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Era forse mezz'ora che continuavo ad opprimere Hyunjin a sapere cosa diamine avessero comprato, curioso come non mai ma sopratutto per chiedere poi la recensione a Jisung per un futuro fidanzato.
Si scherza ovviamente.

<< Senti Felix, sei troppo innocente per queste cose. >> Ridacchiò il biondo quando iniziai a prenderlo a pugni sul petto.

<< Ma dai, porca troia mi vedo le peggio cose e comunque non sono mica vergine... purtroppo. >> Aggiunsi perdendo il sorriso che avevo poco prima, e il più alto sembrò notarlo, infatti come metodo più fattibile e funzionale, probabilmente per distrarmi, mi chiese se volessi un po' di alcool.
Come potevo rifiutare?

Lo seguii nella grande cucina dell'albergo sui colori del grigio e bianco, osservando quanto fosse aggraziata e elegante, mentre tirava fuori dal minifrigo 4 bottiglie di alcolici diversi, sputati da non so dove.

<< Bimbo, smettila o non ti faccio toccare nemmeno un goccio di alcool. >> Mi minacciò con sguardo serio, e quando ditubante appoggiò il bicchierino da shot sotto la mia vista, lo presi dando un colpettino al tavolo con esso e me lo scolai in un sorso, osservando la faccia traumatizzata di Hyunjin.

<< Passa qua la bottiglia! >>

<< Felix, sei sicuro di reggerti in piedi? >> Mi chiese preoccupato, osservandomi balcollare per la camera cercando non so cosa, finendo a saltare sopra il divano, rischiando di rompermi qualcosa.

<< Tranquillo, non sono ubriac- >> Persi l'equilibrio facendo correre Hyunjin verso di me, che mi prese stranamente al volo da sotto il culo e mi riportò seduto sul divano.
Fregandomene mi rialzai continuando a saltare e a urlare cose senza senso.

Il biondo si tirò il palmo in fronte e appoggiò la mano sinistra sul fianco, osservandomi e non sapendo cosa fare, decidendo che forse fosse l'ora di dormire, poiché si erano fatte già le due di notte.

<< Lixie, per favore andiamo a letto? >> Chiese con sguardo assassino, e io ebbi quasi paura, infatti saltai giù dal divano e iniziai a correre intorno di esso, con la paura che potesse inseguirmi, invece rimase fermo al suo posto con le mani sulle tempie.

<< No, tu poi mi ammazzi e nascondi il mio cadavere! >> Brontolai facendogli il terzo dito, non notando che il tappeto avesse fatto una piega e scivolandoci sopra, cadendo faccia a terra, per fortuna senza sbattere la testa.

<< Ahia. >> Mi lamentai rischiando di scoppiare a piangere come un bambino per colpa del dolore che si stava diffondendo per tutto il corpo, per fortuna leggermente attutito dall'alcool.

<< Okay Lixie, ho capito. >> Venne verso di me specchiandosi nei miei occhioni lucidi dal trattenere le lacrime, prendendomi da sotto le ascelle e tirandomi su.

Come il koala gli attaccai le braccia al collo nascondendo il viso nel suo collo, strisciandoci il naso freddo e le labbra umide, come un gatto, arrotolando le mie gambe alla sua vita facendomi prendere in braccio da sotto le chiappe.
Trasportando tutto il mio peso mi portò a letto, e non volendomi staccare perse l'equilibrio cadendomi addosso, finendo abbracciati.

<< Tu resti qua adesso. >> Lo obbligai non volendo staccarmi, mentre lui cercava di farsi peso con le braccia per potersi staccare.

<< Allora cucciolo, facciamo una cosa: mi cambio al volo e mi metto qualcosa per dormire, e poi vengo a cambiare te. >> Iniziò attirando la mia attenzione, quindi iniziai a fissarlo negli occhi senza sbatterli, capendo se mi stesse mentendo.
Nei suoi occhi notai la pura sincerità, quindi azzerai le distanze dandogli un bacino leggero sul nasino, annuendo poi con la testa.

Lui sembrò sorpreso, ma non dandoci peso iniziò ad aprire la valigia cambiandosi davanti a me, mentre io ossservavo ogni sua mossa cercando di analizzarla al meglio per poter ricordamela anche il giorno dopo.

Si tolse la felpa nera semplice, e io subito misi gli occhi sui suoi addominali scolpiti e sui suoi bicipiti di duri anni in palestra, soffermandomi sulla linea V che si intravedeva dai jeans, nascosta leggermente dai boxer neri di supreme.
Quando si tolse lentamente i pantaloni, pensando non lo stessi osservando, quasi mi sentii di svenire; il suo corpo sembrava scolpito con la perfezione, tutte le curve e le parti più muscolose erano posizionate con cura, e non mi servì osservandolo di profilo per sapere che avesse un culo alto e solido.
Sentii caldo quando abbassai lo sguardo sulla parte più bassa, quasi sperando di poter vedere di più, e solo quando mi concentrai anche sui capezzoli notai un cerchietto argento nel bottoncino destro: aveva un piercing che avevo voglia di leccare.

Quasi mi stupii di trovare una cosa del genere su un uomo così raffinato e elegante, e la cosa mi fece eccitare, quasi nel pensare di cercare in tutto il suo corpo se ne avesse altri nascosti.

Guardandolo con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, non notai che il biondo mi stesse fissando allibito.

<< Se vuoi puoi scattarmi una foto ricordo. >> Scherzò finendo di aggiustarsi la maglietta che non sapevo da dove fosse spuntata, ma in quel momento la odiai, stessa cosa per la tuta grigia che indossava.

Dopo aver rovistato ancora qualche altro secondo nella sua valigia tornò da me con in mano qualcosa che riconosci come una cannottiera e una tuta, sicuramente non di mia proprietà, e con cura mi svestì totalmente per poi rivestirmi con i capi profumati del suo profumo su cui accoccolai immediatamente.
Niente aveva un tono malizioso, solo Hyunjin che si prendeva cura di me, e io che pensavo a come mordere il suo piercing.

Gli feci come al solito il mio terzo dito immaturo e stranamente mi soprese quando mantenne la sua promessa, tornando da me che gli aprii subito le braccia in risposta, facendolo sdraiare con una faccia di digusto sopra di me, mantenendosi con i gomiti ai lati della mia testa per non pesarmi.

Per non affaticarsi invertì la posizione, finalmente potendo sdraiarmi sul suo petto, precisamente sul suo pettorale sinistro, rovistando con l'orecchio in cerca di una cosa precisa.
Ormai avevo un fetish.
Coprì i nostri corpi incastrati con fare paterno, abbracciandomi la schiena disegnando leggeri cerchi per cullarmi, fin quando non lo feci veramente, godendomi la migliore dormita della vita, sentendomi finalmente al sicuro.

Angolo autrice.

Ormai dire "scusate" è banale nelle mie storie, ma sto cercando di prendere un po' in mano le mie amicizie e il mio tempo libero, dedicandomi un po' di più a me stessa.
Questa storia ormai si è capito che non ha un senso ma è fatta per pura noia, diversamente da trust me che è totalmente puntata sui miei pensieri in un periodo della mia vita.
Spero che possiate apprezzare un minimo.

my brother's best friend -hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora