Eddie si risvegliò di soprassalto, tossendo: nonostante fossero passate ore, l'acqua che gli era entrata nei polmoni la notte prima gli dava ancora fastidio.
Ebbe bisogno di qualche istante per mettere a fuoco dove si trovasse: era disteso per terra, sotto ad una specie di roccia.
Si mise seduto: la testa gli faceva male e non aveva idea di come fosse arrivato lì.
L'ultima cosa che ricordava era di essere caduto in acqua e di aver visto l'amico di Jason sollevarsi e rompersi le ossa.Ad un certo punto sentì un rumore: pensò di nascondersi ma in quel luogo non era tanto facile. Così, chiamiamolo istinto di sopravvivenza, si rimise sdraiato, fingendosi morto, o almeno addormentato.
Sentì dei passi avvicinarsi per poi bloccarsi, non troppo distanti da lui. Poi sentì un rumore metallico, e dei suoni simili ad interferenze, finché la voce di Medea non parlò.
"Dustin, mi ricevi? Qualcuno?"
Rimase in attesa finchè dalla radiolina non arrivò la voce del ragazzino.
"Medea porca troia, stai bene?"
"No, diciamo che siamo piuttosto lontani dallo stare bene" disse Medea con voce fioca.
A quel punto Eddie poteva "svegliarsi": non c'era pericolo se era con lei, ma la curiosità era troppa e decise di fingere ancora un po'.
"Dove vi trovate?" Chiese dall'altro capo Dustin.
"Skull Rock, c'è l'hai presente? Steve sa dov'è, vi può guidare lui fino a qui"
Ora Eddie sapeva dove si trovava, ma il solo sentire il nome di Steve lo aveva fatto irrigidire. Skull Rock era un luogo appartato, che solo chi c'era andato in coppia conosceva.
Lei lo conosceva e anche Steve. Tale pensiero bastò per scatenargli qualcosa."Resistete arriviamo, arriviamo" Dustin chiuse il discorso, e Medea mise via la radio.
Eddie la sentì sospirare profondamente. Si mosse, forse si era messa sdraiata.
"Eddie...cosa mi hai fatto fare..." si mise le mani davanti alla faccia, coprendosi gli occhi "...usare i poteri"
A quelle parole Eddie aprì gli occhi e si accorse che Medea si era distesa vicino a lui.
Si fermò a guardarla per qualche istante: i capelli ramati erano sparpagliati sull'erba, le braccia le coprivano metà volto, lasciando intravedere la bocca e il naso. Il respiro era affannato e rapido.Iniziò a sentire delle voci in lontananza: probabilmente erano Dustin e gli altri che arrivavano. Medea si mosse ed Eddie decise di porre fine alla sceneggiata.
Si mise a sedere emettendo un verso, in modo da far accorgere la ragazza del suo stato.
Lei di tutta risposta si alzò ma rimase a debita distanza da lui."Eddie, come stai? Come ti senti?"
Lui rispose con un verso di assenso, ma non ebbe tempo di dire nient'altro che due voci si fecero chiare, apparendo da dietro la vegetazione.
"Oh eccoci qui Anderson...Skull Rock, alla tua faccetta di cazzo stupida e presuntuosa" si vantò Steve
"Non ha alcun senso" ribadì Dustin
"Si sì, anche se ce l'hai davanti agli occhi, non lo ammetti, non ammetti di avere torto...testolina di culo" Steve si divertiva proprio a prendere in giro il più giovane.
A quel punto Eddie si alzò in piedi, e diede la propria opinione in merito:
"Non sono d'accordo" esordì prendendo tutti alla sprovvista (erano comunque semi nascosti dalla roccia, non visibili a colpo d'occhio) "tu Dustin Anderson sei una testolona di culo"Dustin abbracciò Eddie, mentre Medea andava a salutare Steve. Eddie non le staccò mai gli occhi di dosso.
Arrivarono anche Robin, Nancy, Max e Lucas.
Ci fu una breve presentazione tra Nancy e i due fuggitivi, poi partirono gli aggiornamenti.
STAI LEGGENDO
Dear Eddie, it's me, Medea
FanfictionNel laboratorio di Hawkins c'erano molti bambini, eppure nessuno di loro e nemmeno i dipendenti erano a conoscenza di un'altra bambina rinchiusa lì dentro. Non aveva poteri, non aveva nome, non aveva numero. Brenner era l'unico a conoscenza della...