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La mattina dopo aprii gli occhi sentendo uno strano calore sotto di me, e abituato a quel vuoto freddo che avvertivo ogni mattino, alzai leggermente la testa trovando il petto nudo di Hyunjin sotto la mia guancia.
Sorrisi all'istante strusciandoci il naso contro come un gattino, tornando ad appogiare la testa l'attimo successivo.
Inizai ad accarezzargli leggermente gli addominali, ammaliato dalla loro rigidità che segnava tanti anni di allenamento, e quando salii più sopra trascinando l'indice sul mio cammino, inciampai nel piercing che luccicava sul suo capezzolo.
Sorrisi di nuovo come un deficente, continuando a sognare di morderlo e torcerlo sotto il mio tocco.

Quando la voglia diventò troppo alta quasi mi pentii di avergli tolto la maglia la sera prima, ma me ne fregai.
Non eravamo ancora fidanzati, ma ormai poteva ritenersi mio.
Mi alzai leggermente con la testa per controllare il suo stato, e lo trovai totalmente dormiente con il volto rilassato e curioso, e non resistetti a lasciare un piccolo bacio sulle sue labbra carnose.
Pian piano mi abbassai e lasciai un piccolo bacio anche al suo piercing, tornando ad osservarlo quasi affascinato e desiderai di averne uno anche io, scelta che mi stava tentando.
Iniziai ad accarezzarlo vedendo il capezzolo irrigidirsi, e con un sorriso malizioso andai a giocarci con le dita, sfiorando il centro del capezzolo, spostando il piercing a destra sinistra.
Forse ero pazzo, forse no, ma quel piercing era la mia ossesione.

<< Felix... >> Borbottò con voce rauca e io dall'imbarazzo saltai via dal suo petto, lanciandomi dall'altro lato del letto dandogli le spalle, fingendo di dormire.

Sentii il materasso muoversi, poco dopo il petto nudo di Hyunjin aderire contro la mia schiena rivestita da una tshirt leggera che pensai subito di togliere per potermi godere metlio il contatto pelle a pelle, ripensandoci quando realizzai di sembrare un arrappato.

Che forse ero.

Mi poggiò un braccio attorno al girovita circondandola, trascinandomi ancora di più contro di lui, e d'istinto anarcai il busto, schiacciando il mio sedere contro il suo bacino, da cui potevo sentire l'erezione mattutina.

Cristo santo salvami tu.

Iniziò ad accarezzarmi l'addome, cercando sempre di più di schiacciarmi contro di lui, fino a diventare quasi tutt'uno, maledicendo i vestiti e facendogli uscire un verso grottesco quando mossi il sedere contro di lui per l'ennesima volta, volendolo stuzzicare.
Strinse la mia maglietta, risalendo con la mano fin quando non si appoggiò con metà mano sulla chiappa e metà sul fianco.
Dire che stavo andando a fuoco è dire poco.

A salvarmi fu la sveglia che iniziò a suonare con la musichetta preimpostata del mio iphone, indicandomi le 7 del mattino.
Cazzo vero che avevo scuola.
L'essere dietro di me non sembrava nemmeno essersene accorto.

<< Jinnie, per quanto vorrei rimanere così tutto il tempo del mondo devo andare a scuola. >> Lo chiamai provando a scuotermi contro di lui sperando di svegliarlo dal coma che sembrava averlo preso.

<< Felix smettila di schiacciare il tuo maledetto e perfettamente perfetto culo sopra il mio cazzo. >> Quasi mi sgridò facendomi fermare in un secondo quasi staccandomi. << Cazzo ma devi proprio andare a scuola? Tanto non vi insegnano una minchia. >> Sbuffò però staccandosi e mettendosi seduto, strofinandosi gli occhi.

Mi girai spalancando gli occhi alla vista del suo piercing e le braccia flesse al movimento che evidenziavano bicipiti e tricipidi.
Quel ragazzo non era reale, era un cazzo di quadro.

Si girò verso di me con gli occhietti ancora chiusi dalla stanchezza e la forma del cuscino nella guancia destra, ma nonostante tutto mi sorrise a 32 denti per poi porgersi e darmi un bacino sulla guancia, e io diventai rosso al solo pensiero che mi aveva appena beccato a fissarlo con la bocca aperta, gli occhi sgranati e quasi scommettevo che un rivolo di saliva aveva iniziato a scendere.

<< Ti accompagno e prendo io, oggi, vatti a vestire che preparo qualcosa per colazione. >> Disse mentre si alzava in piedi per rimettersi la maglietta rubata a Minho, guardandomi in attesa.

Saltai giù dal letto con velocità e corsi in bagno senza guardarmi dietro, lavandomi con velocità e correndo in stanza per cambiarmi con dei cargo grigi e una felpona nera semplice, afferrando il mio giubbotto peloso dalla sedia e scelsi il paio nero di converse dalla mia scarpiera, recandomi al piano di sotto con un odorino dolce che mi fece venire l'acquolina.

<< Sento odore di pancake per caso?! >> Saltellai fino alla cucina per trovare Hyunjin mentre serviva un piatto bianco, appena finì gli iniziai a correre incontro per lanciarmi contro di lui che mi prese al volo, facendomi allacciare le gambe intorno alla sua vita.
Ci baciammo lentamente in gesto di puro affetto, poco dopo mi lascio a terra per permettermi di sbranarmi con poca grazia il cibo servito.

<< Fai aaah! >>Gli portai un pezzo di pancake alla bocca per imboccarlo, poiché lui non voleva mangiare nulla.
Mi sorrise per poi prenderlo e iniziare a masticarlo, mentre io ritornai con foga a ingoiarmi uno dopo l'altro gli ultimi rimasugli.

Finii il tutto lasciando il piatto e il bicchiere dentro il rubinetto e quasi sorrisi al forno notando il modello identico a quello di prima per non dare sospetti a Minho, ringraziando non so chi per non aver fatto bruciare casa.
Hyunjin di solito si preoccupava di Han, stavolta si doveva preoccupare di me e lui insieme in cucina.

Mi sedetti sul divano per allacciarmi le converse nere e corsi alla porta, dove Hyunjin mi aspettava appoggiato contro lo sportello della macchina vestito come suo solito in modo abbastanza elegante, dopo esser passato a casa sua e aver lasciato le valigie ed essersi docciato e cambiato.
Mi diede un bacio in fronte prima di tornare dal lato del guidatore e io sedermi nel lato passeggero della sua porsche, allacciandomi la cintura ricordandomi della sua guida abbastanza poco neutra.

<< Hyunjin, oggi cerchiamo di non investire nessuno o superare di gran lunga i limiti di velocità, quella multa da 300€ di ieri ti dovrebbe bastare. >> Gli dissi osservandolo alzarsi gli occhiali da sole Versace e osservandomi con sguardo di sfida.

<< Vai tranquillo, so guidare. >> Mi disse prima di accellerare al massimo e partire velocemente facendomi stringere alla portiera, con la jeep dietro di noi che suono il clacson per rimproverarci.

Si spettava un veloce viaggio.

my brother's best friend -hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora