" Non sto vivendo,
Io sto solo
𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑜 "10, Marzo
Lavinia
Torno a casa con una sensazione strana in bocca.
Imbarazzo, forse.
Insomma ho rapito il gatto del vicino e l'ho pure accusato.
Avrei voluto sotterrarmi.
Solo non capisco tutta la maleducazione, spropositata nei suoi gesti.
Non che lo conosca da una vita, ma è particolare ecco.
Mi urta un po' quel suo fare da sbruffone, da tipico figlio di papà.
Peccato che una domanda mi sorga spontanea perché suo padre non c'era a cena?
Maledico il vicino per avermi intasato la testa.
Tra l'altro ho un mal di testa allucinante.
Vedere in viso il mio nuovo vicino, Edward Hudson mi ha fatto venire mal di testa; perfetto direi.
È come se mi ricordassi di lui.
Il taglio aguzzo dei suoi occhi color pece e le labbra rosee mi ricordano vagamente un concetto: casa.
Sto impazzendo, come può esser casa una persone che mi accoglie così 'calorosamente '.
Volevo solo fare bella impressione.
Non gli costava niente essere Gentile, che poi tanta spocchiatezza non la immaginavo.
Mi getto acqua fredda sul viso e ripenso, ripenso per poi riaddormentarmi.*I raggi del tiepido sole mattutino continuano ad accecarmi,
Ho dormito di schifo e già da mezz'ora continuo a tirarmi sugli occhi il lenzuolo nello stupido tentativo di bloccare la luce.
Che schifo.
La colazione mi regala un sollievo e per un attimo il senso di amaro in bocca svanisce.
D'istinto corro fuori, il vento che entra nella gonna mi solleva portando via i pensieri.
E ballai, mi librai in aria, i capelli scompigliati mi sentivo leggera quando il vento soffiava.
Vento sottile, genuino, che sposta i capelli e fa volare i pensieri.
Chiudi gli occhi e in quel fruscio senti il tuo essere, niente più brutti pensieri, ormai il vento li ha già portati via.
*
"Carino il figlio della vicina vero?" sento la pasta andarmi di traverso quando quelle parole uscirono dalla bocca di mia madre. Dave concordò e con uno spudorato gesto fece per accarezzarmi la guancia, quasi come volesse farmi sentire presa in causa.
Mi staccai di fretta e caddi nell'oblio; i suoi occhi di un azzurro profondo si opacizzarono, feci in tempo a vedere la delusione sul suo volto per poi essere sommersa dalla rabbia.
Corsi via.
Io ero di papà.
"Sii buona con Dave tesoro, se ora abitiamo qui, se ora tu sei qui è merito suo..." mi aveva sempre ripetuto mamma, non ci riuscivo.
Non avevamo mai goduto di un'ottima posizione economica.
Dopo la morte di papà eravamo sprofondate e con questo anche i soldi.
Dave ci aveva rimesse in piedi, la casa era sua, tutto era suo.
E a volte potevo sentirlo, quel leggero senso di colpa prosciugato in un attimo quando però alzava quelle sue manacce.
Picchiava la mamma quando era arrabbiato, l'ultima volta la potevo sentire mugugnare da sopra "Va tutto bene" mi ripeteva, sempre, quei brutti segni viola però le si ritorcevano contro.
Lo avevo odiato.
Lo avevo stimato, per averci tirato fuori dalla merda ed ora su un piedistallo di cristallo vivevamo.
Prima di tutto però la salute, lui portava solo malattie.
Bagnai i polsi sotto l'acqua fredda e quel pungente abbraccio mi ricordò Edward.
Perché mi perseguiti .
L'ultima persona che volevo in quel momento.
Tutto il contrario di papà.Luis {Padre di Lavinia}
Anni primaIl sole tramontava e con esso la mia tristezza;
perché in quel buio non ci vedevo più i miei incubi, io ci vedevo Jenny.
I suoi folti capelli neri e quel sorriso...nelle stelle, invece, ci vedevo la mia Lavinia, frutto del nostro amore.
E lei era la mia stellina, Lavinia era luce, era purezza...
"Ti voglio bene Amore" le avevo sussurrato la sera del suo quinto compleanno, i suoi occhioni si erano spalancati e con ingenuità mi aveva chiesto "Perché papà? Perché mi vuoi bene?" Avevo aspettato a rispondere, le avevo preso le manine congelate e sorridendole le avevo sussurrato "Ti voglio bene, mi è bastato poco per capirlo, sei la mia bambina, la mia stella; Lavinia, tu non sei niente di scontato. Mi hai migliorato la vita." Presi fiato per poi continuare "Ti voglio bene perché nel puzzle della mia vita tu non sei i pezzi, nulla di concreto, tu sei i colori. Ti amo stellina mia!" Sapeva bene quanto amassi i puzzle e le stelle, mie ispirazioni, eppure preferivo mille volte lei. Non avrei mai saputo dire a parole quanto le volessi bene.
Mi aveva migliorato la vita.
Era arrivata con quella sua gentilezza, con quei suoi due occhioni, con la sua ingenuità... lei mi aveva illuminato, aveva illuminato il mio cammino. Lei che era i miei colori, la mia stellina.Giunta sera, come Foscolo vorrei bearmi dei colori della notte e dell'immensa quiete.
Eppure la sera, per me, è un inferno.
Passo il giorno a schivare i miei demoni, ma la sera, non ce niente da fare.
Subisco per via di incubi che mi tolgono il respiro.
Ho paura ma mi abbandono e "dormo".
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Che dolce sto capitolo, e che dolci Luis e Lavinia😭♥️
Allora le sto facendo collezionare traumi, ma non finiscono qui tranquilli.
Sto cercando di scriverlo il meglio che posso questo libro e molte parti sono molto mattonose quindi perdonatemi; giuro che mi riprendo.VI ASPETTO NEL CAPITOLO 6 PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA...
NUOVE FIGURE DI M* IN ARRIVO!!🙋♀️
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Romance👉STARS👈 💧Si piange ma che domande, ovvio ⭐ceo of:" Lo sai che ascoltare le conversazioni altrui è da maleducati Circe?" ☀️Milly, Vivi, vi', Lavi... CIRCE❤ 🍪Edward e le mani sui fianchi>>> 💜🌟Lavinia ed Edward 🔥-" Se anche fosse stato necessari...