13. Evelyn

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Lancio un'ultima occhiata a Colin prima di seguire Sam verso casa mia.

Avevo davvero timore che lui avesse inteso  tutto il suo monologo come una dichiarazione o, al contrario, un allontanamento e volevo accertare o smentire i pensieri che mi avevano poi invaso la mente una volta tornata in classe. In realtà, quando mi ha dato la risposta che speravo, ho scoperto che non era davvero ciò che vorrei che fossimo ora… non so come spiegarlo, solo è una sensazione strana.

Ci si aspetterebbe soddisfatti di una speranza affermata, no?

Be', io ho sentito qualcosa, quel qualcosa che quando ci siamo messe in cammino io e Sam, mi ha fatta voltare verso di lui e guardarlo, intensamente, nemmeno fosse l'ultima volta.

Ho la testa piena di pensieri e ignoro la mia amica che vedo parlare con nessuno, anche se credo che pensi stia inscenando un dialogo con me.

Perché sono rimasta delusa da ciò che Colin mi ha assicurato?

Insomma, siamo amici da ormai quattro mesi, cos'è successo nel frattempo?

Niente.

E allora perché è diventato un dilemma per i miei neuroni?

Mi ricordo del suo sorriso. Gli angoli della sua bocca sottile leggermente alzati ma in modo  sincero, come se non aspettasse altro, mentre pronunciava quel "sì" prima di stringermi a lui con le braccia magre ma che mi fanno sentire a casa e lasciarmi un bacio dolce e delicato, quasi timido,  sulla guancia.

Ah!, ma perché penso a queste cose? Non dovrei! È un amico, solo un amico che ha reagito alla mia reazione del suo monologo. Certo, è strano che un amico dica che mentre canto lo faccio quasi stare male…

"Ma mi stai ascoltando?" Oddio, Sam.

"Scusa! Scusa! Scusa!" La stringo per un braccio e appoggio la testa sulla sua spalla.

"Ho molti pensieri in mente…"

"Mh… l'ho notato. Ho notato anche come hai guardato Colin poco fa. Amica mia, non osare contraddirmi: sei cotta di lui. Ammettilo."

Sorride, ma il tono è il classico che usano le migliori amiche quando ti sbattono in faccia la realtà. In questo caso Sam è la migliore amica che mi sbatte in faccia la sua "verità".

"Non lo ammetterò mai, perché non hai ragione, rassegnati." Sorrido.

È Sam, la solita da quando abbiamo potuto parlarci per la prima volta. E i nostri dibattiti si sviluppano sempre nella stessa maniera.

"Non mi rassegnerò mai! Finché non ammetterai che la sottoscritta qui presente ha sempre ragione."

"Certo che è proprio bello il cielo oggi"

"Non cambiare argomento, Eve. Ormai le conosco le tue tattiche per distrarmi, e sì, il cielo è bellissimo, ma secondo me tu preferisci Colin!"

Sospiro e la spingo leggermente sulla spalla, così da rischiare di farla cadere nell'erba di fianco al marciapiede.

In tutto questo battibecco arriviamo a casa mia, vuota perché mio padre è al lavoro, mia sorella e Francesco sono da qualche parte a fare gli innamorati e mia madre è a frequentare il corso pomeridiano di yoga over 50, il che è davvero raro, così ne approfittiamo per mettere in TV "a un metro da te" e preparare due bicchieri stracolmi Coca-Cola e patatine.

Prendiamo due sedie di legno con il cuscino di un elegante verde scuro dalla cucina e le posizioniamo in centro alla sala, dietro al divano, esattamente di fianco alla finestra, così da sfruttare l'ultima luce della giornata.

La Nostra CanzoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora