CAPITOLO 5- borsone

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"però mi sento bene e poi va tutto male"

POV CHIARA
Ovviamente la sveglia alle 7 non l'abbiamo sentita manco per sogno, infatti tutte impanicate e ancora mezze distrutte ci siamo alzate velocemente alle 9 dopo la millesima sveglia. Subito però c'è sembrato sospetto il fatto di non aver ricevuto nessuna chiamata o messaggi dalle prof o dai compagni, allora Carlotta decide di chiamare Jacopo.
<ao?>
<oi, ma dove state?> ovviamente abbiamo messo il viva voce, così tutte possiamo sentire.
<stavo a dormi, perché?>
<ma come? Non ci sono attività oggi?>
<ma no, oggi è domenica, abbiamo tutto il giorno libero.> dopo queste parole non riusciamo fare a meno di commentare, così anche Jacopo capisce che siamo ben 4 dietro l'altro telefono.
<vabbe ragazze io torno a dormire, ci sentiamo dopo in caso pranziamo fuori?>
<certo Jaco, a dopo.>
<ciaoo> lo salutiamo anche noi e poi ci ributtiamo velocemente a letto.

Alle 11 ci svegliamo veramente tutte e con gli altri ci organizziamo per andare a mangiare fuori. Prendendo però il telefono per chiamare i miei genitori noto un messaggio di Silvia non letto.
DA SILVIETTA:
Chiattì, se vuoi io domani sono libera. Se non hai niente da fare usciamo solo io e te?
A SILVIETTA:
Siii, ho letto ora, comunque va benissimo per che ora vogliamo fare? Ho tutto il giorno libero oggi

Mentre aspetto una risposta mi vado a lavare e quando esco dalla doccia vedo che la mia amica già mi ha risposto.
DA SILVIETTA:
Passeggiatina dopo pranzo?
A SILVIETTA:
ci sto. Dove ci vediamo?
DA SILVIETTA:
Ti scrivo quando esco di casa verso le 16 e mi mandi la posizione, così ti raggiungo.
A SILVIETTA:
okk, a dopo ❤️❤️

Avverto le altre della mia uscita con Silvia e poi vado a vestirmi. Jeans e camicetta corta sono perfetti per un pranzo della domenica.
***
I miei amici hanno deciso di mangiare a un ristorante qui vicino, fanno cose di mare quindi io ho preso gli spaghetti con le vongole. La nostra idea era quella di uscire con tutta la classe, ma visto che non sappiamo organizzarci siamo finiti per uscire divisi in gruppetti. Da una parte meglio perché non mi trovo bene con tutti, però comunque sarebbe stato bello stare un po' uniti come classe.
<Chia li mangi?> Lorenzo, seduto accanto a me, mi distoglie dai miei pensieri.
<certo che li mangio, dammi tempo.>
<che scorbutica!>
<eh l'aria di Napoli!> dice allora Carlotta.
<ma quale Napoli, aria di vecchi amori!> aggiunge poi Virginia.
<se vabbè, qualcos'altro?> dico scherzando.
Alla fine il pranzo passa velocemente e verso le 15:30 mi ritrovo un messaggio da Silvia.

sto uscendo di casa, ti va ancora di vederci?

Mi sembra strano che mi faccia questa domanda, perciò non aspetto a rispondere.

A SILVIETTA:
certo, altrimenti questi giorni abbiamo tante attività e non riusciremmo a incontrarci

DA SILVIETTA:
mi mandi la posizione? Che prima devo passare a fare una cosa e poi ti raggiungo

Mando la posizione in tempo reale e lei mi dice che sta letteralmente dietro casa sua. Perciò saluto i miei amici e mi ritrovo subito Silvia davanti.

POV SILVIA
Cazzo, proprio oggi Alfredo mi ha detto di andare a mettere al sicuro i soldi dei Ricci; non vorrei dato che sto con Chiara, ma alla fine mi sono offerta io di aiutarlo, non posso tirarmi indietro proprio ora.
<sei pronta amore?>
annuisco mettendo gli occhiali da sole.
<e ricorda, sei semplicemente una ragazza che sta andando in palestra.> annuisco nuovamente e lui mi lascia un bacio a stampo.
<ci vediamo tra un poco.> lo saluto ed esco dall'appartamento.
Una volta fuori scrivo a Chiara, non ho detto ad Alfredo che mi sarei vista subito con lei, anche perché ho in mente di andare prima a posare i soldi e poi raggiungerla, ma dalla posizione che mi manda noto che sta al ristorante difronte casa mia.
A questo punto non mi resta che fingere, anche con lei.

<ciao bellissima.> la saluto, vedendola da lontano e lei ricambia.
<e questo borsone?> lo nota subito.
<devo lasciarlo in palestra, passiamo al volo e poi ci facciamo un giro.>
<certo, va bene. Sta qui vicino?>
<si, dieci minuti a piedi.> Provo ad a essere più sciolta possibile, metto gli occhiali da sole, le faccio domande, l'ascolto raccontare delle sue storie a Roma e nel mentre tremo di paura.

POV CHIARA
<e quindi non so cosa prova lui, ma io assolutamente solo amicizia.>
<beh, dalla foto mi pare un bel ragazzo.>
<esteticamente si, assolutamente. Ma non mi prende di carattere, capito? Non provo quelle sensazioni.>
<quelle che provavi con Micciarella?>
Io abbasso la testa, e lei sembra capire.
<Chiattila devi dimenticarlo. Non è il tuo mondo questo, fidati 'e me.>
<vorrei tanto vederlo Silviè.>
<ascoltami.> ci fermiamo in mezzo alla strada e mi mette le mani sulle spalle.
<tu dentro il carcere nun c'aggia turna. Sta succerend nu bordello. Promettimelo.>
<cosa sta succedendo?> lei non risponde, stringe solo il borsone.
<cosa ce li dentro?> chiedo allora io.
<te l'aggia ritt.>
<e allora fammelo portare a me. Tanto sono solo vestiti no?> lei sembra esitare, ma poi me lo fa prendere.
<hai visto? Ora possiamo andare?> annuisco e continuiamo a camminare ma dopo pochi passi veniamo infastidite da un uomo.

Inizia a fare complimenti non richiesti, a toccare il borsone che sto portando io, impedendoci di andare avanti nonostante i richiami sia da parte mia che di Silvia.
<non le hai sentite le ragazze? Vatten!> per fortuna dei poliziotti che stavano girando lì ci aiutano.
Appena Silvia li vede avvicinare mi prende il borsone dalla spalla, gesto che ha insospettito il poliziotto.
<tutto bene signorine?>
<si, grazie.> taglia corto la mia amica e continua a camminare, ma veniamo nuovamente fermate.
<cosa ce nella borsa signorine? Posso controllare?>
<non c'è niente.> risponde la mia amica, ma nel mentre mi prende la mano.
<e fatemi controllare.> insiste il poliziotto e a questo punto Silvia mi dice a bassavoce
<corri!> e così iniziamo a correre.

Sento il vento tra i capelli, l'ansia, i poliziotti che ci seguono e la gente che ci guarda strana.
Non so perché stiamo correndo, non so cosa c'è dentro la borsa, ma so che non devono prenderci.
Sfortunatamente la fuga ideata da Silvia ha poco successo, difatti veniamo raggiunte e fermate.
<vediamo un po'.> aprono la borsa, ma non riesco a vedere il contenuto.
<voi venite con noi.> dice però uno e l'altro, che ci stava tenendo ferme, ci mette le manette e veniamo portate dentro la loro macchina.

Non di nuovo, per favore.

che bel guaio che ha fatto Silvietta...
❤️🌊

Nessuno è come te||Micciarella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora