Dobbiamo tornare li, nel Sottosopra

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"MEDDY RESTA CON ME, RESTA CON ME" Steve stava ancora urlando.
"QUALUNQUE COSA STIATE FACENDO, DATEVI UNA MOSSA!" Si riferì ai ragazzi sopra di lui.

"Steve dice che vi dovete sbrigare" ripetè Erica, affinché il messaggio arrivasse al resto della squadra.

"Ma non mi dire"

"Ci stiamo provando ma non troviamo niente"

"Sul serio che roba è?"

"DITEMI COSA STIAMO CERCANDO" chiese allora Eddie. Era il più in panico e il meno preparato.

"Madonna, Blondie, Bowie, Beatles. MUSICA! CI SERVE MUSICA!" Disse con la voce più acuta che gli avessero mai ascoltato Robin, cercando nelle cassette di Eddie.

"QUESTA È MUSICA" rispose il ragazzo, lievemente offeso.
"Ed è quella che ci serve, che le serve"

Così prese una cassetta, e la mise dentro uno stereo. Ma prima che potesse far partire la musica, Medea tornò in sé.

Iniziò a piangere e a respirare affannosamente, mentre le forze la abbandonavano facendola accasciare a terra, sorretta da Steve.

"È tutto ok. È tutto ok. È tutto ok. Ci sono io. RAGAZZI È SVEGLIA. Ci sono io"
Steve cercava di rassicurarla, accarezzandole i capelli, mentre lei cercava di calmarsi, con ancora quelle immagini impresse nella testa.

Riuscirono a farla passare dall'altra parte: Steve l'aiutava a salire la corda, mentre Eddie era pronto a prenderla al volo. La accolse tra le braccia, e la posò delicatamente sul divano.

Medea sentendo il profumo di Eddie si sentì più tranquilla. Era viva, ed era ancora lì con lui.
Volevano farla riposare, ma Medea sentiva di doversi liberare da quelle immagini.
Così tutti si sedettero, e la ascoltarono.

"Io l'ho visto" cominciò Medea ancora visibilmente scossa "ho visto Vecna, ed è molto più potente di quanto immaginassimo. In realtà è Henry Creel, il figlio di Victor: è stato lui ad uccidere la sua famiglia, e a far ricadere la colpa sul padre" Nancy e Robin si portarono le mani alla bocca, scioccate.

Prese un respiro profondo e continuò, con lo sguardo basso:
"Lui mi ha mostrato cose che non sono ancora successe. Le cose più atroci. Ho visto...una nuvola oscura che si espandeva su Hawkins. Il centro città in fiamme...soldati morti...e questa gigantesca creatura con la bocca spalancata...così tanti mostri...e stavano entrando ad Hawkins, nelle nostre case."

Si interruppe: il groppo in gola si stava facendo sempre più grande.

"E poi...mi ha mostrato voi. Ed eravate tutti..." delle lacrime scesero e le bagnarono prima le guance poi i jeans logori.

"Cerca solo di spaventarti Meddy" provò a rassicurarla Steve, rompendo il silenzio carico di tensione e angoscia "non sono cose reali"

"Non ancora" la voce di Medea, un bisbiglio "ma c'era qualcos'altro. Mi ha mostrato dei portali, quattro, che si aprivano su tutta Hawkins. Sembravano come questo. E si allargavano sulla Hawkins reale, non quella del Sottosopra."

Fu allora che Max si ricordò di un particolare che aveva avuto nella sua visione.
"Quattro rintocchi. L'orologio di Vecna suona sempre quattro volte, quattro esatte. Ci ha detto qual era il suo piano fin dall'inizio."

"Quattro uccisioni" disse Lucas "quattro portali. La fine del mondo"

"Se è vero" cercò di capire Dustin "gli resta solo un omicidio"

"Oh cristo santo. Cristo santo!" Imprecò Eddie, coprendosi il viso con le mani, disperato.

"E non è tutto"

Il gruppo si girò a guardare Medea: non riuscivano ad immaginare cosa ci fosse di peggio.

