Capitolo 3

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5 aprile

"Niall!! Dove sono i piatti del servizio bello?"

Laura era in piedi su una sedia e fissava tutti gli sportelli aperti della loro cucina della villa di Los Angeles. Passavano raramente del tempo in quella casa e ogni volta ci metteva del tempo per ricordarsi il posto di ogni singola cosa.

Non ottenne nessuna risposta da suo marito, così lo chiamò di nuovo, ma ancora nulla. Sbuffò e scese dalla sedia, uscendo in giardino, aspettandosi di trovare Niall intento ad apparecchiare la tavola, come lei gli aveva chiesto, ma di Niall non c'era traccia e la tavola, ovviamente, non era ancora apparecchiata.

"Ah! Io lo ammazzo quello stupido irlandese!"

Scese le scale con le orecchie fumanti e raggiunse la sala musica, dove, come previsto, trovò Niall e suo figlio.

"Niall James Horan!"

Entrambi gli uomini balzarono per aria, smettendo di suonare e cantare all'istante. "Oh oh", disse Nick. "Papà, sei nei guai."

Niall non disse niente, perché sapeva bene cosa volesse dirgli sua moglie e sapeva anche che quando c'erano ospiti era particolarmente nervosa, e ribattere sarebbe stato peggio.

"Una cosa dovevi fare!!"

"Lo so amore...stavamo per apparecchiare, ma poi ci è venuta in mente una bella melodia! Sai che se non ci lavoriamo su subito poi ce la dimentichiamo."

"Tra mezz'ora arriveranno i ragazzi Niall! E Nick doveva finire i compiti!"

Niall si alzò dal divanetto dello studio e la raggiunse, prendendole il viso fumante tra le mani.

"Amore, è tutto sotto controllo. Sarei salito a momenti e comunque sono solo i ragazzi, non mangeremo prima delle 13 e ora sono le 11.30. Abbiamo tutto il tempo del mondo."

"Mi devi dare una mano Niall, non posso fare sempre tutto da sola qua!"

Appena Niall vide gli occhi di sua moglie trattenere le lacrime si insospettì, ed ordinò a Nick di andare a preparare il tavolo, in modo da rimanere un attimo da soli.

"Tesoro, cosa c'è che non va?"

"Non mi aiuti! Ecco cosa c'è!"

"Mi dispiace per prima, amore, avrei dovuto rimandare la musica a più tardi e darti una mano, ma io ti aiuto sempre, lo sai."

Laura abbassò lo sguardo, lasciandosi sfuggire qualche lacrima.

"Lau, hey, perché piangi?"

"Non lo so...mi sento strana ultimamente..."

"È successo qualcosa?"

"No...non lo so...mi deve arrivare il ciclo tra qualche giorno probabilmente sono solo lunatica. Scusami..."

"No, scusa tu."

Le asciugò le lacrime e le lasciò un leggero bacio sulla guancia, facendole tornare il sorriso.

"Va meglio?", le chiese.

"Si, meglio."

"Dai, torniamo su allora."

Quando alle 12 arrivarono i ragazzi, la casa era tutta pronta e perfettamente decorata, e Laura iniziò a calmarsi. Niall andò a chiamare sua figlia in camera, che per l'occasione aveva deciso di vestirsi da sola, sostenendo che ormai fosse una signorina.

"Gli invitati sono arrivati!" Disse Niall. "Dove è la nostra festeggiata?"

Abigail corse fuori dalla sua stanza, raggiungendo il padre in corridoio. "Eccomi eccomi!"

If you leave me | Sequel di If I could flyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora