7. J.R

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"Amano davvero quelli che tremano a dire che amano"
P.Sidney

Tornata a casa non ero del tutto sconcertata.
La prima giornata di scuola poteva andare meglio ma non è stata del tutto schifosa, oltre alla sgridata della preside e la brutta figura con Edward.
Per non parlare della noiosissima ora di scienze.
tti i compagni si sono presentati, tutti tranne Edward ovviamente sua maestà che con le sue esortazioni pareva solo più antipatico, lo chiamavano il principe di sto cazzo.
Ma chi si crede di essere?
Come se ce lo avesse solo lui.
Vabbe glielo lascerò credere.

Ho analizzato i compagni, li ricordo vagamente tranne Stacy, con i suoi capelli blu acceso e un certo Nate dai capelli di un normale castano;
poi c'è Gregory, con cui ho persino parlato.
La scuola è un luogo ostile, dove ho coltivato pianti, ma c'è la farò.
Supererò tutto e brindero perchè ce l'ho fatta.
Lo zaino è leggero, le lezioni poco interessanti .
I compagni sono nuovi e per forza( sono stata informata dalla preside) devo partecipare ad un'attività.
Credo il laboratorio di cucina, è l'unica cosa che mi viene naturale.
Salgo in camera e finisco di sistemare le valige.
Sistemando delle foto però ritrovo quelle che avevo sigillato.
Con papà...
Non piangerò di nuovo.
Mi manchi .
Mi manca il tuo calore .
il tuo sorriso.
il tuo abbraccio alla mattina.
il tuo letto.
Il tuo armadio.
TUTTO mi manca di te.
Mi manca la nostra casa.
Lì ero nata.
Lì avevo abitato.
Ricordo ancora la voce rude di mamma quando la notizia diventò una punizione,punizione per me; per permettere al dolore di ricoprirmi tutta.
La francia teneva in vita papà,
papà teneva in vita me...
portarmi via da casa era crudele.
" Ci trasferiremo!!"
Perché ?
Ho pianto giorni e giorni dopo la tua morte Caro papà. Perché? Carnoll il mio paese per me era casa , tutti i miei amici, la scuola, il parco.
Tutto era casa.
Tu caro papà e Carnoll.
Mi è stata strappata casa.
Ora vago nel buio.
Alla ricerca di una luce...
la luce di una stella.
Dovevamo venire a Seattle assieme, dove sei?

"Giorno Tesoro"
Disse Mamma con la voce frizzante.
"È successo qualcosa mamma?
Qualcosa di bello ovviamente."
dissi realista.
Mi sorrise.
"Ho trovato un lavoro, Lavi; Un LAVORO!"
Rimasi lì, ferma.
Mi sedetti al tavolo, accanto a lei; e mangiammo in religioso silenzio.
Ero "felice".
Beh almeno non avrebbe passato tutta la giornata a pulire e sclerarmi contro.
Me ne andai fuori... portami via vento.
*
Le ore passavano in fretta.
Si erano fatte le sei.
Il pesco mi rilassava.
Non per tanto perdurò quella pace.
L'auto degli Hudson parcheggiò nel vialetto.
Edward catturò il mio sguardo attento.
Era ammaccato.
Il labbro sanguinava...per non parlare del sopracciglio.
Cosa gli era successo?
La sigorna Hudson rimproverò burbera il figlio,
non la stava ascoltando; i nostri occhi si erano incrociati.
Lei si voltò ed improvvisamente si placò
mi sorrise, forzata, e se ne andò.
Cercai di ignorarlo,eppure, ovunque mi giravo io lo vedevo.
Vedevo la sua prepotenza.
I suoi occhi.
Il suo profumo.
Corsi via da quella visione demoniaca.
Non saprei spiegare a parole Edward, anzi sì, era maleducato, burbero, egocentrico per non parlare della sua prepotenza.
L'unica pecca però era lui stesso, è maledettemente bello; ma non di una bellezza comune, una di quelle che ti rapisce.
Non capisco neanche perchè sto sprecando il mio tempo a pensarlo, non merita niente.
Decido di alzarmi e fare un giro tra le mille fontane, giocherellando con l'acqua come una bambina.
Stavo per entrare quando il postino munito di bici e cappello varca casa nostra consegnando la posta.
Mi precipito sulla cassetta che per sfortuna avevamo attaccata a quella Hudson.
Una lettera e una rosa rossa.
Il tempo di esaminarle che il suo profumo mi riempie le narici.
Non lo conosco eppure già riconosco il suo alone.
Alzo lo sguardo e me lo trovo a pochi centimetri dal viso.
Incateno i miei occhi nei suoi e mi ci perdo.
Ora vedo bene i suoi dettagli, ha un neo stotto la guancia destra e delle labbra carnose da fare invidia.
Aspetta, lo sto realmente analizzando?
Cerco di allontanarmi nonostante il cuore mi martelli nel petto.
Ha il braccio appoggiato alla cassetta,
sono in trappola.
Ora devo solo schivarlo e andarmene.
Mi è capitato di osservarlo, alle volte e ho notato l'incaziamento giornaliero ed i suoi atteggiamente strafottenti e maleducati che mi danno il voltastomaco .
Per non parlare delle quantità di profumo che si spruzza la mattina, eppure da questa distanza posso constatare che è la sua pelle che profuma e non solo i vestiti.
Mi blocco quando il suo sopracciglio riprende a sanguinare.
"Cosa hai fatto alla faccia?"
Un ghigno spunta sul suo viso.
"Ti preoccupi per me piccola 𝐶𝑖𝑟𝑐𝑒?"
Arrossii leggermente.
Leggermente eh non sono diventata un pomodoro in tutto e per tutto.
"Ho solo picchiato una testo di cazzo, tutto qua."
Tutto qua?
"Spero che tu stia scherzando"
Mi fissa un ultima volta per poi andarsene
Lasciando la cassetta della posta socchiusa.
'Ha solo preso la posta Lavi calma'.
*
Mi ricordo della lettera.
La lessi ancora scioccata.
"Rosa rossa come il sangue che cadrà quando mi vendicherò.
J.R"
Eh?
Sangue?Vendetta?
J.R??
Non dormii quella notte.
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J.R
CIRCE.
Iniziano i primi casini!🙋‍♀️
Chissa chi è?
CI VEDIAMO AL CAPITOLO 8💜🦋
See you soon stelline

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