Capitolo 5 - Teddy Bear.

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Capitolo 5 - Teddy Bear.

Mentre ci dirigevamo verso l'uscita dal velo quest'ultimo finalmente si spezzò come fosse stato fatto di vetro. Il cielo tornò ad essere chiaro e lassù vidi sospeso in aria il nostro eroe, l'eroe di tutti: Satoru Gojo, lo stregone più forte del mondo.

La gioia mi pervase il cuore, ora che il professore poteva combattere avrebbe spazzato via i nemici e anche gli altri compagni si sarebbero salvati.

Tutti fuggono terrorizzati davanti Satoru Gojo e così fu anche per loro. Dopo che aveva usato la sua stregoneria il terreno fu squassato fino alle fondamenta. Era un altro livello, come un Dio.

Ero così sollevata. Nonostante l'agitazione mentre correvamo verso l'infermeria vidi una cosa alla quale solo io feci caso.

Sul terrazzo dell'edificio più alto c'era lei la ragazza del terzo anno che era follemente innamorata del professor Gojo, ma stavolta non era sola: lui l'aveva raggiunta e le stava accarezzando dolcemente il viso.

Distolsi lo sguardo per lasciare quel momento solo a loro. Ero contenta che, finalmente, quella ragazza stesse coronando in qualche modo il suo sogno d'amore. A volte anche le cose impossibili sembrano diventare possibili.

...

Era sera quando la signorina Ieiri, specializzata in guarigioni, grazie alla tecnica dell'inversione, uscì dalla stanza di Fushiguro dopo averlo curato; restava comunque molto debole. Ripensai a quei semi malefici e quella pianta disgustosa che gli stava crescendo nelle viscere e mi venne il voltastomaco. Li aveva presi in pieno per salvare me, e non ci aveva pensato nemmeno un secondo. Perché lo aveva fatto? Mi aveva sempre odiata, perché rischiare la vita per me?

"Fushiguro salva solo le persone che ama..."

"Sta zitta, decido io chi salvare"

"Vuoi entrare?" mi disse la signorina Ieiri scuotendomi dai miei pensieri e vedendomi indecisa sulla porta "Se vuoi vai pure da lui cara" mi disse sorridendo.

Volevo entrare? Si, mi colse un irrefrenabile desiderio di vederlo e sapere che stava bene.

Lui voleva vedere me? Non sapevo rispondere esattamente a quella domanda, ma comunque glielo dovevo, era quasi morto per quello stupido gesto eroico e quindi sarei entrata.

Entrai piano piano nella stanza, ma sembrava si fosse addormentato.

I suoi lineamenti erano rilassati nel sonno: mi avvicinai spinta dalla strana curiosità di guardarlo da vicino ora che era così tranquillo, non lo avevo mai visto così. I capelli neri sparsi sul cuscino bianco risaltavano ancora più scuri e lucidi, gli occhi erano chiusi e tranquilli, aveva delle ciglia nere lunghissime che qualsiasi donna avrebbe invidiato e che spiccavano sulla sua pelle perfetta, chiara come la porcellana.

Vederlo così tranquillo sciolse qualcosa dentro di me... come un sigillo che si dissolve, un pensiero involontario fuggì dalla mia mente, e quando fuggì era troppo tardi: non potevo più rinnegarlo o portarlo indietro: "E' bellissimo" pensai arrossendo.

Si, aveva l'effige di un principe e stavolta mi aveva salvato...come fa un vero principe...un vero eroe... Il cuore iniziò a battermi furiosamente nel petto, così come era successo quando mi aveva preso in braccio per salvarmi, non riuscivo in ogni modo a fermarlo. Ma, ma cosa mi stava succedendo!?

Ero così assorta nei pensieri che mi ero inconsapevolmente seduta sul letto e avvicinata al suo viso; all'improvviso mi ritrovai a guardare dentro a due enormi occhi blu come la notte.

"Che ci fai qui, si può sapere?" mi disse con quella sua voce profonda.

"I...Io" ma perché diavolo stavo balbettando!? "Volevo vedere come stavi"

Ero talmente abituata alle sue rispostacce che automaticamente mi allontanai per cercare di non dargli modo di rispondere, così come avevo fatto mille altre volte. "...ma vedo che stai bene quindi me ne vado."

Feci per tirarmi su, ma aveva afferrato una ciocca dei miei lunghi capelli e la teneva ben salda nella mano destra.

"No, non andartene, voglio che resti" sussurrò.

Mai mi sarei aspettata in mille anni quella frase detta da lui. Rimasi così stupita da rimanere frizzata sul posto.

"...Fu, Fushiguro?" niente.

"Fushiguro!?" Nulla. Si era riaddormentato e ora dormiva della grossa, la mia ciocca di capelli rimaneva bloccata nella sua mano e come un bambino piccolo che stringe il suo Teddy Bear sembrava dargli conforto.

"Voglio che resti" le sue parole risuonavano ancora nell'aria. Non potevo muovermi...o non volevo?

Il sonno e la stanchezza ebbero il sopravvento, era stata una giornata estenuante, la ciocca era lì nella sua mano...mi sdraiai accanto a lui con le gambe fuori dal letto, i miei occhi si chiudevano...Sentivo il suo profumo tra le lenzuola, mi ricordo solo di aver sussurrato un'ultima parola, non so perché lo feci: "Megumi" e poi mi addormentai.

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Il Principe delle Ombre - A Megumi Fushiguro Love story (Jujutsu Kaisen)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora