Capitolo 16 - Normali.

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Capitolo 16 – Normali.

"Ciao piccola furia" mi disse con la sua solita voce monocorde. Stavo guardando il telefono e nel caos non lo avevo proprio visto. Cavolo, come faceva a cogliermi sempre di sorpresa?

"OH! C... Ciao, Megumi" dissi sobbalzando. Possibile che sembravo sempre una scema quando c'era lui!?

"Allora, hai organizzato un posto figo dove portarmi?" mi disse.

"IO!!??" il ragazzo sei tu, sei tu che devi portarmi da qualche parte. Dissi spiazzata.

Ma lui rideva, e vederlo ridere mi faceva talmente piacere che ci passai sopra, lui che con me non aveva mai riso.

"Ma dai, ormai non va più di moda" mi disse guardando con gli occhi in alto da finto ingenuo.

A volte avrei voluto prenderlo a schiaffi.

C'era un posto qui a Shibuya dove facevano le Crèpes con la crème bruleé che avrei voluto tanto provare...

Affilai lo sguardo... "Ti piacciono le crèpes?" gli domandai

"AH! È per quello che sei così cicciottella, sei una a cui piacciono i dolci!"

"Ma brutto..." provai a dargli un pugno su una spalla ma andai a vuoto.

"Dai scherzo! Per me va bene, intendi quelle alla crème bruleé nella zona di Yamasaki?

Caspita, ci aveva preso. "Esatto!"

"Ci sono stato con Yuji e Nobara, mi ricordo dov'è. Vieni" disse incamminandosi.

"Ma... sei ci sei già stato forse non ti va di andarci" dissi io titubante.

"No, per me va bene. Voglio andarci con te." disse guardando avanti.

Il mio cuore perse un battito, non si era mai esposto con me; si mi aveva chiesto di uscire, era vero, ma questa era la prima cosa carina che mi diceva. Cavolo ero ad un appuntamento con "Megumi Fushiguro". Se me lo avessero detto qualche tempo fa gli avrei riso in faccia.

Arrivammo al negozio di Street food e Crèpes e la mia golosità ebbe il sopravvento. "Oddio vorrei provare tutto!" dissi entusiasta guardando le vetrine con desiderio.

Lui sembrava divertito dalla mia golosità "Oggi è un giorno di riposo, suppongo che qualche sgarro si possa fare."

Comprammo un sacco di dolci e schifezze e ce li portammo lungo la riva del fiume per mangiarli. La città di Tokyo era viva, colorata e allegra e metteva allegria anche a noi.

Megumi aprì un pacco di Marshmellows "per questi ci voleva una fiamma per scaldarli" disse pensieroso.

"Chi ha detto che non l'abbiamo?" gli dissi maliziosa. "Sta a guardare" Aprii lentamente la mano e attivai la mia stregoneria. Avevo imparato ad equilibrarla in modo da poter decidere perfettamente le quantità, dal mio palmo uscì una calda fiammella rossa ed arancione.

"Wow hai ragione! Certo che i tuoi poteri fanno comodo."

Mangiammo i Marshmellows caldi. Il pomeriggio con lui passò in un modo super naturale...Era un ragazzo che non parlava tantissimo, ma che diceva sempre cose belle e profonde e parlando con me si aprì sempre di più.

Era una giornata perfetta, una giornata di due normali teenager che hanno un appuntamento. I momenti in cui mi guardava freddamente e mi trattava male si erano finalmente dissolti ed erano volati via.

Il tramonto ci raggiunse colorando l'aria di mille sfumature.

"E' incredibile che tu abbia sviluppato i tuoi poteri in così poco tempo" disse guardando la mia mano infuocata; con la luce del tramonto sembrava ancora più intensa.

"Hikari, come mai hai voluto allenarti per potenziare la tua stregoneria...? Mi chiese facendosi più serio.

Sentire il mio nome uscire dalle sue labbra così naturalmente ancora mi faceva effetto.

"Ci si allena per migliorare, no?" dissi io evasiva.

"Si, ma perché proprio adesso...e tutto insieme. So che praticamente ti sei allenata sette giorni su sette dopo l'incidente del giorno dell'incontro di scambio." Continuò lui guardandomi negli occhi.

Il suo sguardo indagatore mi metteva agitazione.

"...Non voglio che qualcuno si senta in dovere di proteggermi, voglio poter contare solo sulle mie forze" dissi iniziando ad imbarazzarmi.

"E' perché ti ho detto che non posso provare un sentimento per qualcuno se non sono forte abbastanza per proteggerlo?" continuò diretto alzandosi verso di me.

Il mio cuore cominciò a battere sempre più veloce. Potevo dare una risposta sagace, schernirlo, dirgli che lui non c'entrava nulla, che si sopravvalutava e che lo avevo fatto solo per spirito di competizione... ma non volevo mentirgli.

Alzai lo sguardo verso di lui

"...Se sapessi che sono forte, e che so difendermi da sola ti sentiresti più libero di provare un sentimento per me?" Cavolo, non potevo credere di averlo detto, ma avevamo deciso per la verità no?

Lui si avvicinò ancora...chissà cosa provava.

"Credo che per quello sia comunque troppo tardi" disse con voce profonda guardandomi negli occhi. Affondai dentro a quel blu profondo.

"...Che intendi dire...?" chiesi in un soffio.

"...Hai un capello davanti al viso" disse all'improvviso non rispondendo alla mia domanda.

Si avvicinò tantissimo ed alzò una mano e con delicatezza scostò i capelli da davanti ai miei occhi: il tocco delle sue dita era per me come lava rovente. La sua mano rimase sul mio viso.

"...Io provo già un sentimento per te" mi sussurrò.

"Megumi..."

Si chinò verso di me e posò il suo pollice sulle mie labbra che si schiusero; volevo baciarlo. Vedevo tutto di lui, i suoi occhi blu enormi, i suoi bellissimi capelli neri in contrasto con la pelle chiara. Il suo odore dolce mi faceva svenire e la sua voce profonda mi faceva accendere di desiderio.

Mi sporsi sulla punta dei piedi

"Baciami..." gli sussurrai.

Ero pazza si, pazza di lui e non me ne importava. Vedevo il desiderio nei suoi occhi infiammati e sapevo che lui bramava quel bacio quanto me.

Ci avvicinammo e sentii le sue labbra e la punta della sua lingua ma un grido, folle e disperato ci fece sobbalzare e mettere subito in allerta.

Qualcuno stava chiedendo aiuto disperatamente.

Il Principe delle Ombre - A Megumi Fushiguro Love story (Jujutsu Kaisen)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora