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Avevo trascinato Hyunjin verso il supermercato più vicino, facendo scorrere le rotelle del carrello sul pavimento mentre osservavo il biondo confuso accanto a me.
Ci fermammo nel reparto dove posavano vari prodotti per capelli, arrivando davanti l'immenso scaffale delle tinte.
Ne afferrai subito due lanciandole dentro al carrello senza dar tempo a Hyunjin di poter osservare di quali colori fossero.

<< Tesoro, per favore, puoi dirmi che colore hai preso per me? > Mi domandò provando a farmi gli occhioni dolci, ma io gli regalai un bacio di fuggita scappandomene con un sorriso furbo e mollandogli il carrello, trovandomelo alle calcagne l'attimo successivo.

Iniziai a riempire il carrello di cibi confezionati e porcherie, con lo sguardo disprezzante di Hyunjin che continuava ad aggiungere carne e verdure.

<< Devi smetterla di mangiare come un fuorisede, posso tranquillamente cucinarti io tutti i giorni. >> Sbuffò all'ennesima bottiglia di coca cola da due litri che infilai nel carrello affianco alle altre.

<< Non dire così, che poi mi ci potrei abituare. >> Ridacchiai ridendo scherzoso.

<< Iniziatici ad abituare, allora. >> Borbottò a voce bassa ma non abbastanza da non farsi sentire, e io spalancai gli occhi diventando rosso in un attimo, sfuggii al discorso correndo in un'altra corsia di scaffali, facendo finta di nulla.

Arrivammo poco dopo alla cassa e nella fila Hyunjin toccò per sbaglio la sua mano con la mia, controllandosi intorno incrociò le sue dita con le mie, osservandomi con un leggero sorriso e interrompendo il contatto visivo con una leggera timidezza.
Quel ragazzo mi avrebbe fatto impazzire.

Dopo una lotta per chi dovesse pagare, come se non avessimo entrambi così tanti soldi da strafondare giù per il culo, Hyunjin riuscì a passare la sua carta nera per primo, nonostante fosse una mia spesa.

Bastardo.

Infilammo con non poca fatica le enormi buste dentro la porsche che sembrava chiedere pietà, e appena entrati in macchina mi infilai in fretta e furia la cintura, come ogni volta pregai di uscirne vivo dalla mia guida pazza.
Per tutto il viaggio ci mettemmo a canticchiare insieme Heart-shaped box dei Nirvana canzone che scoprimmo di amare in comune qualche giorno prima durante il viaggio di ritorno, e arrivammo per fortuna sani e sani, forse con qualche multa e qualche insulto dato da altri autisti.

<< Dammi a me! Ce la faccio a portarne qualcuna. >> Inistessi a morte dopo aver analizzato la quantità di buste che Hyunjin doveva portare dal garage di casa sua alla cucina di casa mia, e dopo avergliela quasi strappata di mano me la passò, e io fiero la presi con tutta la forza che possedevo.

Si girò un solo secondo per poterne prendere un'altra, un solo secondo, a quanto pare abbastanza letale da come si girò di scatto per colpa del forte rumore che lo fece spaventare.
Abbassò lo sguardo e mi ritrovò sul pavimento sdraiato di pancia con il mento appogiato alla busta mentre lo guardavo sorridendo imbarazzato.

<< Lee Felix. >> Mi minacciò con sguardo serio che interruppe poco dopo per colpa di una risata isterica che lo prese completamente, inginocchiandosi a terra. << Mi spieghi come... >> Riscoppiò a ridere mentre cercavo di non seguirlo, piazzandomi in volto uno sguardo corruciato e alzandomi in piedi spazzandomi via la polvere dalle ginocchia, riprendendo la busta e portandomela al petto tenendola con due mani come un bambino.

<< È stato solo un errore di distrazione. >> Gli feci la linguaccia per poi uscire dal garage e aprendo la porta di casa mia velocemente lanciai la busta con poca grazia subito all'uscio della porta, non avendo le forze di trascinarla per qualche altro metro.

