Capitolo 24

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Separarsi da quel bacio fu molto più difficile del previsto, ma dovettero farlo per riprendere fiato. Il viso di Niall era sereno e rilassato, mentre quello di Laura mostrava ancora segni di preoccupazione.

"Ti chiederò perdono fino alla fine dei miei giorni per quello che ho fatto, Lau. So che è stato l'errore più grande della mia vita, ma ti prometto che ogni giorno ti dimostrerò che l'unica donna della mia vita sei tu," disse Niall, sorridendo.

"Sono io a doverti chiedere scusa, Niall... Ti sei fatto male per colpa mia, io..." Laura abbassò lo sguardo, iniziando a farsi prendere dal panico per quello che era successo. Niall le sorrise dolcemente e le prese il viso tra le mani, guardandola negli occhi.

"Amore, ho fatto tutto da solo. Prima ho fatto del male a te, poi a me. È stata colpa mia, non tua," disse lui con calma.

"Ma io ti ho lasciato e volevo il divorzio."

"E avevi tutte le tue ragioni, davvero," la rassicurò Niall, continuando a sorridere.

"Mi prometti che non lo farai più?" chiese lei con uno sguardo supplice.

"Non ti tradirò mai più, te lo prometto."

"Intendo... questi," disse Laura, indicando i tagli sul braccio di Niall.

"È successo solo una volta, ero talmente ubriaco che nemmeno me lo ricordo. Non accadrà più, tranquilla."

Laura sorrise a sua volta, rimanendo in silenzio per qualche minuto, durante i quali si guardarono negli occhi, tenendosi per mano.

"Non voglio il divorzio, Niall. Quello che abbiamo costruito è talmente importante e speciale che sarei una stupida a rovinarlo. Ti voglio qui, a casa, con noi," disse infine lei, facendo allargare il sorriso di Niall.

"Ma ho bisogno di sapere tutto di quel giorno. Ho bisogno che tu mi dica cosa è successo e, soprattutto, perché."

Niall sospirò, appoggiandosi alla parete della casetta. Iniziò poi a raccontare.

"Ho conosciuto Evelyn al parco vicino casa. Avevo sgridato Abigail senza motivo e l'avevo fatta piangere. Lei era lì, ha visto tutto ed è intervenuta per calmare Abby e me. Mi disse di essere una psicologa e mi diede il suo biglietto da visita, così la contattai. Io... non fraintendermi, ma mi è stata molto d'aiuto, soprattutto per parlare con Abigail."

"Niall," lo interruppe Laura, "i miei mi hanno parlato di lei e di quanto fosse brava nel suo lavoro. Le sarò sempre riconoscente per quello che ha fatto, ma vorrei sapere come è passata da psicologa ad amante."

"Non era la mia amante," chiarì subito Niall. "È successo solo quella volta. Era davvero la mia psicologa e non ha mai oltrepassato il limite."

"E perché quel giorno sì? Cosa è successo?"

Niall sospirò e riprese il discorso.

"Avevo perso le speranze, Lau. Erano passate settimane e l'FBI non aveva una pista. Sentivo di avervi persi e faceva male, così ho iniziato a bere. Avevo solo bisogno di sentire meno dolore, capisci?"

Laura annuì, comprendendo perfettamente cosa volesse dire.

"Ma l'alcol non mi faceva passare il dolore, lo amplificava soltanto. E visto che l'alcol non funzionava..."

"Sei passato al sesso..." concluse Laura, facendo annuire Niall.

"E lei cosa ha fatto?"

"Inizialmente mi ha respinto, poi mi ha baciato di nuovo e da lì è successo... Abbiamo smesso poco dopo quando sono scoppiato a piangere. Lei ha cercato di calmarmi, ma io l'ho mandata via e non l'ho più vista da allora."

"Non vi siete nemmeno più sentiti?"

"Mi ha scritto. Si è scusata, dicendo che sapeva benissimo che in quel momento non ero lucido e che ero fragile, che avrebbe dovuto respingermi, ma che la parte fan aveva dominato su quella da psicologa e non ha resistito... Io le ho risposto, mi sono assunto ogni colpa e poi basta."

Seguì un silenzio che fu rotto da Laura qualche minuto dopo.

"Grazie per essere stato sincero e avermi detto tutto."

"Avrei dovuto farlo molto prima," rispose Niall.

"Anche io devo essere sincera con te, Ni. C'è una cosa che non sai."

Il cantante la guardò perplesso, preoccupato che Andrea le avesse fatto qualcosa.

"Prima che Andrea tornasse, io..." Laura respirò a fatica, poi lo guardò negli occhi e confessò. "Ero incinta, Niall. L'ho scoperto alla festa di Abigail."

Niall sentì il cuore arrestarsi nel petto, notando subito il tempo verbale usato da sua moglie.

"Eri?" chiese infatti.

"Ho avuto un aborto spontaneo mentre eravamo sul volo per la Sardegna."

Un'altra fitta al petto, questa volta più forte, sapendo che avevano perso un figlio e che Laura aveva dovuto affrontare tutto quel dolore da sola. Non disse niente, si sporse solo in avanti e la abbracciò, stringendola forte.

"Vorrei provare ad avere un altro figlio, Ni, se anche tu sei d'accordo," disse Laura nell'abbraccio.

Niall si staccò subito da lei per guardarla negli occhi, sorridendo.

"Mi piacerebbe molto, amore mio," disse, facendo sorridere Laura, e la baciò subito dopo.

If you leave me | Sequel di If I could flyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora