1. New Life

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Che sei pazza. So che sei pazza, e che hai così tanta dolcezza negli occhi che mi uccidi.
E quando chiudi gli occhi sembri una bambina innocente; l'ultima volta che ti ho baciata mi sono ammalato di te, dicono io non voglia guarire.
Ma perché dovrei?
Io voglio andare all'inferno con te.
-Bukowski, donne p.137

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ᴄᴀᴜsᴇ ʏᴏᴜʀ ᴛʜᴇ ʀᴀɪsᴇ ɪ ʙᴇʟɪᴇᴠᴇ ɪɴ ғᴀᴛᴇ ʏᴏᴜ'ʀᴇ __________________ᴍʏ ᴘᴀʀᴀᴅɪsᴇ ______________

CAPITOLO :
𝑁𝑒𝑤 𝐿𝑖𝑓𝑒

1,Marzo

In principio, il buio regnava su tutto e tutti.
Da quel buio, però, una luce, la luce di una stella.
Ballò, brillò e con eleganza guarnì la galassia; le donò misteri, sorprese...da quel buio tirò fuori tutto.
Tutto ciò che segreto si nascondeva, tutto ciò di cui avevamo e abbiamo bisogno.
Le stelle non sono per tutti.
Piccole, minuscole, rare, con un sorriso capace di depredarti l'anima.
Ci affoghi in quella luce, in quella purezza, niente più buio.
"Trova la tua stella!" Mi diceva Papà, perché trovare la propria stella equivale a luce , un senso.
Non dare fretta al tempo, niente vie di mezzo;
Le stelle brillano per chi le sa guardare.
Proprio Per questo la notte, non rintanarti, butta via torce o fari e distesa su candidi prati osserva le costellazioni e tutte le stelle che immense illuminano il cielo...
Avevo sempre sperato in una leggenda, pur senza crederci fino in fondo.
Perché proprio lui? Così grezzo buio spoglio mi ero chiesta, ma sull' orlo del precipizio avevo capito che lui era luce, colori, una leggenda anzi lui era la mia stella.
*
*
Il buio ha preso il sopravvento e tante di quelle volte mi sono inciampata nel mio stesso sporco.
Il dolore offusca la vista, il sole non brilla più e come una stupida falena mi aggiro alla ricerca di una luce.
La luce di una stella...
Non credo alle leggende, non più, in passato ho
affidato le mie ragioni ad esse ed ecco come sono stata ripagata, destinata a vagare nel buio.
Girasole senza sole.
Pianta senza acqua.
Porre fiducia nella luna e disperarsi quando l'eclissi la tinge, portandosela via nel suo pungente abbraccio.
*
"Siamo arrivati!" grida mamma e subito dopo una stiracchiata e uno sbadiglio capisco di essere osservata. Mi volto con aria gelida verso Jamie che già 5 minuti non smette di fissarmi incuriosito come se fossi una rara specie animale. I nostri sguardi si incrociano ho avuto a malapena il tempo di mettere a fuoco le sue iridi verdastre che lui è già sgattaiolato fuori dall'auto sbattendosi la portiera alle spalle.
Dopo minuti di totale silenzio mi decido a scendere dall'auto; recupero il mio zainetto lilla dal bagagliaio della macchina e mi incammino verso la soglia della mia futura "Casa".
Cammino a stento, le tempie pulsano, un brivido mi percorre la schiena, lasciare casa nostra fa male... vuole dire salutare il mio passato; ciò che un tempo è stata la mia culla, la mia tomba.
Una Porsche lussuosa cattura la mia attenzione.
OH NO.
Ci mancava solo lui.
Dalla portiera spalancata fa il suo ingresso nel viale Dave, il mio patrigno.
I soldi gli escono dalle maniche della polo bianca Ralph Lauren perché il padre è capo di un'industria; e come tale non può che non essere un riccone senza testa. È un uomo altezzoso, dai gusti raffinati o almeno così appare agli occhi di tutti, ma non ai miei... è un mostro, tratta me e mamma come oggetti nella sua vetrina di lusso.
Tranquillo papà, la verità dietro al vizio verrà a galla, non sei morto invano.
"La verità ci renderà liberi."
Mi regala un sorriso compiaciuto, per poi recarsi da mia madre, la rabbia prende il controllo; faccio un respiro profondo e cerco di calmarmi, non posso già perdere il controllo dopo neanche cinque minuti.
Se parla ancora una singola volte c'è il rischio che lo prenda a sberle.
"Diamo l'inizio ad una nuova era, ora siamo una FAMIGLIA"
Il sangue mi si gela nelle vene.
Famiglia?
Le chiavi entrano nella serratura coincidendo perfettamente mettendo in risalto la stupenda villa.
È una casa imperiale, tre piani, piscina, d'altronde cosa ti aspetti da un ricco proprietario superficiale di Miami?
Ce la posso fare papà.
Entrata nella 'casa' lo sconforto mi avvolge come un'onda gelida di un piovoso giorno d'inverno.
La rabbia mi riempie l'animo, non riesco a realizzare che mi trovo qua.
Raggiungo la rampa di scale, la luce che entra dalla fessura della porta illumina il bianco marmo facendolo brillare, proseguo. Arrivata sulla soglia della mia futura camera lo sconforto fa capolino e ritorna a farmi visita... anzi non se ne era mai andato.
Entro con passo deciso, basta, sono stufa di passare tutte le mie inutili giornate a piangermi addosso. Papà, io andrò avanti.
L'ho pensato.
L'ho nominato.
Cado a terra gemendo.
*Quella sera non mangiai, l'intestino era bloccato avevo lo stomaco pieno di dolore ed il cuore pieno di graffi.
Solo mamma passò a vedermi, "Devi mangiare Lavinia" mi sussurra prima di voltarsi definitivamente verso di me, il suo sguardo parla, trasmette comprensione, eppure io non mi sento compresa.
Mi sussurra parole dolci a bassa voce.
"Perché stiamo parlando così?"
Mi accarezza il viso pallido, scavato dal dolore.
"Dave dorme tesoro, domani ha una riunione importante ora che ne dici di fare come lui e addormentarti?"
Vorrei svegliare quell'infame una volta per tutte eppure non mi sentirei di fare un tale torto a mamma, vogio che la prima notte la passi senza lividi violacei a colorarle le gote.
È docile la sua voce, non ci sono accuse o rimproveri.
Per la stanza rimbomba il timbro spezzato di una donna che il rimpianto se lo porta sulle spalle.
Mi abbraccia e mi bacia teneramente.
Certo ha costruito un cimitero per la mia povera anima e mi ha condannato, le sue braccia però ora sono il luogo più bello che io possa immaginare.
Si alza e senza perdere la sua sinuosità esce dalla mia camera.
Seguo con lo sguardo la sua figura fino a vederla scomparire.
Mi accovaccio sul letto.
Non capisco perchè le persone chi mi feriscono sono quelle invece che porto nel cuore, forse perchè mi hanno ferito e si sa, una cicatrice è per sempre o forse perchè in questo marea di problemi ho bisogno dell'affetto materno che non ho mai ricevuto.
*Jenny{madre}
"Fammi volare papà"
Non l'ho mai vista così felice... così spensierata, così libera di volare. Lei è lì, il suo sorriso riempie l'anima e le sue risate stravolgono anche la più monotona e perfetta sintonia.
Non è sbagliata, non come dicono quegli stupidi ragazzini con cui va a scuola; è cio che non ti aspetti ma infondo ti cambia la vita.
Lei vola e lui, lui è lì inconsapevole che la sua ora sarebbe sopraggiunta così in fretta.
Esco dalla sala per poi recarmi alla camera da letto.
Un rumore mi pervade i timpani, "PUMM" corro di fretta da Lavinia per tapparle gli occhietti già bagnati di lacrime... ha capito.
Gli ospiti lasciano la casa spaventati; li caccio... non me ne frega, l'unica cosa importante ora era Lavinia.
Immagino che shock.
Solo come è possibile.
Impugno il telefono e con mani tremanti digito il numero 911.
Non doveva finire così.
Non così. Raggiungo la camera da letto lì dove l'avevo lasciata, rannicchiata nel angolo del letto che ancora singhiozza.
In quella notte la stella di Lavinia si è spenta e con lui anche lei ha smesso di brillare, per paura di essere di nuovo offuscata da una nebbiolina fresca chiamata dolore.
*Lavinia
Mi addormentai raggomitolata su me stessa nel angolo del letto, ma la pace non sopraggiunse. I pensieri rimbombavano come gocce, che con il tempo avrebbero corroso la roccia... aspettavo solo di impazzire, soffocata nel profumo di un nuovo inizio.

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Il primo capitolo è andato!🦋🦋
Lo so Lavinia sembra depressa maaaa, tranquilli che si riprende.
SENTITE NON ODIATELA, NON PIANGE SOLO.

Non avete neppure conosciuto Edward...😍😍
Vorrei dire che è un malessere, ma purtroppo solo d'aspetto è un patatone.
Non sapevo se presentarvelo subito al primo capitolo, poi mi sono detta "Nahhh" facciamole/gli aspettare.
Comunque la trope è : Dark Romance, Mistery e lo spicy ci penso🙋‍♀️♥️
CI VEDIAMO AL CAPITOLO 2....

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