Capitolo 23 Spiaggia Maledetta
Eravamo scesi nella metropolitana. Io, Nanami san, Maki e il signor Naobito.
In quella zona dominava un silenzio di tomba, si sentivano solo i nostri passi.
Naobito San interruppe il silenzio. "Satoru Gojo sigillato? Fosse per me, me ne starei tranquillamente sdraiato a bere sakè e a godermi il crollo del clan Gojo" disse mettendosi le mani dietro la testa come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Provai subito un senso di antipatia, come poteva dire una cosa del genere? La faida fra le famiglie era così esacerbata che avrebbero preferito vedere la società degli stregoni crollare?
Nanami e Maki non commentarono.
Entrammo in uno spazio più grande, era l'anticamera della metropolitana prima dei tornelli d'ingresso, vederla così deserta era uno spettacolo spettrale.
Nanami e Maki avvertirono qualcosa e si bloccarono sul posto. Anche io acutizzai i miei sensi e lo percepii, c'era qualcosa dietro la colonna.
Il signor Nobito si mosse velocissimo, praticamente invisibile. Prese in mano la creatura e la sbatté al muro con tutta la sua forza.
La creaturina iniziò a piangere.
Sembrava una creatura marina, come un polipetto rosso. "Mahito...Jogo...HANAMI!"
Ma poi cambiò, abbandonò la sua forma iniziale a si trasformò in una creatura umanoide dai tratti marini. Sembrava un polipo rosso umanoide.
"Per quello eri così debole" disse Nobito, "Eri ancora un guscio maledetto, spirito"
"COME AVETE OSATO UCCIDERE HANAMI!! NON CHIAMARMI SPIRITO MALEDETTO, NOI ABBIAMO DEI NOMI!!"
Una enorme massa d'acqua ci travolse. Io Maki e Nanami trovammo degli appigli in alto ed evitammo di essere travolti; Nobito iniziò ad attaccarlo con la sua tecnica non appena l'acqua fu defluita. Era velocissimo, quasi come Gojo Sensei, era talmente veloce che noi non riuscimmo ad intervenire.
Uno, due, tre colpi. Ce l'avrebbe fatta? Ma poi il mostro apri le mani, rivelando un simbolo luminoso sul suo stomaco.
Accadde in meno di un secondo.
Un momento eravamo di notte nella metropolitana deserta ed il momento dopo eravamo di giorno, su una spiaggia assolata dei tropici.
Il mostro umanoide era in acqua "Espansione del dominio, orizzonte dell'ammaliante Skandha"
Eravamo nel dominio di quell'essere.
Cercai di non farmi prendere dal panico anche se era difficile, entrare in un dominio significava che tutti i colpi ti raggiungevano, SEMPRE. Era quasi una sentenza di morte, a meno che non si riuscisse ad esorcizzare lo spirto lo stesso sconfiggendolo.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare che si aprì una ferita sul mio fianco, su quello di Maki e sulla spalla di Nanami: il colpo garantito.
"Uno Shikigami!" gridò Maki "Era il colpo garantito?"
"Penso di si, non l'ho sentito arrivare è arrivato quasi contemporaneamente alla ferita!" dissi tenendomi la mano sul fianco sanguinante. Eravamo stati colpiti da dei Shikigami a forma di piranha giganti, solo Naobito era riuscito a schermarsi grazie alla sua tecnica più sofisticata, ma per noi non c'era scampo. Noi saremmo stati colpiti sempre.
"Banco mietitore!" gridò lo spirito.
Uno, due, tre mostri GIGANTI ci attaccarono aprendo le loro bocche ed il colpo ovviamente ci raggiunse. Sentii le zanne affilate dei pesci-mostro penetrarmi nella carne. Maki era stata sbalzata nella giungla dietro di noi e Namani era completamente ricoperto, persino la tecnica protettiva di Naobito si era spezzata...lo vidi perdere un braccio.
Il nostro sangue bagnava i granelli di sabbia rendendoli rossi come rubini.
La mia vista iniziò ad annebbiarsi, stavo svenendo. Saremmo tutti morti lì, in quel dominio. Pensai a Megumi...Peccato, la nostra storia d'amore era durata poco, avrei voluto passare più tempo con lui, conoscerlo, fare l'amore con lui...dirgli che lo amavo.
"Megumi ti amo..." sussurrai chiudendo gli occhi.
Il mare di fronte a me esplose di nero, come se un pozzo di petrolio fosse stato appena scoperto e fosse esploso dentro al dominio. Ma non era un pozzo di petrolio, era qualcosa di infinitamente più prezioso: Era Megumi.
Ero sicura che fosse una mia visione prima di morire, ma no, era lui ed era reale e stava gridando il mio nome.
Era entrato dentro al dominio per salvarci ed ora stava espandendo il suo.
MEGUMI'S POV.
Avevo combattuto assieme a Itadori, Ino era rimasto sul grattacielo ad affrontare gli altri due stregoni neri. Io e Yuji avevamo affrontato il vecchio. Ci aveva dato parecchio filo da torcere prima che capissi quale fosse la sua tecnica. "Il ribaltamento" non bisognava colpirlo troppo forte come avevamo fatto all'inizio, ma colpirlo a media e bassa potenza. Alla fine Yuji lo colpì con un pugno privo di energia malefica e lo stese.
Stare dietro alla foga di Yuji era stato faticoso. Stavamo andando ad aiutare Ino Senpai quando lo vedemmo precipitare dal palazzo
"Fushiguro!!" gridò Yuji
Attivai immediatamente Nue che lo intercettò con le sue ali attutendo la caduta; Itadori lo prese al volo tra le sue braccia in scivolata. Era conciato male, molto male.
"Chi può essere stato? Quegli stregoni lassù non mi sembravano così forti" disse Yuji dubbioso.
"Maledizione, non possiamo lasciarlo solo" dissi a denti stretti.
"Megumi! Andrò io dal Sensei Gojo, tu devi portare Ino fuori di qui"
"D'accordo..." non volevo mandare Yuji da solo a Shibuya, ma non c'era altro da fare.
"Tranquillo, non morirò" mi disse sempre positivo.
Portai Ino fuori più in fretta possibile e lo affidai all'ambulanza.
Volevo tornare indietro, avevo un brutto presentimento.
Tornai di corsa attraversando le strade vuote e mi infilai dentro la metropolitana scendendo giù nei vari piani deserti. Arrivai ad uno spiazzo prima dei tornelli e lo vidi: La sfera nera di un dominio.
A terra c'era un pezzo di alabarda spezzata, era di Maki, dovevano aver combattuto lì. Misi insieme tutti i pezzi, Hikari era con Maki e Nanami.
Hikari era dentro al dominio.
Non ci pensai nemmeno. Irruppi dentro come un pazzo espandendo il mio dominio e gridando il suo nome.
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Il Principe delle Ombre - A Megumi Fushiguro Love story (Jujutsu Kaisen)
Fiksi Penggemar( Completa, prima parte, Storia d'amore Romantica ❤️) Hikari Sasaki e Megumi Fushiguro si detestano. Lui l'ha sempre trattata con freddezza e lei ha sempre agito di conseguenza. Fino a quando gli eventi non li forzeranno a stare insieme. Sarà quello...