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<< Dai Felix, non te la sei presa veramente, vero? >> Chiese scuotendomi con timore la spalla da sopra il piumone, mentre me ne stavo bello sdraiato in posizione fetale sul mio letto matrimoniale, nascosto da vari strati coperte per colpa del freddo ghiaciale che c'era all'esterno.

<< Lixie per favore, sono pure in ritardo, puoi rispondermi e salutarmi prima che me ne vada? >> Fece con tono dolce continuando ad accarezzarmi facendomi intenerire.

Misi da parte il mio ego sedendomi e buttandomi addosso a lui, schiacciandolo totalmente con il mio peso. Finimmo entrambi sdraiati sul materasso, io schiacciato sul suo petto che si alzava ed abbassava al ritmo della sua risata timida, le mie braccia avvolte intorno al suo busto senza la minima voglia di separarle.

<< Io te lo giuro Minho, che se mi fa incazzare, al ritorno non avrai più un migliore amico. >> Lo minacciai con tono per nulla ironico, appoggiando il mento sopra il suo cuore ed osservandolo di sottecchi, facendolo ancora più ridere.

<< Se ti infastidisce hai il diritto di tirargli l'ennesimo calcio nelle palle. >> Arrossii capendo che avesse assistito al calcio di qualche minuto prima. << Comunque bel colpo. >> Ridacchiò riferendosi alla mia mossa imparata su tik tok che avevo usufruito per fare stare zitto Hyunjin, spostandomi ed alzandosi in piedi con l'intento di uscire, probabilmente pure in ritardo per il suo treno.

Mi diede una leggera carezza nei capelli promettendomi che sarebbe tornato presto, sorpassando la porta e chiudendola appresso a lui, sentendomi per la prima volta nella mia vita veramente da solo, in una casa enorme con solo me stesso ad occuparla, e quasi iniziai a sentire i miei pensieri rimbombare in quelle mura sottili. Presi una decisione in fretta e furia, volendo ricolmare quella sensazione di solitudine; recuperai il mio iphone volato precedentemente dall'altra parte del letto, aprendo il registro chiamate e cercando un contatto in particolare.

<< Jisungie, al posto di tornare a casa venite da me, diglielo a tutti. >> Parlai con il telefono all'orecchio, felice di sentire i miei amici in sottofondo che urlavano dalla gioia di passare del tempo insieme tra cibo, giochi e film.

Era ormai passata mezz'oretta dalla chiamata, e finalmente il campanello di casa suonò facendomi correre al piano inferiore cercando di non cadere dalle scale, spalancando il portone con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia che persi subito quando al posto dei miei amici trovai un biondo dai capelli lunghi che aveva un'espressione curiosa in volto.

<< Che vuoi? >> Sbuffai incrociando le braccia al petto, fermandomi ad osservare meglio il suo viso nell'attesa di una risposta; labbra piene e rosacee, occhioni marroni che avevano proprio una bella luce e il nasino leggermente all'ingiù che gli dava un'aria da badboy.

<< Ho appena salutato Minho e mi ha chiesto di stare un po' con te perchè ti vedeva triste. >> Rispose con gli occhi al cielo per nulla felice di dovermi assistere, come se avesse a che fare con un bambino, cosa che mi diede fastidio.

<< Bene, grazie mille ma puoi andartene, sto benissimo così, in più stanno arrivando i miei amici quindi non sarò da solo. >> Provai a convincerlo facendo un accenno con la testa come per intendere che se ne dovesse andare, ma lui non si spostò di un centimetro, rimase a fissarmi come se fossi pazzo.

<< No, tu non hai capito. Non inviterai proprio nessuno, se tu e il criceto faceste esplodere di nuovo la cucina, Minho fa esplodere me. >> Insistette con tono autoritario non accettando un no come risposta, fin quando una vocina stridula si intromise, e un ragazzo correre verso di me.

Jisung diede una spallata sul fianco di Hyunjin per farsi spazio e potersi lanciare su di me, abbracciandomi fino a non respirare.

<< Jisungie, ci siamo visti letteralmente due ore fa. >> Lo coccolai al petto, accarezzandogli la testa, osservando la faccia disgustata del più alto.

<< Mi manca Minho! >> Piagnucolò nascosto nell'incavo del mio collo, mentre io sorridevo imbarazzato ai ragazzi che si intravedevano dietro al biondo, facendo cenno a quest'ultimo di levarsi dal cazzo.

