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"Dio, è così buono..." avevo confessato mentre prendevo un altro boccone della semplice frittata che avevamo ordinato, alla sola e unica tavola calda di Richmond.

Dopo aver avuto quel tremendo crollo emotivo, Harry era riuscito a farmi ritornare il buon umore, offrendosi di portarmi a mangiare, e anche mi sentivo a pezzi e non avevo più voglia di fare nulla, avevo deciso comunque di andare e non me ne stavo pentendo affatto.

"È solo una frittata, però hai ragione...è la più buona che abbia mangiato in tutta la mia intera vita, cazzò!" aveva ammesso Harry, prima di cominciare a ridere e mostrare le sue fossette.

Lo osservai mentre portava il bicchiere di acqua alla bocca e rimasi a fissarlo come una stupida.

Perché tutto quello che Harry faceva era attraente, anche bere della semplice acqua.

Dio, ero così idiota...

Lo vidi guardarmi interrogatorio, così dopo aver scosso la testa brevemente, ero ritornata a guardare il piatto di fronte a me.

"Cosa c'è?" aveva chiesto, non rendendosi conto che non avrebbe ricevuto alcuna risposta.

Provai a pensare a cosa mi sarei potuta inventare per non dirgli di tutto quello che mi passava per la mente, per non espormi più del dovuto, ma ormai quella sembrava essere una quasi abitudine nell'ultimo periodo.

Perché a differenza sua, io avevo ammesso di provare qualcosa per lui, mentre da parte sua non avevo ricevuto ancora nessuna risposta.

Una serie di dubbi cominciò ad attraversare la mia mente i quali mi fecero passare perfino l'appetito.

E se il suo unico scopo fosse stato portarmi a letto? E se per lui fosse solo attrazione fisica? Era per quello che non mi aveva mai confessato nulla? Perché cosa poteva dire se non provava nulla? Quali sentimenti poteva confessare se essi erano inesistenti?

Lo vidi continuare a scrutarmi confuso, e quando provai a parlare lo sentii mettere su un cipiglio ed estrarre dalla tasca posteriore il suo cellulare, che stava vibrando rumorosamente.

"Devo propri rispondere" aveva detto lui, per poi alzarsi dal tavolo ed uscire fuori.

Chi lo stava chiamando? pensai.

Mi ricordai che a differenza mia, lui aveva una famiglia e anche un lavoro, così senza pensarci più di tanto, ritornai a mangiare anche se la fame era quasi morta del tutto.

Harry's POV

Mi ero perso nei miei mille pensieri, mentre provavo a pensare a cosa passasse per testa di Darcy, era così difficile leggerla alcune volte e quella parte di lei mi faceva impazzire.

Quando avevo sentito il telefono vibrare, per un attimo mi si era fermato il cuore, capendo di aver dimenticato di metterlo in modalità silenziosa.

Così, agitato come non mai, avevo provato a nascondere la smorfia sulla mia faccia quando avevo capito che mio padre mi stesse chiamando.

Il problema era che io e mio padre a stento parlavamo, e potevo benissimo contare sulle dita di una mano le volte in cui mi avesse mai telefonato durante tutta la vita.

Di solito ci incontravamo in azienda, dove di tanto in tanto passavo per aiutarlo a scegliere le nuove collezioni, dove gli mostravo i miei disegni e tutto quello che di nuovo avevo immaginato.

Perché anche se non lo avevo mai raccontato a Darcy, non ero soltanto l'ereditiere della compagnia di mio padre, ero anche il suo socio e la maggior parte delle collezioni che erano uscite dai nostri atelier negli ultimi anni erano stati frutto della mia mente.

Redrum Vol.1 |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora