Capitolo 38- grazie ragazzi

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"ci siamo solamente noi"

POV CHIARA
Oggi, 14 agosto, è arrivato il documento che finalmente mi libererà, provando quindi la mia innocenza.
Sentire dire dalla direttrice le parole "sei libera di uscire", è stato come ricevere un colpo al cuore. In quel momento la mia mente è andata diretta a Roma, alla mia famiglia, alla mia vita di prima, alle uscite, all'estate... Poi però ho fatto un passo indietro, perché io quella vita non la potrò più riavere. Almeno, non come prima, perché io non sono più quella di prima.

<non sei felice Chia?> mi chiede Liz mentre mi sto preparando la borsa.
<è un po' di nostalgia Liz, ste mura mi mancheranno un po'>
<ti mancheranno le persone e i ricordi che tieni ca dint, non le mura>
sorrido alle parole dell'educatrice, perché ha ragione.

Del carcere mi mancheranno le sveglie traumatiche, i litigi e le paci fatte con le ragazze, mi mancherà la Silvia che ogni sera parlava di un ragazzo diverso e non poter stare accanto alla Silvia che sta soffrendo per problemi più grandi di un uomo; mi mancherà la Rosa Ricci innamorata di Carmine e la Rosa Ricci forte come una roccia; mi mancherà la dolce ma determinata Kubra; mi mancherà stare accanto a Mimmo quando più "tiene bisogno"; mi mancherà sentire Cardiotrap cantare; le persone lamentarsi per la direttrice; gli educatori lamentarsi di noi ragazzi... Mi mancherà il mio Micciarella, tutto di lui. Mi mancherà vederlo incazzato, vederlo sorridere come un bambino, vedere che prova a nascondermi la verità per proteggermi. Mi mancherà sentirmi amata da lui, sentire le sue cadesse quando tutto va male, un suo abbraccio dopo i colloqui, un suo "andrà tutto bene piccrè" dopo una giornata storta o quando la paura mi mangia.
Ma nel mio cuore custodirò tutto, perchè questa è famiglia.
Questo ipm è la mia seconda casa, e so che ogni persona che c'è al suo interno sarà pronta a venire in mio aiuto semmai avessi bisogno, ma per ora devo prendere in mano le redini della mia vita e cavarmela da sola. Sapendo di avere però le spalle coperte.
La vostra, Chiattilla

<e questo?> scendo in cortile con le lacrime agli occhi, lasciando la lettera
piegata sopra il cuscino di Silvia, ma li trovo tutti ad aspettarmi davanti il cancello con un cartello e dei fiori in mano.
Il cartello con scritto in stampatello e in blu ce sta o mar for
lo tengono Silvia e Kubra, mentre i fiori Micciarella.
Vedendoli così non riesco a trattenere le lacrime e scoppio in un pianto liberatorio, tra le braccia di Rosa che mi è venuta incontro.
Guardando bene noto che ci sono proprio tutti, a partire dai miei amici più stretti fino ad arrivare a coloro con cui ho scambiato sì e no un saluto veloce. Tutti sono dispiaciuti e tutti allo stesso tempo sperano di poter uscire da qui.
Perché alla fine noi chiusi qua dentro sognano una cosa sola, la libertà, e vedere che anche uno di noi ce la fa da la forza agli altri 100 di poterci continuare a provare.
Di poter continuare a provare a vivere, perché non è mai troppo tardi.

Abbraccio tutti, ricambio parole d'affetto e baci sulle guance, senza distogliere troppo lo sguardo da Micciarella che è rimasto con il boque di rose in mano.
Quando finalmente arriva il suo turno, lasciato rigorosamente per ultimo, lo guardo negli occhi lucidi e ridiamo entrambi.
<ti piacciono le rose rosse vero?>
<sono le mie preferite> mi passa i fiori e nonostante le mie labbra formino un sorriso, i miei occhi iniziano a pizzicare un po' troppo.
<fatte vasa pe l ultima volta> lo dice a bassa voce, ma lo sento e così faccio.
Ci baciamo, come se fossimo soli in quel cortile, come se gli altri fossero spariti nel nulla, eppure erano lì ed io da li a poco me ne sarei dovuta andare.
Durante il bacio non riuscii più a trattenere le lacrime che pregavano di scendere e mentre le nostre labbra si scontravano vogliose del contatto, le lacrime amare di entrambi rendevano il tutto ancora più malinconico.
<nun te scurda 'e me>
<non potrei mai>
ci stacchiamo dal bacio, ma lasciamo le fronti attaccate e con una mano lui mi asciuga le guance rigate dalle lacrime.
<nisciun è come te Micciare>
<nisciun è come a te Chiatti>
le sue parole mi fanno sorridere e mi beo ancora per un attimo del suo profumo, buttandomi tra le sue braccia.
<Chià, dobbiamo andare> Maddalena mi richiama e sono obbligata a staccarmi.
Mi giro, troppo distrutta per poter guardare ancora Micciarella, ma lui mi blocca per un braccio e mi fa girare.
<ti amo Chiara> sul mio volto nasce un sorriso sincero e nella mia pancia si scatenano mille farfalle, derivate da emozioni che fino ad allora solo lui è stato in grado di provocare.
<ti amo anche io Raffaele> le nostre mani intrecciate sarebbero dovute rimanere così per sempre, unite dal destino e da quel filo rosso di cui tanto si parla nelle leggende.
Eppure quel giorno si staccarono...

Salita in macchina mi sedetti, con il cartello accanto ed i fiori sulle gambe. Come prima cosa abbassai il finestrino e salutai ancora una volta tutti, concentrandomi sui volti tristi e speranzosi che ognuno di loro aveva.
Mandai baci volanti a tutti e mimai un ti amo a Micciarella, terminando con un <grazie ragazzi!> gridato a piena voce prima che il cancello si richiudesse.
Un grazie alla famiglia che mi aveva insegnato a crescere e che avrà per sempre un posto nel mio cuore.

ed eccoci alla fine della storia. So che questo sequel, almeno secondo il mio punto di vista, non è stato all'altezza del primo. Ma ho trovato difficoltà a scriverlo e andando avanti ho capito che semplicemente stavo tirando troppo per le lunghe qualcosa che doveva già essere terminato. Per questo motivo sono arrivata alla conclusione della storia con Micciarella in questo modo, lasciando a voi la possibilità di immaginarvi qualsiasi finale vogliate dopo l'addio tra Micciarella e Chiara. Lei appartiene a Roma, lui a Napoli, due caratteri diversi, e questa volta sta a voi decidere se sarà un addio temporaneo o permanente. Quel che è sicuro è che si sono aiutati a vicenda e hanno tirato fuori la migliore versione dell'altro, o almeno ci hanno provato.
Grazie a tutti per il supporto
❤️🌊

Nessuno è come te||Micciarella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora