12.you're beautiful too

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(Raghy i capitoli si infittiscono e spero vi piacciano)
Perdonatemi se non sono costante, ma irregolarità è il mio secondo nome...
Scusate la scarsa ironia; presto nuovi capitoli.
Ora lei è lui si avvicinano ma non avrete pace.
Ho in mente tanti casini e loro sono al centro.
*piccolo consiglio: non cadetemi in un bicchier d'acqua*

*Lavinia
Mi sveglio di soprassalto, ho caldo ed il sudore scende dalla fronte spropositamente.
La morte di poppy mi ha sconvolta, Chi mai è così pazzo da uccidere un animale domestico.
E per cosa?
Poi se c'è l'avesse solo con me di certo non nuocerebbe altre famiglie.
Ho deciso, contatterò il dipartimento di polizia e farò indagare .
Mi tolgo la maglia per via del troppo calore e rimango sul letto a fissare il soffitto per poi crollare in un sonno forzato.

18, Marzo
*
"Buongiorno Circe, contento ti sia svegliata."
Sbaglio o mi sono sognata la voce di quel maleducato.
Non di nuovo nei miei pensieri.
"Vai via, non ti voglio sognare ma no sai che daiii, pure qua."
Maledico la mia testa per sentire la voce di lui pure appena sveglia.
Apro gli occhi lentamente e sobbalzo nel notare che davanti a me c'è Edward.
"Aiutoo."
Balzo in piedi ed afferro il manico di una scopa che stranamente è nella mia stanza.
"Giuro che mi hai fatto prendere uno spavento, che ci fai qui?"
Punto la scopa contro di lui, ma non sembra intimidirlo anzi sì avvicina.
Il suo respiro è caldo sulla mia pelle ed il suo profumo memorabile, solo un un unico particolare.
Sono senza maglia .
Cazzo.
Non ci credo ho imprecato.
Corro sul letto e mi copro con il lenzuolo per poi arrossire violentemente.
"Brutto maleducato che non sei altro, che cosa vuoi."
Si allontana con le mani in alto ed un ghigno sul viso.
"Oh Circe, non sei la prima e non sarai l'ultima donna che vedrò in intimo; datti una calmata."
Darmi una calmata?
Questo pazzo si rende conto della situazione.
Credo proprio di no.
"Vai via. Devo cambiarmi."
Varca la soglia , fa per uscire , ma subito torna indietro per posare un foglio sul tavolo.
Un altro biglietto.
Come è possibile che qualcuno continuamente lasci biglietti e nessuno lo veda.
"Edward"
Si gira e mi fissa.
"Sì?"
Sttingo il lenzuolo e mi alzo.
"Lo denuncerò alla polizia , questo pomeriggio."
Edward mi si avvicina con sguardo serio.
"Ti conviene leggere il biglietto allora, ci troviamo in biblioteca a scuola tra due ore; non tardare...
Me lo ha chiesto Sophia."
Vorrei chiedergli se è un appuntamento ma probabilmente mi truciderebbe.
Mi limito a osservare la sua figura che scompare giù dalle scale ed appena posato il lenzuolo, leggo la lettera.
'Piangi tu, piange lui; piangete.
Il sangue colerà quando mi vendicherò.
Parla di me e ti abbraccio con una lama.
Piangi che poi Rido.'
J.R

La calligrafia è ordinata ed il foglio impeccabilmente pulito.
Non ci sono tracce o sospetti.
Chiunque si nasconda dietro a J.R non ha intenzione di scherzare.
Mi vesto con un groppo in gola, lego I capelli in una coda alta spettinata e mi incammino alla biblioteca.
Il vento soffia ed io sento il cuore battere all'impazzata.
*
Arrivata a scuola la miriade di persone che la affollano mi fanno girare la testa.
Parole su parole che risultano vuote.
Ormoni a palla e pianti.
La scuola è ciò che più di opprimente esiste, schiaccia la creatività per plasmarci sotto un immagine.
Ci vogliono uguali, ma la perfezione non esiste.
"Oh vi', Giorno;
Vieni andiamo in biblioteca."
Il volto di Sophia mi riscalda.
Non so da dove sia spuntata, ma dovrei ringraziarla per avermi salvato dalla mia effettiva perdita in mezzo ai corridoi.
Arrivati in biblioteca di Edward non c'è traccia.
Sophia inizia a parlare a voce alta ed io non seguo i suoi ragionamenti.
Delle mani calde mi prendono i fianchi e mi tornano dietro lo scaffale.
Speriamo che Sophia non se ne accorga.
"Mi stavi cercando Circe?"
D'improvviso percepisco un caldo spropositato.
"No che non ti cercavo ovvio, solo ammiravo i libri... belli eh"
Probabilmente non crederà nemmeno a mezza parola , ma non importa.
Oggi ha un profumo diverso, è più intenso con leggere note muschiate , non è vetiver.
Nonostante cambi, lo riconoscerei tra mille persone.
Per quanto mi costi dirlo il suo profumo sa di casa, non lo conosco e lui non conosce me, ma lo sento vicino come non avevo mai sentito.
Forse perchè il suo fiato caldo mi sta dando alla testa o forse perchè casa è casa, mi volto.
Pianto gli occhi nei suoi e senza pudore fisso le sue labbra, carnose e rosee.
Il pomo d'adamo ben evidente va su e giù ed io mi perdo.
"Oh Circe sbavi..."
Detto questo mi supera e raggiunge Sophia che stranamente non si è accorta di niente; anzi ha continuato a parlare del piano senza sosta.
*
Siamo a finiti a parlare così 'intensamente ' che come tutte le volte sono in ritardo.
Solo oggi non sono sola.
Edward è davanti a me ed a passo veloce Camminiamo verso l'aula

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