AND STOP

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«Se ti chiedo uno schiaffo, mi dai un bacio?»

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«Se ti chiedo uno schiaffo, mi dai un bacio?»

La storia di Soraya è una di quelle che mi toccano profondamente, un racconto di dolore e sofferenza che non posso fare a meno di condividere. Ma oggi, per una volta, lasciatemi guardare oltre il velo della morte e immergermi nelle pagine di un diario, nel racconto di una giovane donna la cui voce si è spenta troppo presto.

«8 marzo

Oggi è la Festa della Donna, ma io non ho nulla da festeggiare. Sono intrappolata in una relazione che mi sta distruggendo lentamente, giorno dopo giorno. Mi chiamo Soraya, ho 19 anni e mi sento come se stessi affogando in un mare di dolore e paura.

Era una volta quando, pensavo che l'amore fosse tutto ciò di cui avevo bisogno ma, ora so che l'amore può essere anche un'arma, una catena che ti tiene prigioniero della tua stessa sofferenza. Lui, il mio compagno, una volta mi faceva sentire come se fossi la cosa più importante al mondo. Ma ora le sue parole sono come coltelli che tagliano la mia anima, il suo tocco è come un pugno che mi schiaccia il cuore.

Oggi, mentre le altre ragazze festeggiano la loro libertà e la loro forza, io mi ritrovo a nascondere i segni delle sue violenze, fisiche e mentali. Le sue urla mi hanno ridotto in pezzi, i suoi schiaffi hanno lasciato segni indelebili sulla mia pelle. Eppure, non posso lasciarlo. Ho paura di cosa possa fare se cerco di scappare, ho paura di cosa possa succedere se cerco di resistere.

Eppure, non posso continuare così. Non posso vivere nella paura e nel dolore ogni giorno della mia vita. Ho cercato di resistere, di trovare la forza di lasciare quella relazione tossica, ma ogni volta che ho provato a farlo, mi sono sentita impotente e indifesa.

Oggi, in questa giornata che dovrebbe essere un simbolo di emancipazione femminile, ho preso una decisione. Ho deciso di liberarmi dal peso delle mie sofferenze, di porre fine a questa agonia senza fine.

Lo so che ferirò coloro che mi amano, ma non posso più continuare a vivere in questo modo. Mi dispiace, mi dispiace per la delusione che porterò con me, ma spero che possano trovare la forza di perdonarmi un giorno.

Ora, mentre scrivo queste parole, so che sto per compiere l'atto finale della mia esistenza. Non è una decisione presa alla leggera, ma è l'unica via d'uscita che riesco a vedere.

Che la mia morte possa essere un monito per tutte le donne che si trovano intrappolate in relazioni abusive. Non abbiate paura di chiedere aiuto, di cercare sostegno. La vostra vita ha valore, e nessuno ha il diritto di negarvelo.

Addio,

Soraya.

Ps: mamma, non incolparti di niente, non è stata colpata tua e Zade, fratellino mio, non combinare guai vi amo, siete stati la mia fiamma nel gelo».

Le parole di Soraya scalfiscono la mia stessa essenza, come se ogni lettera scritta sulle pagine del suo diario risuonasse nel mio cuore eterno.

Mi inchino davanti alla sua forza, alla sua determinazione, alla sua capacità di affrontare il dolore e la sofferenza con dignità e coraggio.

Nel giorno in cui il mondo celebra la forza delle donne, mi trovo qui, testimone della tragedia di una giovane donna spezzata dal peso delle sue sofferenze. Eppure, nonostante la sua fine tragica, la sua voce risuona come un grido di speranza, un monito per tutte le donne che lottano contro l'oppressione e l'abuso.

Soraya, con il suo ultimo atto di ribellione contro il destino crudele che le è stato imposto, ha illuminato il cammino per altre donne che si trovano intrappolate nelle spire dell'oscurità. La sua morte non è stata invano, ma è diventata un faro di speranza, un simbolo di resistenza e di rinascita.

E così, mentre le lacrime silenziose scorrono sulle mie guance pallide, mi unisco al coro di voci che esaltano la forza delle donne di stare al mondo, di affrontare le avversità con grazia e dignità. Che la sua memoria sia un faro di speranza per tutte coloro che lottano per la propria libertà e dignità.

E che la mia stessa presenza, la Morte stessa, si inchini davanti alla grandezza delle donne che, nonostante tutto, trovano la forza di alzarsi e di continuare a lottare.

♪|Vietato morire - Ermal Meta

-------------------------------->angolo autrice

non sono brava a scrivere quelle che non sono le storie degli altri ma, volevo lasciare due parole in questo racconto.
Quando oggi mi sono svegliata e ho ringraziato per gli auguri che mi hanno donato, mi sono fermata a pensare a quanto questo mondo sia una maschera. Muoiono donne ogni giorno, ragazze con una vita alle spalle, madri con i propri bambini a carico, bambine con sogni spezzati e voi, fate gli auguri. Fate gli auguri un giorno all'anno, portate i fiori un giorno all'anno, baciate le vostre mogli un giorno all'anno....amate le donne un giorno all'anno e le ripudiate, uccidete e maltrattate il resto dei giorni.

Ma non vi fate un po' schifo?

Quindi, ho scritto la storia di Soraya, che non è solo una ragazza con una relazione tossica ma, è la rappresentazione di tutte quelle donne che hanno lottato e che stanno lottando ogni giorni per vivere.

Non smettete mai di lottare piccole donne e voi uomini, smettete di usare il palmo della mano per tirare schiaffi e iniziate ad usarlo per fare carezze.

Buona Festa Della Donna,
s.💘

Il narratore di suicidiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora