Numero sbagliato (Billie Eilish)

Capitolo 14

Elena's POV:
Esco da quella situazione scomoda per prendere una boccata d'aria fresca alla finestra.
Come dovrò fare una settimana a resisterle se mi manda in tilt anche solo respirando?
Non voglio rovinare la nostra amicizia, il nostro rapporto.
È la cosa più pura e spontanea che abbia mai vissuto.

Bill mi raggiunge ancora con solo la tovaglia addosso in camera.
Sono pensierosa e le sue sopracciglia corrugate mi fanno capire che lei lo ha notato.

"È tutto okay?"
"Si, solo un po' di pensieri per il lavoro che mi aspetta nelle prossime settimane."

Prendo un asciugamano per me e mi dirigo in bagno, Bill mi guarda come se avesse capito che non è questo di cui si tratta, mi osserva quasi colpevole. Si sente forse in colpa per qualcosa? Pensa di aver fatto qualcosa di male?

Decido di avvicinarmi a lei e di darle un bacio sulla guancia.

"Mi manca solo casa."
Le dico quasi giustificandomi e rassicurandola.
Annuisce rassegnata.
Entro in bagno chiudendomi la porta alle spalle.

Billie's  POV:
Non mi piace vederla così, non lo sopporto. Non mi aveva mai parlato della sua mancanza di casa, di quanto amasse i suoi genitori e del fatto che le viene molto difficile andare a trovarli.
Devo fare qualcosa.

Mi vesto velocemente rimanendo in top e shorts ed andando in salotto per non farmi sentire.
Chiamo Brandon.
"Mi serve il tuo aiuto."
-Che devi fare? Ogni volta che mi dici questa frase ci sono guai in vista.-
"Devo andare in Sicilia."
-In Sicilia? E dove sarebbe?-
"Un'isola del sud Italia. Vivono i genitori di Elena lì e le mancano tanto quindi vorrei portarcela. Prenota i primi due biglietti che trovi, oggi stesso. Chiamami appena hai fatto e ci sentiamo per organizzare il resto."

'È da pazzi. E se non le andasse bene? E se non le piacesse questa cosa? Forse sono stata troppo impulsiva.'

Elena esce dalla doccia chiamandomi.

"Billie, dove sei?"
"Arrivo."

Ritorno in camera per non dare troppi sospetti.

"Ero in una chiamata di lavoro con Brandon."
"Che vuoi per pranzo? Sto morendo di fame."
"Sushi?"
"Oddio sì ti prego, ora cerco il sito e scegli tutto ciò che vuoi. Te lo scrivi nelle note e così io chiamo immediatamente; io tanto so già cosa ordinare."

Elena mi passa il suo telefono con il sito aperto ed io inizio a scegliere.
Lei ha ancora la tovaglia attorno al corpo, ha i capelli leggermente bagnati legati in una crocchia sconnessa. È proprio bella.
Cerca nei cassetti qualcosa da mettere ed io non posso fare a meno di guardarla.

"Hai scelto cosa mangiare?"
"Si ma non è nel menu."

'I can eat that girl for lunch' si ripete nella mia testa ma non dovrebbe farlo.

Elena mi guarda per un solo istante arrossendo per poi richiudersi in bagno. Scelgo ciò che voglio segnando i numeretti nelle note del mio telefono. Mi siedo sul letto aspettandola.
Esce qualche attimo dopo e le passo entrambi gli iPhone aspettando che lei chiami.
Ordina in pochi istanti.
Mi alzo dal letto seguendola in salotto.

"Sai che amo sentirti parlare in italiano?"
"Io penso che ami sentirmi parlare e basta"
"Anche questo è vero, ma quando parli in italiano sei disinvolta ed hai un tono di voce diverso, mi piace."