» dice facendomi segno di fermarmi, «mi hai davvero appena chiesto scusa o sono in tv?» Finge di cercare delle telecamere con lo sguardo e questo gli fa guadagnare un bel pugno al braccio. Probabilmente gli ho fatto il solletico considerando quanto sono duri i suoi muscoli.

«Sono seria, mi dispiace quindi ho pensato che potremmo vederci stasera. Se non hai altri impegni ovvio.»

Lui rimane a guardarmi sbigottito. «Sicura di stare bene?»

Sbuffo. «Sto per cambiare idea.»

«Va bene...», pronuncia sorridendo, «stasera avevo già promesso a mia sorella che le avrei preparato la pizza...»

«Capisco, possiamo fare un'altra volta.»

«Lasciami finire sirenetta. Stavo per dirti che puoi unirti a noi e darmi una mano a cucinare.»

«Sicuro?»

«Al cento per cento» mi rassicura. «E poi a mia sorella piaci, sono sicuro che sarà felice se ti unisci a noi.»

Ci penso un po' su. Da un lato non vorrei intromettermi ma dall'altro voglio davvero assaggiare la pizza che prepara Liam. Se è buona anche solo metà di come lo erano i pancake, non riuscirò a non divorarla tutta.

Tra le strade di New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora