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Harry' s POV

Inutile ripetere che ero un idiota, tanto quello già lo sapevo.

L'avevo lasciata scappare via con l'idea che lei non contasse nulla per me, quando in realtà ero rimasto bloccato delle sue parole perché mi aveva confessato di avere bisogno di me, perché mi aveva confessato di volermi accanto.

Sapevo quello che le passava per la mente, ed io ero corso dietro di lei per spiegargli come in realtà fosse tutto il contrario, perché anche io la volevo accanto a me, perché anche io la volevo nella mia vita ed avevo bisogno di lei.

Ero stato uno stupido perché ero rimasto fermo mentre lei aveva aperto la porta ed era scappata lontano.

Quando ero uscito per cercarla, purtroppo non l'avevo vista, segno che si era allontanata.

Ad un certo punto però, dopo aver camminato per dei minuti buoni, avevo visto l'insegna di un bar, e quando avevo aperto la porta per vedere se fosse lì dentro, ero rimasto negativamente sorpreso nel vederla ubriaca fradicia, mentre ballava fuori tempo una canzone rock.

Gli sguardi di tutti gli uomini presenti nella stanza erano due di lei, ed io lo sapevo che era in grado di attirare l'attenzione senza far nulla, infondo era quello che aveva fatto anche con me, al Moonlight.

Perché io l'avevo sempre guardata, quando se ne stava assorta nei suoi pensieri e più che mangiare, giocava con il suo cibo.

L'avevo sempre osservata quando si soffermava a guardare verso il tavolo nel quale eravamo seduti io e Daisy, e non mi vergognava di ammettere che la conoscevo da più tempo di quanto avessi voluto ammettere.

L'avevo sempre vista e guardata ed in qualche modo mi ero sempre chiesto come sarebbe stato parlare con lei, essere amico di una persona come lei, perché sembrava così fuori luogo...sempre, ma in modo positivo.

Quello era uno di segreti che avrei portato con me nella tomba, molto probabilmente.

Rimasi sulla soglia della porta ad osservarla, mentre ballava sensualmente, mi risvegliai però dai miei pensieri, solo quando un tipaccio alto e robusto si era avvicinato a lei e aveva cominciato a toccarla.

Una scarica di nervi aveva attraversato il mio corpo, riconoscendola subito dopo come la spaventosa emozione "Gelosia"

Sentii le mani cominciare a tremare leggermente mentre una botta di adrenalina mi faceva tornare alla realtà, la realtà nella quale Darcy veniva molestata da quell'uomo.

La vidi provare e spingerlo per liberarsi dalla sua presa, però non ci riuscì ed in quel momento senza pensarci troppo intervenni io.

Spinsi l'uomo con tutta la forza che avevo in corpo per farlo allontanare da lei, la vidi finalmente notarmi e quando mi girai per guardarla, sentii essere strattonato prima che la mia faccia venisse girata dall'altra parte a causa di un pugno.

Altri due uomini cominciarono ad avvicinarsi a me e capii in quel momento che ero fottuto, visto che erano il doppio di me.

Tirai qualche pugno all'uomo che aveva molestato Darcy, subito dopo sentii una sedia volare verso di me, così all'ultimo secondo mi spostai, facendola cadere con un tonfo secco accanto a me.

A quel punto presi anche io una sedia e la lancia con tutta la forza che avevo, contro i due uomini che si erano messi a fare da scudo al terzo caduto a terra.

Rovesciai anche un tavolo ai loro piedi, prima di prendere la mano di Darcy e tirarla dietro di me, in una tentata fuga dall'ennesima rissa che io stesso avevo scatenato a causa della gelosia e del senso di protezione che sentivo per quella ragazza.

Redrum Vol.1 |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora