Numero sbagliato (Billie Eilish)

Capitolo 8

Billie's POV:
I suoi occhi sono color miele; siamo a pochi centimetri di distanza e finalmente posso apprezzare ogni piccolo dettaglio del suo viso.

"Come ti fa sentire che io sia quella Billie?"

Elena mi guarda confusa.

"Non penso nulla a riguardo Bill, mi fa solo un po' strano che io ti abbia davanti. Ci pensi che ci stiamo conoscendo ed io ho già un tatuaggio per te? Ho bruciato un po' le tappe mi sa."

Accenna ad una piccola risata ed io non posso fare a meno di seguirla sorridendo un po'.

"Come ti fa sentire il fatto che tu abbia preso un volo per venire da me nonostante mi conosci a mala pena?"
"Pensavo che non sarei potuta essere me stessa al 100% senza averti mostrato chi sono e non volevo che ciò avvenisse per messaggi; avevo il bisogno quasi fisico di venirti a vedere e volevo capire come avresti reagito a questa notizia."
"Sono felice che tu sia qui Bill, lo dico davvero. Anche io avevo la necessità di dare un volto alla voce con cui sono stata ore al telefono."
"E sei rimasta contenta della mia persona?"
"Avrei preferito arrivasse Billie Eilish però mi accontento anche di te...ah no."

Amo il suo modo di usare l'ironia.
Le do una piccola spinta sulla spalla facendola spostare leggermente.

"Sei un'idiota credimi. Sei ancora meno divertente dal vivo, non so come sia possibile."
"Tu sei ancora più bella dal vivo rispetto a tutte le volte che ti ho vista in foto e non so come sia possibile."

Arrossisco leggermente alle sue parole; mi fa sentire così normale e non è per niente scontato.

"Ora potrò chiederti tutto ciò che voglio e non avrai scuse per non rispondermi lo sai?"
"Magari non ti vorrò rispondere comunque."
"Sono una persona abbastanza persuasiva e lo vedrai in questi giorni qui. Quanto resterai?"
"Quanto voglio, però dipende anche da quanto tu mi vorrai qui. Non ho una data in cui devo ritornare in America."
"Ho preso le ferie per tutta questa settimana e non so per quanto potrò prendermene ancora."
"Non ci pensare adesso, goditi questi giorni con me intanto, magari non mi vorrai più qui fra una settimana."
"Mi sembra improbabile, magari vorrai andare via tu."
"Mi sembra impossibile."

Una mia mano va a spostare una piccola ciocca dei capelli ricci che cadono sul viso di Elena; li ha legati tutti in una crocchia sconnessa.
Chiude gli occhi coccolata dal mio tocco.
Ha il viso stanco e delle occhiaie profonde; è con un pigiamino in pile bianco che la fa sembrare una bambina.
Sorrido guardandola.

"Che ridi?"
"Stavo solo ammirando quanto tu sia una bimba."
"Non sono una bimba, lo sembro e basta."