"Vecna...Henry è come Undici. A quanto pare è stato il primo ad avere i poteri, e da lui sono stati creati tutti gli altri, tra cui lei. Si è chiamato Uno".

Poteva sembrare il momento giusto per rivelarsi, ma non se la sentì, anche se era circondata dai suoi amici.
Non era il momento giusto, si ripeté.
Anche se continuava a chiedersi quando sarebbe stato quel momento.

"Ma Vecna non può farci del male...non se è morto" ragionò ad alta voce Nancy, per poi arrivare ad un'orribile conclusione "dobbiamo tornare lì, nel Sottosopra"

"Vacci piano, no, no" dissero quasi in coro Eddie e Steve.

"Bisogna rifletterci bene: ne siamo usciti a mala pena" continuò Steve.

"Perché non eravamo pronti" esclamò la ragazza "e lui non se lo aspetta. Adesso vuole che Medea dica a Undici cosa ha visto. Non lo so, ma credo che lei gli abbia fatto qualcosa".

"Non saprei" disse Max allora, rispondendo alla più grande "Undi non ci ha mai nominato Vecna".

Nonostante la terribile disavventura appena vissuta, tutti erano d'accordo: dovevamo trovare un modo per sconfiggere Vecna.

"Ora, di Vecna-Henry-Uno sappiamo che è un numero, come Undici, ma è folle, malvagio, maschio, infanticida e ha la pelle orrenda, m-ma il punto è che è super potente. Può rivoltarci con uno schiocco di dita. Non gioca in modo pulito" Robin stava iniziando ad andare in iperventilazione: le succedeva sempre quando era particolarmente agitata o emozionata.

"Allora giochiamo sporco" disse Dustin "hai ragione, è come Undi. Ma questo dà a noi un bel vantaggio".

"Come può essere un vantaggio?" Chiese allora Eddie. Più sentiva parlare di numeri, mostri, e superpoteri meno ne capiva.

"Conosciamo i punti di forza di Undi e...le sue debolezze"

"Debolezze?" Erica, per via del suo carattere, era scettica, ma Dustin fu pronto a chiarire.

"Quando Undi viaggia con la mente, entra in una specie di stato di trance. Sarà lo stesso per Vecna".

"Spiegherebbe cos'è successo in quella soffitta" anche Lucas ci stava arrivando "quando attaccherà di nuovo, scommetto che lo farà da quella soffitta con il corpo fisico indifeso".

"Indifeso? E l'esercito di pipistrelli allora?" Steve adorava contrapporsi ai ragazzini, ma in quel caso lui aveva ragione.

"Giusto" ammise Dustin "serve un piano per superarli. Distrarli in qualche modo".

"Si, ehm...come ci riusciamo di preciso?" Chiese Eddie.

Steve si voltò verso Medea, e lei gli ricambiò l'occhiata: sapeva che il ragazzo sapeva. L'aveva vista. E forse si aspettava che dicesse qualcosa. Ma Dustin la precedette.

"Penseremo ad un diversivo"

"In ogni caso, suona fattibile in teoria" Robin continuò il discorso "ma Vecna non ha uno schema preciso di uccisioni. O almeno non è decifrabile. Non sappiamo quando attaccherà di nuovo, né chi sarà la prossima vittima"

"Si invece"

Medea chiuse gli occhi. Non conosceva ancora bene Max, ma quella ragazza aveva già sofferto molto, e stava per soffrire ancora di più. Per il bene del gruppo, di Hawkins e del mondo.

"Lo percepisco ancora. Sono ancora maledetta. Spengo Kate Bush e lo attiro di nuovo a me".

Lucas cercò di dissuaderla: quel ragazzo ci teneva davvero. Ma non servì a nulla. Max sapeva che andava fatto, e anche gli altri.

"Dovrò solo tenerlo occupato quanto basta per farvi entrare nella soffitta. E poi lo ucciderete. Come non importa, solo...non mancatelo".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 30 ⏰

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Dear Eddie, it's me, MedeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora