Capitolo 17 - Megumi

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Capitolo 17 -  Megumi

"Ciao piccola furia" Gli dissi cercando di sembrare neutro. Dentro il mio cuore stava scoppiando.

Stava guardando il cellulare e non mi avevo visto. Fece un sussulto

"OH! C... Ciao, Megumi" disse incerta. Era contenta di uscire con me?

"Allora, hai organizzato un posto figo dove portarmi?" dissi spavaldo ostentando una sicurezza che non avevo.

"IO!!??" il ragazzo sei tu, sei tu che devi portarmi da qualche parte. Disse spiazzata dal mio atteggiamento.

Aveva una faccia da gattino arrabbiato e mi venne da ridere, stranamente con lei mi veniva facile, cosa che finora mi era successa solo con Yuji e Nobara.

"Ma dai, ormai non va più di moda" dissi continuando a fingere spavalderia.

Mi guardò con gli occhi di una che voleva prendermi a schiaffi, mentre io avrei voluto solo stringerla a me.

"Ti piacciono le crèpes?" mi domandò a bruciapelo. Ah era una golosa.

"AH! È per quello che sei così cicciottella, sei una a cui piacciono i dolci!"

"Ma brutto..." provò a darmi un pugno su una spalla ma lo evitai facilmente.

"Dai scherzo! Per me va bene, intendi quelle alla crème bruleé nella zona di Yamasaki?

Il suo viso si illuminò. "Esatto!"

Era una creperia famosa dove ci aveva portato Kugisaki.

"Ci sono stato con Yuji e Nobara, mi ricordo dov'è. Vieni" dissi incamminandomi

"Ma... sei ci sei già stato forse non ti va di andarci" mi disse lei titubante. Si preoccupava che con lei mi annoiassi? Non sapeva quanto si sbagliava, quanto in realtà volevo avere delle esperienze con lei ora che le barriere tra noi erano crollate.

"...No, per me va bene. Voglio andarci con te." Le dissi decidendo di essere sincero. Continuai ad andare avanti, ma con la vista periferica mi sembrò di vederla arrossire e questo mi lusingò parecchio.

Dopo un breve tragitto arrivammo al negozio di Crèpes e street food vario. Non appena fummo davanti alle vetrine piene di dolci Hikari non si trattenne più.

"Oddio vorrei provare tutto!" disse entusiasta guardando le vetrine con desiderio.

Mi venne da ridere, ancora. Sentii il desiderio di esaudire ogni suo desiderio: "Oggi è un giorno di riposo, suppongo che qualche sgarro si possa fare!"

La lasciai scegliere quello che voleva, crèpes, caramelle e altri dolcetti vari. Se ci avesse visto Gojo si sarebbe arrabbiato: uno stregone deve rimanere in forma. Pagai io perché così si fa agli appuntamenti, e poi mi faceva piacere.

"Ti va se ci appoggiamo lungo la riva del fiume? Non credo sia fattibile mangiare questa roba in piedi" le proposi.

"Certo" mi disse allegra. Ora che avevo smesso di trattarla male anche lei di riflesso era più aperta e allegra. Mi sentii in colpa per il mio atteggiamento passato, ma ancora adesso le mie convinzioni non erano del tutto cambiate. Pensavo ancora che fosse pericoloso per noi stregoni avere troppi affetti.

Ma la città di Tokyo era viva, colorata e allegra e metteva allegria anche a noi. Il suo sorriso riluceva in mezzo alla folla, si vedeva che le piaceva stare in mezzo alla gente, ai colori e ai suoni della metropoli. Indicava cose e mi parlava delle esperienze che aveva fatto e anche se per una sola giornata mi sentii...Normale. Un ragazzo normale che aveva un appuntamento con la ragazza che gli piaceva.

Il Principe delle Ombre - A Megumi Fushiguro Love story (Jujutsu Kaisen)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora