Sono sinceramente grato alle mie competenze vocali per avermi impedito di dover stare su un palco: sono una persona molto ansiosa quando devo manifestarmi in qualche arte che prevede il completo utilizzo del corpo.
A fine lezione chiedo il numero di telefono di Evelyn. Da quando l'ho sentita cantare Nothing Else Matters, ho come avuto un flashback: la sua voce assomiglia molto a quella nella ragazza nello spogliatoio. Che sia davvero lei?
Una volta che mi ha dato il numero la ringrazio e me ne vado, se così si può dire, perché ho avuto l'impressione che la sua amica avesse qualcosa da dirle con una certa urgenza, ma la curiosità vince su di me, così mi fermo dietro alla porta e origlio la loro conversazione.
Mi scappa un sorriso al pensiero che l'amica di Evelyn ci veda bene insieme, lei mi sembra così… perfetta! Dai, a chi è che brillano gli occhi (perché l'ho notato) per le leggi di Keplero?
Però mi ha lasciato una sensazione di fierezza dentro, nella pancia e nell'anima, quando ha dato ragione all'amica sul fatto che fossi carino, come se nel profondo mi importasse della sua opinione. Sento le mani calde, anzi, bollenti.
Mi faccio piccolo dietro alla porta, per non rischiare di essere visto da loro due mentre ridono e vanno verso casa di Evelyn, pensando: "Che figura farei se mi beccassero ad origliare dietro alla porta! No, no, no. Non sono il tipo di ragazzo che ascolta le ragazze dire che è carino. No. Tutto ma questo no".
Appena loro due scompaiono dalla mia vista, scrivo a Mike:Penso di aver capito chi è la ragazza dello spogliatoio, quella dalla voce WOW
Mike: Davvero?!? Devi raccontarmi tutto
Mike: Chiamami appena puoi!
Io: Vieni a casa mia tra 45 Min
Mike: Ok amico
Io: Ok
Una volta a casa trovo mia madre seduta su una sedia con in mano una bottiglia di vino quasi finita. É da anni che non entrava in casa nemmeno un millilitro di alcool, per cui mi preoccupo.
"Mamma, cosa succede? Perché hai ricominciato a bere?"
"Mhm" risponde lei.Sii forte.
Vado a vedere nel cassonetto del vetro: ci sono altre tre bottiglie di vino rosso vuote. Torno da lei e le strappo di mano la bottiglia, svuotandola nel lavandino, con mia madre di sottofondo: "Non … non puoi farlo" Io la ignoro e cerco altre bottiglie ovunque, nei mobili in frigo, addirittura in freezer, per poi trovarne altre due dietro al divano, nascoste tra questo e il muro.
Le prendo e svuoto anche quelle, poi porto mia madre in camera sua e le do un sonnifero prescritto dal dottore, così che si riposi e non faccia altre scemate sotto l'effetto del vino.
Chiamo Mike per dirgli di venire il prima possibile per parlare, ma non gli ho detto di mia madre. Non riuscivo a raccontarglielo al telefono.
Mi sdraio sul divano e chiudo gli occhi; mi viene subito in mente la conversazione tra Evelyn e la sua amica, non riesco a togliermela dalla testa.
Capisco che è arrivato Mike perché ha suonato quattro volte il citofono strappandomi dalla sonno veglia e, quando vado ad aprirgli la porta, subito mi dà una pacca sulla spalla in segno di saluto e io ricambio allo stesso modo.
"Allora? Aggiornami!" Dice senza vedere l'ora che cominci a condividere con lui i miei sospetti. "Beh, penso che la ragazza dello spogliatoio sia una mia compagna di classe…" comincio io, ma lui mi ferma.
"Quindi tu stai dicendo che la ragazza della cui voce ti sei perdutamente innamorato- e si vede a miglia di distanza- starà con te tutti i giorni?"
“Non sono perdutamente innamorato di Evelyn”
“Oh, quindi ha anche un nome ‘la ragazza dello spogliatoio’! E, devo dire, che nome sexy amico!”
“Ehi!”
“Sì, decisamente!”
“Cosa?”
“Sei perdutamente innamorato di Evelyn" rimarca in modo enfatico il nome della mia compagna di classe, fingendo un bacio con il nulla e io scoppio a ridere.“Non è vero!” protesto, ma lui scuote la testa per negare facendo schioccare la lingua sui denti come a dire “no, no, no” e lo stesso significato lo rimarca con l’indice.
“Non mi freghi amico, puoi farla bere a chiunque ma non a me: ti conosco troppo bene. Sei innamorato di lei.”
Chiudo l’argomento lanciandogli un cuscino del divano in faccia e per un momento dimentico tutte le angosce che mi fa vivere mia madre ogni giorno, da oggi ancora più di prima.Mi sento sollevato, parlare con Mike lascia sempre una scia di felicità che ti resta addosso per tutto il pomeriggio se non oltre.
“Senti, amico, ti va di andare a vederci un film al cinema? Ne fanno uno che dev’essere fighissimo. Si chiama Aquaman. Parla…” non fa nemmeno in tempo a finire la frase che sono in camera mia a mettermi dei pantaloni comodi e una felpa con il cappuccio, così da sentirmi più a mio agio nel multisala del nostro paese.“Aiutami a nascondere le chiavi di casa di mia madre.” Interrompo Mike, che aveva continuato il suo monologo sulla trama del film senza accorgersi che non l’avevo nemmeno sentito, figuriamoci ascoltato.
“Perchè?” mi chiede dopo essere tornato con la testa nella realtà. Gli mostro le bottiglie di vetro svuotate e gettate nel cassonetto, e la sua decisione è determinata da un “Oh no, di nuovo…”. La luce era svanita in parte dai suoi occhi, ma in compenso gli si era creato un sorriso furbo sul volto.
“Sotto al tuo cuscino” dice all’improvviso “Cosa?” Sembra proprio che questa sia la mia domanda della giornata.
“Sotto al tuo cuscino. A parere mio è il posto perfetto, dato che tua madre non entra mai in camera tua.”
Mi prende le chiavi dalle mani, che intanto avevo raccolto dal tavolo, posto in cui mia madre le lascia quando esce di casa per prendere dieci bottiglie di vino e ora che torna sono già diventate nove e le nasconde non sotto al cuscino, ma addirittura sotto al materasso!Certo che a volte Mike riesce ancora a stupirmi! Sono davvero orgoglioso che sia il mio migliore amico.

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La Nostra Canzone
JugendliteraturEvelyn è una sedicenne comune: combatte contro i suoi ricci perennemente annodati, è brava a scuola, fa parte della squadra femminile di pallavolo della scuola, anche se a casa la situazione non è delle migliori, infatti sua sorella è spesso all'est...