Mi sveglio la mattina e mi preparo per andare nel posto che odio più di ogni altra cosa al mondo,non aspetto mia sorella ed esco subito di casa per arrivare in tempo a prendere l'autobus,come al solito lo sono così mi metto su una panchina e mi metto ad ascoltare la musica,sento toccarmi una spalla,mi giro e ci sono Ale e tutto il suo gruppo,di cui purtroppo faccio parte anche io
"non sai cosa ti sei perso ieri sera!" dice Daniele mettendosi seduto accanto a me "che mi sono perso?" "Jessica si è tolta la maglietta!" "novità?" chiedo facendo ripartire Eminem,una cosa che odio sono le ragazze che si sentono belle e superiori a tutte,che vanno in giro mezze nude e magari si permettono anche di prendere in giro quelle normali e comuni
invece Dio benedici le ragazze con mille sogni nella testa,quelle che si innamorano sempre,che ti lasciano un'impronta nel cuore,quelle che non dimentichi mai,quelle che richiedono solo un po' d'affetto,quelle che sono belle
ma non lo sanno,quelle che si concentrano sui propri sogni fino a realizzarli ecco quel tipo di ragazza,arriva l'autobus e come al solito ci mettiamo negli ultimi sedili,come sempre gli altri cominciano a parlare tra loro delle solite cose e io guardo fuori dal
finestrino e fisso il panorama.Arrivati davanti scuola mi dirigo subito in classe,la prima ora è di geografia,se ve lo state chiedendo non sono il tipo di ragazzo che studia,per la verità non mi piace proprio studiare,lo detesto.La prima
passa velocemente,come la seconda e la terza,suona la ricreazione e tutti si precipitano fuori dalla classe,ma io resto seduto al mio banco "Nicolò vieni un attimo per favore" mi alzo e mi fermo davanti alla cattedra
"che vuole prof.?" "esci un po' a ricreazione,sei sempre da solo,mi ricordi tanto una ragazza della classe accanto" "chi?" gli chiedo "si chiama Vanessa..non ricordo il suo cognome,è sempre solitaria,non parla con
nessuno se non poche volte con tua sorella,magari...potreste conoscervi" "non mi va prof.,e comunque meglio soli che male accompagnati" dico tornando al mio posto "sei strano Nico" dice scuotendo
la testa "quello che coi chiamate stranezza io la chiamo normalità" l'ora dopo la ricreazione è di educazione fisica,così la mia classe si dirige verso gli spogliatoi,qualche maschio fa qualche scherzetto alle
ragazze,come bussare sulla porta del loro spogliatoio,alcune di loro lanciano urli insignificanti,altre invece gridano un bel vaffanculo diretto,in palestra non c'è nessuno così mi metto in giardino,oggi fa più caldo degli altri giorni.
Dopo aver terminato la lezione tutti quanti torniamo in classe,cerco nel mio zaino il quaderno di geometria,ma al suo posto trovo una lettera chiusa in una busta,la aprirò appena arrivo a casa.Il resto della giornata passa velocemente e non vedo l'ora di uscire da questo inferno per leggere quella lettera.
Appena arrivo a casa,apro subito la busta sulla lettera c'è scritto... 'Ciao Nico,sono Giulia sono la sorella di Vanessa senti non so se la conosci,comunque ti scrivo per dirti che ti ho osservato molto in questi giorni e sono
arrivata alla conclusione di scriverti,tu e Vanessa siete molto simili entrambi con il vostro mondo in testa e siete sempre per conto vostro,Vanessa non parla mai,né con me,ne con altri,volevo chiederti se ci tenevi ad uscire con lei,oppure se ti va di fare un salto a casa,
ti lascio l'indirizzo nel caso avessi voglia di rispondermi,voglio molto bene a mia sorella e voglio che sia felice,cerca di parlarci" non...non ci posso credere,ho finalmente la possibilità di parlare con lei,ma..qualcosa
me lo impedisce,forse mi aspetto che sia lei a scrivermi,parlarmi ma mi aspetto troppo,decido di risponderle in un'altro momento,così mi metto a studiare.Non ci riesco,con lei nei miei pensieri non riesco a
pensare a nulla,Vanessa cosa mi fai...decido di rispondere a Giulia "Ciao Giulia,conosco tua sorella di vista,e devo confessarti che mi impressiona molto,la osservo spesso e posso dirti che non ti sbagli sul fatto che sia molto simile a me,ma vorrei che fosse lei a
venire da me,quando vuole io sono qui" decido di rispondere così,ora ho anche l'indirizzo di casa sua,così decido di fare un salto,la sua casa è come tutte le altre metto la lettera nella cassetta della posta,e mi incammino per tornare,sono
arrivato quasi al bar vicino casa,quando dietro di me sento delle voci,così mi girò lentamente e c'è lei...seduta a gambe incrociate su una panchina con le cuffie e i capelli davanti al viso,vicino a lei ci sono tre ragazze,così diverse da lei,anzi a pensarci
sono tutto l'opposto,decido di rimanere fermo per sentire cosa le dicono "hai anche il coraggio di andare in giro così?io mi vergognerei troppo" dice una di loro rigirandosi una ciocca di capelli attorno al dito,lei non risponde anzi sembra alzi ancora di più il
volume della musica "ehi ci senti,oppure sei diventata sorda?" quando vede che non gli risponde le tira via le cuffie,lei di conseguenza si alza e cerca di riprenderle,ma non ci riesce decido di intervenire,così mi avvicino a
loro strappo le cuffie dalle mani di quella ragazza è gliele restituisco,guardandola lei non mi guarda ma prende le cuffie e corre via "Nicolò che ti prende adesso?proteggi le sfigate?" mi chiede una di loro,di cui neanche ricordo il
nome in tutta sincerità "senti...non rompermi i coglioni a me e non dirmi ciò che devo fare,perché non sei nessuno va via piuttosto" dico,giro i tacchi e me ne vado "ti farò buttare fuori dalla comitiva dopo questo sai?"
"me ne farò una ragione" cerco di sbrigarmi per raggiungerla,ma non la vedo più,così decido di tornare a casa.
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Non aver paura di me.
LosoweEra bella in tutti i modi.Era bella col trucco colato,con il mascara tra fra le mani,davanti allo specchio.Era bella quando fumava,quando provava la sua prima sigaretta.Era bella cazzo.Era bella quando nessuno la considerava e lei sorrideva,quando q...