Penso che prima o poi prenderò questa cazzuta sveglia che continua a suonare e la sbatterò così forte al muro da sfondarlo.Mi alzo di malavoglia dal letto e mi dirigo in bagno,mi guardo allo specchio,i capelli neri corvino mi ricadono sulla fronte e i miei occhi sono pieni di lacrime,chissà forse ripensando agli avvenimenti dello scorso mese,perché ricordare,ricordare fa male,anche alle persone forti,e la cosa peggiore è che non si sfogano con nessuno,possono fidarsi solo di loro stessi,forse è meglio così.Dopo essere uscito da casa,decido che oggi non prenderò l'autobus,andrò a piedi,non voglio vedere gente almeno per ora.
POV'S VANESSA
Ieri è successo di nuovo,ancora.Ma tanto ci sono così abituata,eppure tutte le volte soffro sempre di più,tutte le volte sembra essere sempre la prima,oggi non andrò a scuola,devo andare in ospedale.Spero che i risultati siano usciti,sono più di due settimane che aspetto.È strano...ieri quel ragazzo mi ha difeso,non lo fa mai nessuno,ma no...tanto lui è come tutti gli altri,non posso affezionarmici,ne tanto meno voglio parlarci,solo che...è così diverso da tutti,mi vesto e mi preparo come tutte le mattine,solo che invece di andare a scuola come tutti,devo andare in ospedale,prendo le cuffie e il cellulare,e mi lasciò travolgere dalla dolce musica dei The Fray.
POV'S NICO
Oggi l'ho rivisto,tutto ben vestito,felice,con la sua bella nuova famiglia,i suoi bambini,ma di me e Sarah non gliene è mai importato un cazzo,forse neanche di mia madre,lo odio,lo odio con tutto il cuore,se ne è andato via,via da me,nonostante i miei 'papà,resta io ti voglio bene' non mi ha più cercato da quella notte di tanti anni fa,non l'ho fatto neach'io e forse è meglio così,l'ho rivisto
stamattina mentre andavo a scuola,ora sono le 20:00 e sto tornando a casa,sono stato fuori tutto il pomeriggio,quando passo davanti casa di Vanessa e Giulia ci sono molte macchine della polizia,una donna,forse la madre sta parlando con un poliziotto mentre delle lacrime scorrono sul suo viso,mi avvicino alla casa ma un'agente mi sbarra la strada "scusi cos'è successo?" chiedo al poliziotto che ora sta chiamando qualcuno con il cellulare "una scomparsa" risponde "chi è scomparso?" "una ragazza...Vanessa Maltese" non posso crederci,non può essere scparsa da un momento all'altro dev'essere successo qualcosa "da quanto tempo?" "da questa mattina" corro subito via,decido di mettermi anch'io a cercarla,anche se trovarla sarà impossibile so che la ritroverò,cerco di pensare ad alcuni posti in cui potrebbe essere andata,cerco al parco,nel bosco,alla stazione ma niente,sembra sia scomparsa nel nulla,decido di andare al lago,è da tanto tempo che non ci vado,da quando mio padre se n'è andato,mi tolgo le scarpe e le tengo in mano,cammino sulla riva,e vedo una figura familiare sul pontile,i piedi in acqua e lo sguardo perso chissà dove,faccio un respiro profondo e cammino lentamente verso di lei "Ciao" dico in tono amichevole,lei gira la testa verso di me e finalmente li vedo...i suoi occhi,sono magnifici,come il mare in tempesta,infondo anche io e lei siamo come una tempesta,così difficile da superare una volta conosciuti "sei Vanessa giusto?" chiedo sedendomi accanto a lei,continua a guardarmi "ti stanno cercando a casa...forse è meglio se vai" nulla,non risponde "ascoltami...so che dirai chi cazzo è questo e hai ragione...se mi chiedi chi sono ti risponderò con il mio nome è vero...ma in realtà non so chi sono io" perché divento così nervoso? "allora...Vanessa,ora ti chiedo una sola domanda okay?secca e decisa,perché non sei tornata a casa?" la situazione fa ridere...sembra stia parlando da solo "minchia così mi fai sembrare stupido" accenna un sorriso "ricominciamo...ciao chi sei?" dico,si volta di nuovo a guardarmi "non lo so" ha una voce profonda,roca...una voce bellissima "anche tu?wow,comunque...perché oggi non sei venuta a scuola?" "avevo da fare" risponde acida "e dove sei andata?" "Dio,ma dove siamo in un centro di interviste?" "no,mettiamola così però...mi sono fatto un culo così da casa tua a qui per una cazzo di domanda,perché non sei tornata a casa?" "ti dispiace se chiudiamo l'argomento?sai ho sonno e vorrei andare a casa" "oh no no,noi restiamo qui finché non mi rispondi" resta in silenzio "non aver paura di me" dico quasi in un sussurro "sono le stesse parole pronunciate sempre da chi mi ha sempre fatto del male" "ma io non sono come gli altri...sono Nico" "Nico...senti Nico che vuoi da me?" "capirti" "per quello non c'è ne bisogno guarda tutto quello che puoi vedere di me è questo" "dove sei andata sta mattina?" "In...no niente tanto mi sputtanerai davanti a tutti" "no che non lo farò" "come posso fidarmi di te se non ti conosco" "non c'è bisogno di conoscermi tutto quello che puoi vedere di me è questo" "perché ieri mi hai...difeso?" "perché avevi bisogno d'aiuto" "non ho bisogno dell'aiuto di nessuno" "hai solo bisogno di qualcuno che ti sostenga" "e tu?non hai bisogno di qualcuno che ti sostenga?" "sto bene così" passano minuti di silenzio,siamo insieme ora,tutto il resto del tempo l'ho scordato "ho il cancro Nico" mi dice osservando l'orizzonte "ho il cancro."
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Non aver paura di me.
RandomEra bella in tutti i modi.Era bella col trucco colato,con il mascara tra fra le mani,davanti allo specchio.Era bella quando fumava,quando provava la sua prima sigaretta.Era bella cazzo.Era bella quando nessuno la considerava e lei sorrideva,quando q...