«In un mare di onde, io ero la schiuma che si infrangeva sui bordi degli scogli»
L'anima di Alya mi era caduta tra le braccia come una foglia fragile in un giorno d'autunno, una foglia d'oro che aveva perso il suo splendore sotto il peso delle tempeste interiori.
Aveva quindici anni, un'età in cui il mondo dovrebbe ancora essere dipinto con i colori accesi della speranza e della promessa, ma per Alya, ogni sfumatura brillante sembrava offuscata da un velo di tristezza. La sua giovane esistenza, all'apparenza perfetta, era come un quadro d'artista: bello da guardare ma pieno di significati nascosti e di sofferenza sottostante.
Il mondo che la circondava era un palcoscenico di vivide rappresentazioni: risate allegre, colori sgargianti, amici che sembravano danzare attraverso la vita senza un pensiero nel mondo.
Ma per Alya, questa scena vibrante era distante, come se guardasse il mondo attraverso un vetro appannato.
Si sentiva come se non appartenesse a quel quadro, come se la sua esistenza fosse confinata in una realtà interiore oscura e isolata. I suoi pensieri erano una sinfonia dissonante, una melodia di auto-dubbio e auto-recriminazione che suonava costantemente nella sua mente.
Le parole giudicanti e i sussurri velenosi si aggrappavano alle pareti della sua mente, avvelenando ogni pensiero positivo con il loro veleno. Ogni errore, per quanto piccolo, diventava un macigno sul suo cuore fragile, un peso che si faceva sempre più opprimente con il passare del tempo.
Alya si considerava imperfetta, indegna di amore o accettazione, e questo dubbio costante la consumava dall'interno, come un fuoco che bruciava lentamente dentro di lei.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare la tempesta che infuriava dentro di lei.
Alya nascondeva abilmente il suo tormento dietro un sorriso radioso e risposte evasive, ma dentro di sé il dolore continuava a crescere, alimentato dalla paura di non essere abbastanza, di non essere all'altezza delle aspettative degli altri e di non meritare il proprio posto nel mondo.
Ogni notte, il suo cuore si spezzava in silenzio, annegato in un oceano di lacrime e auto-recriminazioni. Si ritirava in sé stessa, cercando di nascondere le sue ferite e la sua paura, il suo dolore diventava un segreto ben custodito, un peso che portava da sola mentre il mondo intorno a lei continuava a girare.
Ma la vita di Alya non poteva continuare così all'infinito.
Un giorno, mentre la tempesta dentro di lei cresceva sempre più intensa, Alya cedette sotto il peso delle sue paure. Cadde, ripiegata nel suo stesso dolore, come un uccello ferito caduto dal cielo, le ali spezzate e il cuore infranto. Le sue lacrime erano un fiume che scorreva inarrestabile, e il suo dolore si trasformò in un urlo silente che nessuno poteva udire, un grido disperato di aiuto che si perdeva nell'oscurità della sua solitudine.
La storia di Alya è una di quelle che ho raccolto nel mio eterno vagare tra le vite degli esseri umani, una storia di gioventù spezzata, di imperfezioni percepite come macchie indelebili, ma anche di speranza e di rinascita, perché anche nelle profondità più oscure, c'è sempre una luce che può guidarci verso la salvezza.
♪| Pacify Her - Melanie Martinez
STAI LEGGENDO
Il narratore di suicidi
Non-Fiction⚠️| Questa storia tratta di tematiche delicate come: autolesionismo, disturbi alimentari, disturbi post-traumatici, disturbi psicotici, stupro, violenza su minori, abusi e tanto altro ancora. Se siete sensibili a queste tematiche, non siete obbligat...