"Abigail, se non te la senti non devi farlo per forza".
Il papà di Laura era inginocchiato accanto alla sua nipotina, di fronte alla porta chiusa della camera di Niall. Dietro di loro, gli altri nonni e tutti i ragazzi.
"Voglio aiutare papi."
"Okay, allora andiamo da papà."
Appena il nonno Roberto aprì la porta, Abby gli afferrò la mano, stringendola forte, ed entrarono insieme nella stanza. La bambina puntò subito i suoi occhioni azzurri sul letto dei suoi genitori, iniziando a piangere silenziosamente non appena vide il suo papà steso su di esso, con un tubicino nel braccio e uno nel naso, come le avevano detto. Si avvicinò piano, notando che Niall aveva gli occhi aperti, fissi sul soffitto, ma quelli non erano gli occhi del suo papà, non brillavano come al solito, erano spenti. E la sua pelle era molto più chiara del solito. Ad Abigail vennero i brividi a vederlo così, le faceva paura, e avrebbe tanto voluto scappare urlando che quello non era il suo papà, ma Amanda aveva detto che solo lei lo avrebbe potuto salvare, quindi rimase.
"Niall, figliolo, guarda un po' chi è venuto a trovarti", disse suo suocero, non ottenendo nessuna risposta dal corpo del genero, come al solito.
"Papi? Sono io, Aoife."
La delicata voce della piccola uscì piano, quasi impercettibile, spezzata dalle lacrime che continuavano a scorrere sulle sue guance rosse. Lasciò la mano del nonno, andando a stendersi sul letto accanto a suo padre, il quale non si mosse di un millimetro. Appoggiò la testa sul petto di Niall, come amava fare, e chiuse gli occhi. Poi, iniziò a cantare.
And dream / Hanging out with the sandman / You look so sweet, my child / Hanging out with the sandman / And though there's rain outside, you'll be warm and dry / The thunder and the lightning won't hurt you now / So go to sleep, my love / Hanging out with the sandman
Continuò a ripetere quel ritornello che Niall le cantava da quando era nata, ogni sera, prima di dormire, sperando di liberarlo da quel brutto mostro che aveva nella testa.
Fuori dalla stanza stavano tutti trattenendo il fiato, sperando con ogni cellula dei loro corpi che quel metodo funzionasse.
Stavano per perdere le speranze, fino a quando Niall non sollevò di colpo il busto, emettendo un forte respiro, come se si fosse appena svegliato da un incubo.
Niall non seppe dire cosa stesse accadendo nella sua testa, non ricordava niente, solo la voce di Abigail in lontananza che gli cantava quella canzone, fino a farsi più vicina.
"Papà!", urlò la bambina spaventata alla reazione dell'uomo.
Niall si guardò attorno spaesato e in preda al panico, per poi toccarsi in faccia sentendo quel maledetto sondino nel naso. Perché lo aveva? Che gli era successo?
Iniziò ad agitarsi sempre più, ignorando la sua bambina che continuava a chiamarlo spaventata e confusa. Amanda superò tutti ed intervenne appena vide che Niall stava cercando di strapparsi via il sondino.
"No no Niall fermo!", urlò.
"Che-che succede?", parlò finalmente, sempre più nel panico. "Cosa è questo coso? Che ci fate tutti qui?"
"Ora te lo tolgo Niall, ma devi calmarti, per favore."
Smise di dimenarsi, permettendo ad Amanda di fare il suo lavoro e toglierli quell'affare dal naso.
"Qualcuno mi spiega cosa succede?", chiese a operazione terminata, rivolgendosi a tutti i presenti. Peccato che nessuno sapeva da dove iniziare.
"Papi".
Fu proprio Abigail a parlare, attirando l'attenzione di Niall.
"Avevi un mostro nella testa. L'ho mandato via come fai tu con me. Stai bene ora?"
"Amore mio...", Niall la avvicinò a sé, stringendola più forte che poteva al suo petto. "Grazie per avermi salvato piccola. Ora sto bene, papà sta bene. Non preoccuparti, okay?"
Abigail annuì sul suo petto, mentre il cantante continuava a cullarla cercando di ricordarsi qualcosa. Interruppe ogni movimento quando i ricordi gli tornarono.
"Laura", disse, guardando i suoi compagni di band. "Dove è Laura? E Nicholas?"
"Niall...cosa ti ricordi?" Fu Harry a parlare.
Niall allontanò sua figlia da sé e cercò di alzarsi, cadendo però a terra per la debolezza. Si rialzò con fatica, aiutato da suo padre e suo suocero, mentre iniziò a chiamare disperatamente sua moglie e suo figlio, sperando che comparissero da un momento all'altro, ma gli sguardi dei presenti gli fecero capire che, proprio come ricordava, Laura e Nicholas non erano lì.
Si calmò di colpo, fissando i suoi compagni di band, con gli occhi pieni di lacrime pronte a scoppiare. "È successo davvero. Lui...li ha rapiti", disse sospirando.
I ragazzi annuirono tristemente, facendo crollare del tutto Niall in un pianto disperato. Era successo davvero, Andrea era tornato, e aveva portato via suo figlio e sua moglie. Non era un brutto sogno, stava accadendo tutto davvero.
Un'ora dopo, Niall era seduto nel suo letto, con la schiena appoggiata alla testiera del letto e un tavolino sulle gambe, mangiando il suo primo pasto normale in una settimana. Nella stanza insieme a lui era rimasta solo Abigail, che lo aiutava a portarsi il cucchiaio di zuppa alla bocca, essendo lui ancora troppo debole.
"Come stai, piccola? Sono stati bravi gli zii e i nonni?"
La piccola annuì solamente. "Mi manca mamma...e Nicky...".
"Mancano anche a me, tesoro, ma vedrai che torneranno presto."
Abigail guardò suo padre negli occhi, in silenzio, e Niall sapeva benissimo cosa stava passando per quella piccola testolina. Conosceva sua figlia fin troppo bene, come lei conosceva fin troppo bene lui. E infatti... "stai mentendo", disse.
Il cantante sospirò, sapendo che era del tutto inutile inventarsi la scusa del secolo, Abby lo avrebbe capito, ma non poteva dirle la verità.
"Non posso dirtelo amore."
"Perchè? Ci hanno abbandonato?"
"No amore, non ci lascerebbero mai. Lo sai che mamma e Nick ti amano vero? Non dimenticarti mai di questo principessa."
"E allora dove sono?"
Un altro sospiro. Niall si sentiva l'aria mancare lì dentro.
"Ti fidi di me, piccola?"
Abigail annuì.
"Ti prometto che li farò tornare a casa, e tornerà tutto come prima."
"Prometti papi?"
"Sì principessa."
"Mignolino?", disse, alzando il mignolo di fronte al viso di suo padre. Niall sorrise dolcemente cercando di rassicurarla, per poi intrecciare il suo mignolo con quello della figlia. "Mignolino", disse, per poi stringerla forte a sé.
Avrebbe riportato sua moglie e suo figlio a casa, avrebbe ridato ad Abby la sua famiglia, avrebbe liberato i suoi amori più grandi da quel mostro. Era arrivato il momento di mettere da parte il Niall debole. Ora avrebbe lottato.
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If you leave me | Sequel di If I could fly
FanfictionSequel di If I could fly Dieci anni dopo il loro primo incontro, Niall e Laura vivevano serenamente la loro vita come marito e moglie, crescendo i loro due figli. Far combaciare la vita da star con quella di papà non era stato facile, ma con Laura a...