capitolo 9

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13:20
Aprii gli occhi lentamente, rigirandomi nel letto.
Non volevo proprio alzarmi quella mattina.
Controllai l'orario dall'Iphone e mi accorsi di quanto fosse tardi.
Ma non avevo voglia di tirarmi su, mi sentivo come se non avessi dormito per niente quella notte.
Mi arrivò però una notifica da Instagram, che controllai subito.
"@pakyglory ha iniziato a seguirti"
-
Sussultai.
Sentii una strana stretta allo stomaco, e mi venne istintivo alzarmi di colpo dal letto.
Fissai il muro per qualche istante.
Non devo farmi rigirare dalle sue provocazioni mi dissi mettendomi le mani sul volto e stropicciandomi gli occhi.
Controllai nuovamente il telefono.
"1 nuova richiesta di messaggio da @pakyglory"
Non potevo crederci.
Lanciai il telefono sul letto e mi misi la vestaglia, raccogliendomi i capelli con un mollettone.
Presi il telefono e eliminai la richiesta, poi andai di sotto.
È la cosa migliore mi dissi fra me e me.
In casa non c'era un'anima, e mentre aspettavo che la macchinetta finisse di farmi il caffè, vidi un biglietto sul tavolo.
"Noi siamo andati al centro commerciale qui vicino. Ci fermiamo a pranzo, un bacio. Firmato: Matteo, Mamma e Fabri"
Ok, sarei stata da sola per pranzo.
Finalmente potevo rilassarmi in solitudine, era quello di cui avevo bisogno.
Mi scrissi un po' con Clara, la mia amica di infanzia, mentre sorseggiavo il caffè.
Le raccontai tutto, anche di Vincenzo, e lei mi disse di provarci.
Ma lei non conosceva la situazione, e non sapeva di quello che mi aveva detto Matteo, quindi lasciai perdere.
Ad un tratto, sentii il campanello suonare.
-
Andai al citofono "Chi è?"
"Dai aprimi principessa"
"Ma chi sei" risposi fredda e ancora mezza addormentata.
"So' Vincenzo non mi riconosci? Dai apri bella addormentata"
Mi cadde quasi la tazza dalle mani.
Vincenzo. Sotto casa mia.
Mi sentivo strana, non capivo più niente.
"Arrivo" risposi prima di staccare.
-
Aprii la porta lentamente, cacciando fuori solo la testa.
Ero stanca e malconcia, non mi potevo far vedere così.
Ma prima che potessi fare qualcosa, una mano spalancò la porta.
"Hai eliminato la richiesta su Instagram senza nemmeno leggere i messaggi vero?" disse Vincenzo in tono annoiato, allungandomi qualcosa.
Era il bracciale che mi aveva regalato Clara prima che partissi.
"L'hai perso ieri sera quando ti è caduta la borsa, io l'ho preso con me pensando te ne accorgessi, ma dormi in piedi ammò"
Presi rapidamente il bracciale dalla sua mano, mettendomelo al polso.
"Grazie mille" risposi fredda, guardandolo negli occhi.
"Figurati" rispose lui, guardando la mia vestaglia con un mezzo sorrisetto.
"Ascolta mi sono appena alzata, non rompere"
Lui continuò a ridere, girandosi e tornando verso la sua auto.
Entrò nell'auto e quando stava per partire, si fermò un attimo.
Girandosi verso di me abbassò il finestrino, facendomi cenno di raggiungerlo.
Io senza pensarci due volte andai da lui, e mi chinai alla sua altezza aspettando dicesse qualcosa.
Ma non disse nulla, o quasi, o comunque non ricordo bene in quanto rimasi abbastanza esterrefatta dalla situazione.
"Quando l'ho visto ho pensato a te, poi te lo voglio vedere addosso"
Mi passò una busta con su scritto "Versace" e un biglietto attaccato ad essa.
Non feci in tempo a rialzare la testa, che Vincenzo partì, lasciandomi lì con la busta senza spiegazioni.
-
Rimasi come bloccata, a fissare il contenuto della busta.
Appena rientrata a casa mi ero subito diretta in cucina ad aprire il regalo di Vincenzo.
Guardai prima il biglietto:
"Te l'avevo promesso -Vincenzo"
Ero confusa, non capivo nulla e decisi di aprire la busta.
Ero così curiosa, ma anche abbastanza preoccupata.
Matteo non doveva saperlo.
Tirai fuori dalla busta un indumento ben piegato, che stesi sul tavolo con le mani tremolanti.
Quel vestito, in pelle nera, era bellissimo.
Aveva dei dettagli dorati sulle spalline, e doveva sicuramente essere costato un sacco di soldi.
Ma a quanto pare, Vincenzo non si era fatto troppi problemi a comprarmelo.
Rimasi a bocca aperta davanti alla bellezza dell'abito.
Non potevo accettarlo, non ci conoscevamo nemmeno.
E poi perché mi faceva regali? Sicuramente voleva fregarmi con i suoi giochetti.
Ma no, non a me. Non ci sarebbe riuscito.
Lo rimisi con cura nella busta, presi il biglietto e andai in camera.
Appoggiai il tutto nell'armadio, cercando di nascondere la busta il più possibile.
Con le mani che tremavano, presi il telefono e scrissi a Vincenzo.
"Hai buon gusto, ma non posso accettare. Grazie comunque del gesto, ma non mi compri così."
Inviai quelle parole senza pensarci due volte, e vidi che Vincenzo aveva subito visualizzato.
Sta scrivendo...
Il cuore mi batteva forte, forse avevo esagerato con quel messaggio, ero stata maleducata.
Ma non volevo farcelo credere troppo, quindi rifiutai.
"Non voglio sentire scuse, quel vestito è tuo. E non montarti la testa".
Che arrogante che era.
Comunque era un vestito costoso, non potevo buttarlo così.
Lo ringraziai, per poi mandare la foto del vestito a Clara, che replicò con delle emoji con gli occhi a cuoricino.
Ero così confusa che non sapevo proprio cosa fare, così decisi di andare a fare un giro al supermercato per comprare il pranzo e per non pensare alle cose successe quella mattina.
-
Dovetti prendere i mezzi per andare, perché la macchina era stata presa stamattina da mamma Matteo e Fabrizio, quindi mi attrezzai come potevo.
Arrivata al supermercato mi diressi a prendere il pranzo, e mi persi girando per gli scaffali, era difficile non pensare ai fatti accaduti in mattinata.
Lo sguardo che aveva quando mi aveva dato quel vestito, potevo giurare di averlo visto sorridere.
-
Passai mezz'ora dentro al negozio, per poi uscire e dirigermi verso l'uscita del supermercato.
Arrivata davanti al negozio mi accesi una sigaretta, e mi fermai un attimo per chiamare mamma, che però non rispose.
Mi aveva comunque lasciato un messaggio dove mi diceva che sarebbero tornati per le 15.
Ad un tratto un'auto mi si ferma davanti.
Alzo lo sguardo e mi ritrovo lì l'auto di stamattina, con Vincenzo alla guida.
"T'hanno lasciato a piedi?"
Ma che fa, ora mi segue pure?

cuore con le ali || PAKYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora