8.i'll take you, Circe

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"Ho gli occhi che fanno un casino tremendo , ma nessuno disposto a guardarci dentro."

14, Marzo

*Edward

L'ora del professor Smith è di una noia pazzesca.

Le stesse parole ogni fottuta lezione,

gli stessi argomenti, interlocutori e mezzi.

Sento il cervello andarmi in pappa.

Parla Proprio come un disco rotto;

un modo per zittirlo?

"La storia è una dimensione fondamentale..."

Mi sto letteralmente ramificando sulla sedia.

Sarà la terza sigaretta nel giro di mezz'ora.

Smith non ci prova neanche a fermarmi.

Mi giro verso Nancy che da dieci minuti ridacchia interrottamente come una forsennata, che cazzo ride?

Qualcuno mi salvi.

"Nancy se non la smetti di ridere di faccio smettere io.

Non credo ti dispiaccia però."

La vedo percorrere con occhi languidi la linea del mio naso per poi fermarsi sulle labbra.

Mi volto di scatto.

Non ho neanche voglia di divertirmi, perfetto, questo giorno sarà una merda.

Smith, non smette di fare domande a raffica.

Cos è un interrogatorio.

Aiuto.

Una semplice domanda coglie la mia attenzione,

ormai dissolta nel aria.

"Qualcuno di voi qui ha un sogno?"

Ottimo ora si mette pure a fare lo psicologo.

Sogni?

Da quando papà mi ha lasciato i sogni sono incubi che mi perseguitano, quanto costa una vita?

Alcune compagne alzano la mano, strano solitamente nessuno calcola le lezioni del prof.Smith.

Riconosco Nancy, Alexia, oh pure Robert.

Cercano l'amore, i soldi e la fama.

io voglio, io voglio e io voglio.

Ok la mia attenzione svanisce.

Pure la milli melli cazzo si chiama ha alzato la mano.

"Sì Mellier?"

Ah ecco come si chiama.

Smith è felice, per una volta le sue lezioni sono al culmine dell'interesse.

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