Dalla porta aperta entrò poco dopo il biondo con altre sei buste, portandose sulla penisola della cucina.

<< Campione, porta qui quella busta e iniziamo a dividere tutto! >> Disse con un sorriso soddisfatto.
In risposta mi lanciai sul divano.

<< Allora, togliti la maglietta. >> Gli ordini con fare serio e eccitato.

<< Toglimela tu. >> Fece divertito per stuzzicarmi, in risposta lo guardai torvo.
Finalmente se la tolse e si sedette sullo stabello che avevo precedentemente posizionato davanti lo specchio del bagno, sopra tutto l'occorrente per fare guai. << Adesso posso vedere che colore mi farai? >> Chiese preoccupato, e per dargli una risposta girai lo sgabello in modo che puntasse verso di me, dando le spalle allo specchio.
Non perse tempo per alzare la testa guardandomi e posizionando le mani sui miei fianchi.
Si sarebbe rivelato un pomeriggio difficile.

Iniziai a spalmargli la decolorazione alla ricrescita, e dopo aver aspettato i giusti tempi la sciacquai, sorridendo poiché era finalmente arrivato il momento.
Gli misi la carta stagnola per far riposare il colore strambo al di sotto e in quel momento di attesa mi spalmai a mia volta la decolorazione sulla ricrescita ormai evidente, facendomi aiutare solo per il dietro.

Avendo raggiunto il risultato ottenuto, entambi con la testa piena di carta stagnola, guardai a Hyunjin dall'alto sorridendogli timido per quel silenzio regnante, tutti e due aspettando un passo dall'altro.
Ne approfittai della sua posizione per sedermi sulle sue cosce sode, circondandogli il collo con le braccia attento alla tinta, mantenendo il contatto visivo che sembrava parlare al posto nostro.
Avevo una domanda in mente da più giorni, e mi sembrava l'occasione perfetta, anche se la risposta ne dava alla mia salute mentale.

<< Hyunjin, cosa siamo? >> Gli domandai prendendo coraggio, i miei occhi leggermente lucidi dall'ansia, e senza accorgermene stavo tremando da testa a piedi ed ero diventato teso come una corda di violino.

Probabilmente sentendolo mi sorrise per rassicurarmi, passando le mani sotto la mia maglia per poter accarezzarmi i fianchi con leggeri cerchi immaginari, mentre io le scesi sul suo petto nudo.

<< Qualunque cosa tu voglia. >> Mi rossise questa volta con un leggero rossore sulle gote, cosa che mi fece accennare un alzare di labbra.

<< Quindi... vuoi essere, si dai, cioè- >> Feci per alzarmi totalmente imbarazzato, ma lui mi ripiazzò su di lui piegando leggermente la testa di lato come per sfidarmi a finire la frase.
Gli tirai un leggero pugno sulla spalla nuda, distogliendo lo sguardo.

<< Sì, tesoro, voglio essere il tuo fidanzato. >> Ridacchiò alla mia reazione, forse anche al colore del mio viso che era diventato dello stesso colore dei suoi nuovi capelli.

Forse questo ancora non glielo diciamo...

Per nascondermi dai suoi occhi feci la cosa più semplice, lo stonai con un bacio tenero di cui lui subito approfondì il ritmo e di cui eliminò l'innocenza.
Ogni volta che ci baciavamo era come se tutti i miei problemi sparivano ed esisteva solo lui e le farfalle nello stomaco che mi assalivano, questo per essere raffinati e non dire "mi pulsa il cazzo".

Il rumore di una sveglia ci interuppe, e io mi staccai per primo lasciandogli un bacio sulla guancia, proseguendola a chiuderla.

<< Hyunjin, vieni qua che li laviamo. >> Gli ordinai facendolo abbassare all'altezza del lavandino dopo aver lavato il mio, e quando iniziò a vedere il colore colare giù insieme all'acqua nella casa si sentì solo una sua imprecazione e un "FELIX, PERCHÉ ROSSI!".

Dai, gli sembravano piacere in fin dei conti.

<< LEE FELIX?! >>

my brother's best friend -hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora