Capitolo 32.

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"La tristezza è causata dal ricordo della felicità."

Perché hai bevuto così tanto sapendo che eri fottutamente fidanzata, Summer?

Questa domanda continua a ripetersi nella mia testa da ormai ben sette giorni più o meno.

- Sum, che ne pensi di questa?- Peter mi mostra una sua maglietta, togliendo quella che indossa sostituendola con quella che ha in mano.

- non lo so per-

- cosa? Avanti, ti piace o no?- ripete.

- non sono dell'umore adatto, chiedi a tua mamma.- cerco di liquidarlo fallendo miseramente.

Si siede accanto a me sul letto, circondandomi le spalle con un braccio.

- che vuoi?- sbotto, scostandomi da lui.
- wo! Adesso capisco perché Niall ti ha mollata!- esclama fingendosi schifato.

Gli tiro con forza il cuscino che tenevo sulla pancia, alzandomi di seguito dal letto.

- stronzo che non sei altro. Esci, e togliti quella maglia che è peggio di un pugno in un occhio!- apro di scatto la porta e lui se ne va in meno di mezzo minuto.

Riprendo il cuscino a terra e lo rimetto sul letto.
Sospiro per poi mettermi seduta alla scrivania.

Dannazione, è finita per sempre.
E io non riesco a crederci, non mi sembra possibile.

Eppure dovrei averlo già capito dato che è da più di due settimane quasi che non parlo con Niall - escludendo la discussione in biblioteca.

Eppure è da più di due settimane che non sento le sue labbra sulle mie, i suoi baci.

Eppure è da più di due settimane che non lo abbraccio, che le sue braccia non mi stringono talmente forte da potermi rompere le costole.

Ogni volta che ce n'era la possibilità ci abbracciavamo sempre.
Dio, le sue braccia sono come una seconda casa, e i suoi baci sono una droga, la mia droga.

Quanto mi manca.
Ma la colpa è mia, non sarei mai dovuta andare a quella festa.

Mi ritrovo ad asciugare le lacrime che scendono sulle mie gote, dopo aver passato una manciata di minuti a pensare a lui.

- credo di dovermi scusare per prima...- Peter entra nuovamente nella mia stanza, stando sulla soglia della porta sta volta.

Scuoto la testa, come se servisse a reprimere le lacrime.
- scusa tu, non pensavo veramente quelle cose sulla maglia.- prendo un fazzoletto dal pacchetto che usualmente tengo sulla scrivania, soffiandomi il naso.

- andiamo, è solo una stupida maglia. Non ha dei sentimenti!- ridacchia.

- non so com'è la vostra situazione, so solo che Niall ti ha...hai capito. Se vuoi sfogarti...- continua entrando e socchiudendo la porta.
- va bene.- sussurro.

Si accomoda sul letto, così mi sistemo accanto a lui.

Dopo avergli ripetuto per ben due volte la fine -dato che non aveva capito- annuisce, mettendosi una mano sotto il mento, pensieroso.

- a te non è mai capitato?- domando.
Lui scuote la testa.
- di bere fino a non capire più niente si, eccome se è capitato!- esclama.
- ma non di far soffrire una ragazza per via delle feste.- continua.

- ma che cosa dicevi prima? Non sai che cosa?- si sistema meglio sul materasso, introducendomi la frase.

Aggrotto le sopracciglia, confusa.
Sbuffa e - avanti, prima ti ho chiesto della maglia e tu te ne sei venuta fuori con "non lo so per" o qualcosa del genere.- dice.

- ah! Niente di che.- scrollo le spalle.
Peter in risposta mi manda uno sguardo di rimprovero.

- pensavo, e mi hai interrotto. Per questo devo aver detto quello a voce alta: ero soprappensiero.- dico soltanto.
Lui mi fa cenno di continuare.
- ecco, Niall in biblioteca mi ha chiesto una spiegazione del perché io abbia bevuto così tanto, facendomi capire anche che tra noi fosse del tutto finita.-

- che ti ha chiesto?-
- perché hai bevuto così tanto sapendo che eri fottutamente fidanzata? Questo.- rispondo.

Nel mentre mi alzo prendendo un altro fazzoletto per potermi soffiare il naso ancora una volta.
- perché?- chiede a sua volta.
- io non lo so, è che un drink tira l'altro. Sai, quando inizi con due vodka poi...- mi interrompe.

- so cosa succede.- ride, passandosi una mano tra i capelli.
- ho provato a parlargli, ma non vuole ascoltarmi, dice che deve andare via.- scrollo le spalle.

- posso provare a parlargli se vuoi.- propone.
- oh, no. Assolutamente no.- scatto in piedi scuotendo il capo.
- probabilmente non era destino che stessimo insieme.- mormoro uscendo dalla stanza.

Sento Peter venirmi dietro, fino a scendere in salotto.
- io esco, ho bisogno di un po' d'aria fresca.- metto il giacchetto assieme al foulard nero, aprendo la porta.

Mi volto verso Peter, domandandogli di potermi passare le chiavi di casa che ho dimenticato in tavola.

Dopo averle prese me le passa, le prendo al volo e mi volto di scatto sbattendo contro qualcuno, che per non farmi cadere mi afferra per i polsi.

Alzo lo sguardo e mi ritrovo Niall in tutta la sua bellezza proprio davanti ai miei occhi.

I capelli scompigliati, le guance leggermente rosse, e gli occhi azzurrissimi, proprio come quel giorno, quando ci siamo incontrati per la prima volta sulla soglia di questa benedetta porta.

Mi scosto dalla sua presa, indifferente.
Non so neanche se salutarlo o meno, così mi affretto a scendere l'ultimo scalino per potermene andare.

My corner

Hey ragazze, come state? 💘
Scusate per l'assenza.😁
Anyway vi ringrazio as always per tutto quanto 💁🏻😂 e niente, spero che il capitolo vi piaccia. 🙈
Scusate per eventuali errori ma non ho avuto il tempo per rileggere.
Se vi va seguitemi su twitter, sono @/adorvniallx, scrivete nei commenti il vostro nick (@) così ricambio. 👅
Alla prossima,
Alice xx

It isn't right ||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora