«Voglio solo divertirmi come i ragazzi della mia età»
Nel cuore della notte, quando il mondo sembrava avvolto dal buio e il silenzio avvolgeva le strade deserte, Violet si avventurò fuori dalle mura della sua prigione dorata.
Aveva solo quindici anni, ma il peso delle restrizioni imposte dai suoi genitori severi la faceva sentire molto più vecchia di quanto non fosse in realtà.
Viveva in una casa dalle pareti imponenti, decorate con il peso delle loro regole rigide, prigioniera delle loro paure e delle loro aspettative irragionevoli.
Quella sera, dopo una litigata furiosa con i suoi genitori, che aveva lasciato il suo cuore pieno di amarezza e frustrazione, Violet decise che era arrivato il momento di fuggire, almeno per una notte. La sua stanza sembrava un gabbiano dorato, con le pareti rivestite di fotografie e libri. Il letto, intonso, sembrava una trappola per il sonno, e ogni oggetto sembrava un frammento di una vita che non era mai stata veramente sua.
«Non puoi uscire così tardi, Violet!» tuonò sua madre, il suo viso contorto dall'irritazione e dalla preoccupazione. «Hai solo quindici anni, non capisci i pericoli là fuori».
«Smettila, mamma!» rispose Violet con tono ribelle, il suo cuore pulsante di rabbia e frustrazione. «Sono stanca di essere trattata come una bambina. Ho bisogno di libertà, di respirare!»
Il suo gridare echeggiava attraverso le mura della casa, mescolandosi con il suono dei piatti che si rompevano e delle porte che si sbattevano. Era come se una tempesta avesse scosso la tranquillità della loro esistenza, lasciando dietro di sé solo il caos e la disperazione.
Senza pensarci due volte, Violet si diresse verso la discoteca più vicina, desiderosa di lasciarsi alle spalle il peso dei litigi e delle aspettative dei suoi genitori. Mentre attraversava le strade buie e silenziose, poteva sentire il cuore che le batteva forte nel petto, l'adrenalina che le scorreva nelle vene mentre si avventurava in territori sconosciuti.
Il cuore ancora pulsante di rabbia e frustrazione, Violet si diresse verso la discoteca più vicina, desiderosa di lasciarsi alle spalle il peso dei litigi e delle aspettative dei suoi genitori. Le luci al neon che illuminavano l'ingresso sembravano invitarla con promesse di divertimento e libertà, e lei non poteva fare a meno di seguirle con passo deciso.
Appena varcò la soglia, venne avvolta da una tempesta di suoni e colori, come se fosse entrata in un mondo parallelo, distante da tutto ciò che conosceva. La musica assordante le martellava i timpani, mentre il frastuono della folla le faceva girare la testa.
Per un momento si sentì sopraffatta dall'atmosfera frenetica della discoteca, ma poi lasciò che l'ebbrezza del momento la avvolgesse come una carezza calda.
I fari al neon danzavano sulla pista da ballo, creando giochi di luce e ombra che sembravano trasportarla in un altro mondo. La musica pulsava nelle sue orecchie come il battito frenetico del suo cuore, mentre si abbandonava al ritmo travolgente del momento.
Ogni passo, ogni movimento, la faceva sentire viva e libera, come se nulla potesse mai più fermarla.
Ma poi, mentre la notte avanzava e l'alcool scorreva nelle loro vene, Violet cominciò a sentire i primi segni di stanchezza e confusione. Le luci al neon si trasformavano in bagliori accecanti, mentre le voci intorno a lei si fondevano in un brusio indistinto. Tentò di rimanere in piedi, di lottare contro l'onda crescente di stordimento che la stava avvolgendo, ma era come se il suolo sotto di lei si muovesse, spostandola sempre più lontano dalla realtà.
E poi, nel buio e nel caos della notte, qualcosa accadde.
Una mano fredda e insidiosa si avventò su di lei, strappandole via la sua dignità e la sua innocenza con una ferocia crudele.
Violet si sentì paralizzata dal terrore, incapace di reagire, mentre il suo mondo si sgretolava intorno a lei.
Quando finalmente riuscì a riprendersi, si ritrovò sola, abbandonata in un angolo buio della discoteca, con il cuore straziato e la mente confusa. Tentò di raccogliere le sue forze, di lottare contro il senso di nausea e disperazione che la avvolgeva, ma era come se le sue membra non volessero più obbedire al comando della sua mente.
E poi, nel momento più buio della notte, Violet sentì una voce dentro di sé, un sussurro malinconico che la chiamava verso l'oblio eterno. Senza più forze per resistere, senza più speranza di salvarsi, si lasciò andare, abbandonandosi al destino crudele che le era stato riservato.
E così, nel cuore della notte, la vita di Violet si spense come una fiamma vacillante nel vento, lasciando dietro di sé solo il vuoto oscuro della sua assenza.
♪|La ragazza con il cuore di latta - Irama
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Il narratore di suicidi
Non-Fiction⚠️| Questa storia tratta di tematiche delicate come: autolesionismo, disturbi alimentari, disturbi post-traumatici, disturbi psicotici, stupro, violenza su minori, abusi e tanto altro ancora. Se siete sensibili a queste tematiche, non siete obbligat...