Quando finalmente si arrese andandosene, i ragazzi si avvicinarono a me dandomi un abbraccio veloce ciascuno -in realtà pure al moro, poichè non si era ancora staccato dal mio corpo - entrando dentro casa ed accomodandosi sul divano, poggiando delle buste bianche sulla penisola della cucina.
Chiusi la porta con un calcio leggero, iniziando a fare passo per passo cercando di non cadere per colpa del koala aggrappato a me che desiderava solo affetto e coccole.

<< Felix, abbiamo portato del pollo e i saikebon! >> Riconossi la voce di Chan che urlava dalla cucina, e quando Jisung si staccò di fretta volendo andare a cucinare, lo afferrai dalla manica della sua felpa rosa cipria, trascinandolo sul divano insieme a me promettendogli una serenata di carezze, volendo evitare qualche guaio.

Sul divano, con il piccolo sopra di me totalmente steso, guardammo Changbin e Seungmin giocare alla play a Call Of Duty, mentre Jeongin e il più grande si davano da fare in cucina.
Speravo almeno che si stessero dando da fare per cucinare e non per altro.

<< È pronto! >> Esclamarono in uniscono i due ragazzi, facendoci saltare tutti in aria per poterci sedere nel grande tavolo di cristallo, nonostante tutti noi avessimo già mangiato in mensa.
Non si poteva paragonare il pollo anemico di scuola a questo pollo croccante e dal colore dorato.

Finimmo il secondo pranzo molto in fretta e mollando il quokka a farsi dare le coccole dagli altri, corsi in cucina per sistemare la tavola, non volendo fare incazzare Hyunjin, che a quanto pare già non era molto d'accordo con l'idea di far accendere i fornelli da noi cinque; chissà perché.

Si fecero le sei molto in fretta, tra gossip, partite alla play e molti snack, infatti i ragazzi decisero di andarsene poiché il sole iniziava a scendere velocemente, dando spettacolo alla luna piena che già si intravedeva nel cielo rossastro. Per l'ennesima volta quel giorno mi ritrovai da solo, in una casa enorme totalmente buia, e non seppi proprio cosa fare. Guardai disgustato i piatti sporchi, buttandoli velocemente in lavastoviglie ed accendendola, andando al piano superiore. Raccattai dalla cabina armadio una tuta blu scuro, una felpa nera con il cappuccio e dei boxer del medesimo colore di supreme, andando in bagno a farmi una bella vasca idromassaggio. La riempii di schiuma, spogliandomi per potermi buttare nell'acqua calda che mi avvolse in un vapore tenue e riscaldante.

Quando l'acqua iniziò a raffreddarsi, dandomi i primi brividi, decisi fosse arrivata l'ora di uscire, sciacquandomi con il soffione il sapone in eccesso e nascondendomi dentro l'accappatoio, sentendo freddo come mai. Di fretta mi passai l'asciugamano su tutto il corpo lasciandolo poggiato sulle spalle per non bagnare i vestiti con le gocce dei capelli, indossando i boxer ed accendendo la stufetta, sentendomi finalmente bene. Mentre mi rilassavo, facendo skincare e mettendomi le mie creme costose, dei passi silenziosi nel corridoio mi fecero quasi urlare, iniziando a farmi salire l'ansia. Cercando di fare meno rumore possibile mi rimisi l'accappatoio bianco, e con l'ansia fino alle stelle aprii piano la porta, osservando il corridoio buio e tenebroso, che non faceva intravedere assolutamente nulla. Ad un tratto ricominciai a sentire i passi lenti e regolati dietro di me, saltando e tirando un urlo a squarcia gola quando due mani si posarono sulle mie spalle scoperte, poichè dal salto la stoffa bianca si era aperta, cadendo a terra lasciandomi da solo in boxer, in mezzo a quel buio atroce e delle mani congelate sulle mie spalle, che mi bloccarono al muro.

Urlai più forte che potetti.



Angolo autrice.

Sta storia mi sta facendo veramente cagare e non so se portarla avanti, in più mi è venuta in mente una trama piuttosto carina per una delle mie prossime storie, che spero di iniziare in fretta. Lascio a voi i pareri. :)

my brother's best friend -hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora