Capitolo 7

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Pov del narratore.

Billie aveva preso l'aereo alle 9 di sabato mattina arrivando in Italia alle 23 dell'orario americano. In Italia erano però già le 8 di mattina di domenica.
Nonostante tutti i suoi viaggi Billie non si sarebbe mai abituata al jet-lag.

Poco prima di prendere l'aereo l'americana aveva detto ad Elena che sarebbe stata impegnata tutta la mattina con la propria famiglia e che sicuramente si sarebbero sentite al risveglio dell'italiana che era avvenuto prima di quanto si aspettasse.
Non appena era scesa dall'aereo Billie si era ritrovata tanti messaggi di Elena che le chiedeva dove fosse sparita.

-Intanto che ci fai sveglia così presto di domenica? Sono appena le 9 lì. Comunque è stata una giornata pesante; anzi puoi chiamarmi? Dovremmo parlare, è urgente.-

Billie aveva deciso di dire alla più piccola che dovevano rimandare l'incontro e che non sarebbe potuta andare in Italia a causa di un imprevisto.
La chiamata non tardò ad arrivare.

"È tutto okay? Sei sparita tutto il giorno; sono le 23 lì da te; perché non dormi?"
"Scusa se sono sparita. No Ele, in realtà non va tutto bene. Mi dispiace dirtelo con così poco preavviso ma non ci potremo vedere molto presto; è successo un casino in famiglia. Non vengo lunedì."

Il cuore di Elena si era fatto piccolissimo a quella dichiarazione, era sul punto di piangere ma non voleva darlo a vedere.

"È okay, non preoccuparti, spero niente di troppo tragico."
"Poi ti spiego okay? Devo andare adesso, non so quando riuscirò a scriverti. Un abbraccio."
"Ciao..."

La delusione di Elena si poteva capire a distanza di chilometri e l'americana si sentiva una merda ad averle fatto quel piccolo scherzo.

Con Billie in Italia erano andati Finneas, la ragazza del fratello, sua madre ed anche Brandon; i 4 avevano deciso di unirsi al viaggio per visitare davvero Roma, al contrario di Billie.
Tutti dopo essere scesi dall'aereo avevano preso immediatamente i bagagli andando in Hotel il più in fretta possibile. Nessuno, non si sa come, li aveva ancora riconosciuti.

Billie non stava più nella pelle; aveva posato tutti i propri averi nella propria camera d'albergo per poi chiamare un taxi.
Alle 11 era già davanti quello che aveva intuito fosse il condominio in cui viveva l'italiana.

Il portone dell'ingresso principale del piccolo abitacolo era aperto e dal campanello con il cognome di Elena aveva potuto capire che l'appartamento della ragazza a cui stava andando a fare visita si trovasse all'ultimo piano.
Salì le scale con un po' di ansietta; avrebbe dovuto semplicemente suonare?
Fece cosi dopo un attimo di dubbi.

'E se non fosse questo il suo appartamento? E se non fosse in casa?'

La sua agitazione aumentò quando non ricevette alcuna risposta, nessuno si era avvicinato alla porta.

Decise di chiamare Elena presa un attimo alla sprovvista dalla situazione. L'altra rispose subito al telefono.

"Che ci fai sveglia? Sono tipo le 2 lì in America? È tutto okay?"
"Si Ele, è tutto okay. Ma sei a casa tipo adesso?"
"Si Bill, sono nel mio letto perché?"

L'americana non sapeva che rispondere, si inventò una scusa per farsi aprire il portone.

"Ho chiamato un fioraio per farti portare dei fiori per farmi perdonare dell'imprevisto; mi ha appena richiamata dicendo che ti ha suonato tante volte e che non hai risposto; dovrebbe essere ancora lì fuori se ti sbrighi; gli ho detto di aspettare qualche minuto che arrivassi."
"Non dovevi inviarmi nulla per farti perdonare; non è colpa tua."

Billie sentì dei passi avvicinarsi al portone; questo si aprì di colpo e il mondo si fermò un attimo lasciandola stordita.

Gli occhi delle due si incontrano e nessuna delle due parlò per qualche istante.

L'americana aveva notato gli occhi gonfi e rossi di Elena ed in un attimo di apprensione finalmente spiccò parola.

"Perché stavi piangendo?"

Elena tirò su con il naso non smettendo di fissare l'altra davanti a se. Aveva davanti gli occhi più belli che avesse mai visto.
I pensieri che aveva in testa erano confusi; stava impazzendo.
Quella era la sua Billie, la ragazza con cui aveva parlato ininterrottamente per settimane; ed era anche quella Billie, quella super famosa che lei ammirava e seguiva da anni.

"Avevi detto che non saresti venuta."
Disse solo non riuscendo a concentrarsi a dovere.

"Sono qui Elena."

L'italiana le saltò addosso facendola perdere per un secondo l'equilibrio.
Ricominciò a piangere presa da un po' di emozione e l'americana la strinse forte a se.
Stesero ferme un po' così godendosi l'una la presenza dell'altra.

Elena si staccò concedendo alle due di entrare nel proprio appartamento.

Elena's pov
Sono in trance davanti a lei; il mio corpo non vuole reagire e nemmeno il mio cervello lo sta facendo.

"Penso di doverti spiegare delle cose."
"Si, dovresti proprio."

Billie sta per iniziare a parlare ma la blocco per il troppo mal di testa dovuto al pianto ininterrotto delle ultime ore.

"Possiamo metterci sul mio letto un po' e parlare lì?"
La stupenda ragazza che ho davanti mi sta guardando un po' confusa.

"Vorrei solo abbracciarti un altro po' stando comoda. Ho mal di testa, non riesco a stare in piedi e penso che abbiamo molto da dirci..."

La vedo seguirmi in camera mia, mi tolgo le ciabatte e mi stendo sul letto, la invito a fare lo stesso e lei si mette accanto a me; i nostri occhi si incastrano gli uni negli altri.
È bellissima, sono incantata.
Le foto non le rendono giustizia.

Una mia mano incontrollata va verso la sua guancia, gliela accarezzo volendo avere la conferma che ciò che ho davanti sia reale.
Come può un essere così angelico essere reale?
Chiude gli occhi anche lei godendosi quel contatto.

Le faccio cenno di venire sotto le coperte.
"Ho i vestiti sporchi dal viaggio."
"Cambierò le coperte; ho bisogno di un po' di confort."
Le dico sincera e senza alcun disagio, sono anche in pigiama ma ciò non mi crea alcun problema.
Mi accontenta infilandosi sotto il piumone con me.

"Era per questo che non volevi farti vedere in foto?"
Bill annuisce.
"Volevo mi conoscessi per quella che sono davvero; è anche per questo che ho staccato un po' di giorni i contatti con te. Quando ho scoperto che seguivi la mia musica ho pensato che avresti potuto non apprezzarmi per ciò che sono davvero ma avevo troppa voglia di conoscerti quindi ho rischiato."
"Pensi ne sia valsa la pena?"
"Sono qui adesso quindi dovresti risponderti da sola."

Numero sbagliato (Billie Eilish)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora