17.

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Sapevo che Vanessa era timida e sapevo anche che voleva restare sempre da sola,ma sentire quelle parole da lei,dalle sue labbra è qualcosa di diverso è composta dal desiderio di piacere ma anche dalla paura di non riuscirci lei voleva essere amata,anche se non lo dava a vedere,lei vorrebbe veramente qualcuno che si prenda cura di lei,vorrebbe una persona che la facesse sentire speciale...anche se è quello che vorrebbero un po' tutti.Ma lei è diversa,ha qualcosa di diverso,di speciale che la distingue dalle altre ragazze,quando la guardo negli occhi,il mondo attorno a me si ferma e tra noi si crea un legame forte,fortissimo.Ed è troppo forte per spezzarsi.Rifletto sdraiato sul mio divano,questa casa è strana,a dir la verità da quando se n'è andato mio padre tra me mia madre e mia sorella non c'è più un grande rapporto familiare,lui ci ha abbandonato,e facendo così ha anche abbandonato le nostre anime e i nostri cuori.Mi alzo di malavoglia e decido di andare a fare un giro,il freddo colpisce forte il mio viso appena esco dalla porta,il gelo aumenta sempre di più.Decido di andare a fare una passeggiata,così comincio  a camminare verso il parco,appena arrivo mi sdraio sulla panchina e accendo una sigaretta mentre guardo le stelle,mi concentro a riflettere un po' sugli ultimi mesi...ne è venuto fuori davvero qualcosa di buono?Beh...combattere ha senso solo se ne esci con qualcosa di buono alla fine,qualcosa di buono è davvero venuto fuori?Non esattamente...la malattia di Vanessa continua a peggiorare,sono passati 3 mesi,tre mesi da quando sono uscito dall'ospedale,tre mesi che passo a causa sua nella speranza che mi dica di muovere quel culo che mi ritrovo per andare in strada a giocare con lo skate,in tutto questo tempo ha preso medicine,antibiotici,chemio...ma niente di tutto ciò è riuscito a diminuire la sua malattia,ogni giorno vado a causa sua e la trovo sempre li,sul divano con una coperta sulle gambe il telecomando poggiato sullo stomaco e una flebo piena di non so cosa al suo fianco,fa impressione vedere gli aghi sulla superficie della sua mano destra.La vedo debole,ogni giorno lo è sempre di più,la vedo sempre con gli occhi socchiusi,ormai il suo corpo è un misero e sottile scheletro,quando l'abbraccio sento le sue ossa,ma lei non sembra dare importanza a questo.Ma io so.E saprò sempre che lei c'è la farà.Perchè è forte,è la ragazza più forte che io conosca e so che se continuerà a combattere vincerà questa battaglia.Involontariamente i miei occhi si chiudono,ma li riapro immediatamente,non vorrei addormentarmi su questa panchina.Così mi alzo e con passo lento decido di tornare a casa.Io giorno dopo come tutti i giorni mi alzo e vado a casa sua,non sto più andando a scuola in questo periodo,mia madre sa e mi capisce.Appena arrivo a casa sua entro e come tutti i giorni la trovo sul divano,inerme,non muove un muscolo,così mi avvicino di più e la smuovo un po con le mani,per fortuna si gira e mi guarda,i suoi occhi però sono tristi."come ti senti oggi?" le chiedo,glielo chiedo tutti i giorni e ormai è diventato una sorte di rituale "da schifo.ma d'altronde è sempre così,a te invece come va?" mi chiede "bene Jaques è un pezzo forte,mi ha fatto cantare e suonare in numerose discoteche non molto tempo fa...pensavo di avertelo raccontato" "forse...mi è passato di mente,comunque sono contenta" dice,dopo essere uscito dall'ospedale e dopo aver incontrato Jaques ho conosciuto molte case discografiche e numerosi cantanti,in alcune occasioni ho anche suonato con loro,a dire la verità Jaques cerca sempre di non farmi mancare nulla,è sempre gentile "senti Nico" mi dice "riguardo ad Alessio..." continua "non nominante quel bastardo..." "lasciami finire,è andato da mia sorella l'altra sera e ha detto di dirvi che quello che ha fatto a te era solo l'inizio" mi dice confusa "si,qualunque cosa dica o faccia riguardo te,tu parlamene subito,ci penserò io" "vorrei aiutarti ma-" "ma niente,tu devi soltanto stare qui e riposare" finisco di dire.Passano attimi interminabili di silenzio,in cui si sente solo il suo dei nostri respiri "Nico" dice infine girandosi verso la mai faccia e guardandomi,io annuisco come per invitarla a continuare "domani...devo fare un'altra chemio terapia" dice,un'altra frase,un'altro dolore immenso al cuore,e ogni volta fa male...fa male come se fosse sempre la prima volta.

Non aver paura di me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora