Capitolo 12

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Giorno 14

La sveglia suonò puntuale alle 8 del mattino. Non che servisse a qualcosa, visto che Niall era già sveglio da diverse ore. Come poteva dormire senza sua moglie accanto e suo figlio nell'altra stanza? Come poteva dormire, mentre due terzi della sua famiglia era chissà dove, nelle mani di un pazzo maniaco? Non poteva. E poi, aveva già dormito abbastanza. Erano passati 14 giorni dall'accaduto, doveva lottare.

Allungò il braccio per premere il tasto e far smettere quel suono così fastidioso. Nel farlo, però, picchiò contro qualcosa. Nemmeno il tempo di realizzarlo che l'oggetto era già finito per terra, e il cantante capì subito di cosa si trattava dal rumore di vetro rotto.

"No!", esclamò, alzandosi di colpo e accendendo la luce del comodino. Guardò subito a terra, dove, come previsto, si trovava la cornice distrutta. I suoi occhi si riempirono immediatamente di lacrime, nel vedere quel ricordo andare in mille pezzi.

Si allungò per prendere in mano la fotografia, cercando di non tagliarsi, mentre le lacrime iniziarono a scorrere. Fissò quella foto che aveva scattato una fan quel famoso 23 luglio 2023, il giorno in cui la band era tornata insieme, il giorno in cui Niall aveva preso finalmente coraggio e aveva chiesto a Laura di sposarlo, il giorno in cui aveva scoperto di Abigail.

 Fissò quella foto che aveva scattato una fan quel famoso 23 luglio 2023, il giorno in cui la band era tornata insieme, il giorno in cui Niall aveva preso finalmente coraggio e aveva chiesto a Laura di sposarlo, il giorno in cui aveva scoperto di ...

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"If I could fly...".

Rivisse ogni singolo dettaglio di quel momento nella sua testa, quando aveva dedicato quella canzone alla ragazza che amava, quando si era esposto del tutto di fronte a centinaia di persone solo per dimostrare che per lei avrebbe fatto di tutto. Di tutto. Erano passati sette anni da quel giorno, ma una cosa non era cambiata: Niall avrebbe ancora fatto di tutto per lei.

"I'd bring you right back home to me", cantò, per poi mettere la foto nel cassetto e alzarsi.

L'avrebbe riportata a casa.

Lasciò ogni singola fragilità in quella stanza appena si alzò. Andò a controllare la sua bambina che dormiva beatamente nel suo lettone, circondata dai suoi infiniti peluches, per poi scendere in cucina. Prese una banana al volo, lasciò un bigliettino avvisando che si sarebbe recato all'FBI, e poi lasciò la villa. Lo aspettava una lunga giornata, in una stanza con 10 agenti federali, la polizia e i suoi avvocati, pronti a investire ogni singola risorsa per riportare Nick e Laura a casa.

"Buongiorno Signor Horan, è un piacere vederla finalmente in piedi. Spero si senta meglio", lo accolse l'Agente Davis dell'FBI, a capo dell'indagine.

"Starò meglio quando mia moglie e mio figlio saranno di nuovo a casa. A che punto siete?"

Gli agenti lo invitarono a sedersi, ma Niall rimase in piedi, fissando la parete su cui erano esposte varie foto e documenti. L'agente Davis iniziò a parlare, spiegando al cantante tutto quello che avevano fatto fino a quel momento e su cosa stavano lavorando. Spiegarono che i filmati delle telecamere di sicurezza della zona erano stati cancellati e che quindi non erano riusciti a seguire il van su cui erano saliti sua moglie e suo figlio, ma che sapevano che un jet privato non identificato era decollato da LAX mezz'ora dopo. L'aereo era stato poi rintracciato sopra la Spagna, prima di perderne ogni traccia, e al momento l'ipotesi più accreditata era che si trovassero in Italia. I servizi segreti italiani erano già stati allertati e in Italia la caccia all'uomo era già in corso.

If you leave me | Sequel di If I could flyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora