Tutti a tavola

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Arriviamo a casa di Carmine, Beatrice era fuori in giardino su un dondolo con Lorenzo e Caterina, i due fratellini di Carmine.

-"bentornati ragazzi, la cena è quasi pronta"

-"ok....ah mamma dopo cena dovremmo riaccompagnare Gloria a casa oggi è venuta con l'autobus"- disse Carmine a sua madre

-"ma certo nessun problema, Gloria ti riaccompagnerà Marco insieme a Carmine dopo"

-"grazie mille"

Entriamo in casa e c'era Marco, il marito di Beatrice in cucina

-"oh Carmine menomale che ogni tanto ceni con noi, di solito non ci sei mai! E tu devi essere Gloria, Bea me ne ha parlato."

-"si molto piacere"

Poco dopo io e Carmine salimmo le scale e andammo nella sua stanza, mi piaceva un sacco quella stanza così colorata e piena di foto poi appena entravi si sentiva subito il suo inconfondibile profumo.
Sulla scrivania vidi i biglietti del treno, destinazione Bari esattamente fra due settimane; appena li vidi un nodo mi si formò in gola, quei biglietti volevano dire che Carmine sarebbe partito di lì a poco per la Puglia per alcuni mesi e io chissà quando lo avrei rivisto.
Carmine si accorse subito che mi ero soffermata a guardare quei biglietti

-"È già tutto pronto, o quasi... Ma tu non ti preoccupare anche se sarò lontano tu sarai sempre qui"- mi prese la mano sulla sua e l'appoggio sul petto, esattamente dove si sentiva il suo cuore battere

Gli rivolsi un lieve sorriso e lo abbracciai

-"non ci voglio pensare ora"-gli dissi

-"e allora non pensiamoci, godiamoci queste settimane insieme"- mi prese il viso fra le mani e delicatamente mi baciò

-"ragazziiii a tavolaaaa!"- Beatrice ci chiamo dalle scale interrompendo il nostro bacio

Ci sedemmo a tavola Beatrice aveva preparato le lasagne, uno dei miei piatti preferiti, sembravano avere un ottimo aspetto e anche un delizioso profumo, avevo già l'acquolina in bocca; mentre stavamo cenando Marco e Beatrice mi rivolsero alcune domande del tipo da dove venivo? Che scuola avevo frequentato? Cosa avrei voluto fare dopo?
Nonostante fossi a casa di Carmine con i suoi genitori non mi sentivo a disagio, anzi erano riusciti a farmi sentire come a casa ed era bello parlare con loro.
Lorenzo e Caterina erano due bimbi dolcissimi, dopo cena insieme a Carmine ci siamo messi sul tappeto in salotto a giocare tutti e 4 al gioco dell'oca e Carmine, da bravo fratello maggiore, cerco sempre di fare vincere loro due.
Intorno alle 22.00 Marco mi disse che mi avrebbe riaccompagnato a casa, in macchina continuavo a guardare fuori dal finestrino e a pensare alla giornata appena passata e a chissà quando ce ne sarebbe stata un'altra simile.
All'improvviso sento squillare il telefono ed era una chiamata di mia madre

-"si può sapere dove sei? E con chi sei? Alessia ha appena chiamato a casa e ti cercava!"- appena rispondo sento urlare così forte che mi tocca allontanare il telefono dall'orecchio.

Cavolo questa non ci voleva, perché Alessia non mi ha cercata sul cellulare prima? Forse non prendeva, pensai

-"mamma non urlare! Sto arrivando!"- mi affrettai a rispondere

-"sai che non mi piace che mi racconti bugie, a casa facciamo i conti"

Ok, se la giornata era stata perfetta fino a quel momento ora non lo era più

-"problemi?"- mi chiese Carmine che era seduto davanti

-"no nulla"- risposi

Nel frattempo pensai di dire la verità a mia mamma, in fondo non avevo fatto nulla di male e poi sapevo che al massimo un paio di giorni e le sarebbe passata.

Buschini, il mio sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora