capitolo 19

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"Buongiorno"
Mi girai di scatto, rimettendomi in tasca il biglietto di Vincenzo.
"Oddio m'hai messo paura" risposi io sorpresa.
Matteo si sedette accanto a me, tirandosi fuori una sigaretta dal pacchetto.
"Perché sveglia così presto?" mi chiese lui squadrandomi.
"Perché non sono riuscita a dormire stanotte".
Matteo alzò il sopracciglio in un'espressione confusa.
"Che c'è" dissi io guardandolo.
"Devi dirmi qualcosa?"
"Non credo?" risposi io non capendo.
Poi ci pensai, si riferiva a Vincenzo.
Gli avevo detto lo avrei visto.
"Ieri sera Vincenzo non è passato. O almeno, non prima delle 3. Ero sveglio e non l'ho sentito" disse lui aspirando dalla sigaretta che teneva stretta fra le dita.
"Sei rimasto sveglio per aspettare che arrivasse Vincenzo? Ti avevo detto di non immischiarti" risposi io scaldandomi.
"È passato qua durante la notte vero? È proprio da Vincenzo farlo"
"Sì, e quindi?" risposi io in modo freddo, fissandolo dritto negli occhi.
"Lucrezia, lo sai che lo dico per il tuo bene. Lui gioca a fare il criminale e tu sei una ragazzina per bene. Siete due opposti".
"Non chiamarlo criminale" risposi io offesa.
"Io lo conosco Lucrezia, tu no. E poi non metterti a difenderlo. Non è da difendere per quello che ha fatto in passato" continuò lui con tono apatico.
Rimasi in silenzio, cercando di mantenere la calma.
"Senti, non voglio più litigare per questa storia. Finiamola qua. Io cerco di evitarlo, ma tu non metterti in mezzo in caso volessi vederlo. So badare a me stessa" dissi voltandomi verso Matteo.
"Ci proverò" rispose Matteo guardandomi.
Dopo di ciò non parlammo più, Matteo finì di fumare e tornò dentro.
Mi ero pentita di aver promesso a Matteo di evitare Vincenzo, cosa che sapevo benissimo non avrei fatto.
Soprattutto dopo quel biglietto, volevo sapere con tutta me stessa cosa ci fosse dietro quel ragazzo.
Cercai il mio telefono sul tavolino davanti a me, ma mi resi conto che c'era solo quello di Matteo.
Probabilmente l'aveva dimenticato.
Proprio in quel momento, arrivarono delle notifiche.
Non volevo farmi i cavoli suoi, ma per curiosità guardai chi fosse.
2 notifiche da Vincenzo
Le notifiche continuavano ad arrivare, e io non riuscii a contenermi dal leggerle.
Così, le aprii, guardandomi le spalle per assicurarmi non arrivasse Matteo.

Vincenzo
Adesso fai pure finta di non vedere i messaggi?

Vincenzo
Leggi i cazzo di messaggi stronzo

Vincenzo
Te l'ho detto o glielo dici tu oppure vengo sotto casa e ci penso io

Non capivo, ma allo stesso tempo sentivo una strana sensazione crescermi dentro.
Non ci pensai due volte, aprii Whatsapp.
Mi imbattei nei messaggi della notte precedente, poco dopo il nostro incontro.

Vincenzo
Mi so visto con Lucrezia

Vincenzo
Ma veramente non ce la faccio a fingere

Vincenzo
Lo so che sono uno stronzo e non ti fidi per quella cazzata di Noemi ma credimi io ci tengo

Vincenzo
Io per la prima volta nella vita sento di potermi fidare senza nemmeno conoscerla

Vincenzo
Diglielo tu che la scommessa era na cazzata oppure lo faccio io ti giuro non cia facc chiu

Riappoggiai velocemente il telefono al tavolo.
Avevo cento pensieri che mi frullavano in testa, non sapevo da dove partire.
Avrei voluto ammazzare di botte Matteo, mi aveva mentito tutto questo tempo e in più aveva rovinato il rapporto che avevo con Vincenzo.
Ma poi chi era questa Noemi?
Non ci capivo più niente.
Avevo un nodo stretto in gola che mi toglieva il respiro.
Il primo istinto che ebbi fu quello di entrare e confrontarmi con Matteo riguardo quella chat.
Ma poi ci ripensai.
Sarei passata da immatura, e poi non avrei dovuto nemmeno guardarle quelle notifiche.
Era meglio starmene zitta, fare finta di niente e sperare non si accorgesse dei messaggi letti.
Volevo prendermi del tempo per pensare, o almeno per metabolizzare il tutto.
Non me lo sarei mai aspettato da Matteo.
"Il mio telefono è per caso lì?"
Non feci in tempo a fare nulla che mi ritrovai Matteo alle spalle.
Iniziai a sudare freddo.
"Oddio aspetta... Sì è qua sul tavolo, tieni".
Sebbene mi dovessi contenere per non mostrare la rabbia, riuscii a fingere in modo molto convincente, Matteo riprese il telefono ringraziandomi e rientrò in casa.
In quel momento provavo un enorme sentimento di disprezzo nei suoi confronti.
Aveva tentato di ostacolare una delle poche cose belle che mi stavano capitando.
Mi accesi un'altra sigaretta, pensando a come sistemare le cose con tutti.

cuore con le ali || PAKYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora