Entriamo in camera mia e sbatto la porta alle mie spalle,lei si siede sul letto "a cosa devo l'onore del tuo invito?" mi chiede prendendo in mano un CD,l'unico CD che ho di musica classica...non sono il tipo da musica classica,ma amo quel brano."viene mio padre" dico sedendomi accanto a lei "e quindi?" mi domanda confusa "a già non te l'ho detto...se n'è andato da casa quando ero piccolo,ora vive con la sua nuova famiglia ed è felice,indovina un po' chi è" dico appoggiando i gomiti sulle ginocchia "chi è?" "il preside" alla mia risposta fa cadere il CD a terra "che?" "si,e ha detto che vuole diciamo...provare a conquistare di nuovo la mia fiducia,ma non ne ho intenzione,aiutami a non fare cazzate" mi guarda attentamente prima di fissare il pavimento "sai,tutti facciamo degli sbagli nella vita,ma dobbiamo anche imparare a perdonare" "non penso di riuscire a perdonarlo...dopo una vita in cui non c'è stato" mi guarda " ascolta,vanno via tutti prima o poi...tutti si stancano prima o poi e alla fine rimani solo,ma la solitudine come il dolore fa parte della vita,come l'insicurezza,come l'amore e altri sentimenti che non possono sparire,non ti chiedo di dargli un'altra possibilità,solo cerca di controllarti,per quanto tu vorresti lui non potrà mai sparire dalla tua vita...perché è tuo padre è come tutti ha commesso quello che forse è stato l'errore più grande della sua vita" rifletto sulle sue parole..."non c'è mai stato,non c'è stato quando passavo le giornate a piangere,non c'è stato quando passavo le giornate a disperarmi...non posso perdonare una persona che non c'è mai stata e che adesso decide di tornare da me" "hai ragione,adesso aspettiamo che arrivi, affrontiamo questa dannata cena e poi sarà come se niente fosse successo" si alza e stringe le mie mani "grazie" dico "e per cosa?" "per esserci" "tu ci sei per me,ci sarei per te anche se il mondo crollasse ora" mi scompiglia i capelli "dai andiamo,tua madre ci ha chiamato".In salone c'è lui,seduto al tavolo e osserva mia sorella che è davanti a lui,lei però non lo guarda,guarda il piatto davanti a lei,se non ci fosse nostro padre davanti penserei fosse pazza,quando mio padre mi vede un sorriso si forma sul suo volto,io continuo a guardarlo con sguardo assente finché io e Vanessa non ci sediamo io davanti a lui e Vanessa al mio fianco,stringe la mano nella mia,mio padre comincia a parlare "allora...come va?" domanda a mia sorella,che per la prima volta nella serata lo guarda e annuisce,mia sorella ha sempre avuto un carattere come nostro padre,se una cosa non gli sta bene o mette il broncio oppure fa di tutto per non farla accadere,vedendo quegli occhi color nocciola come i suoi mio padre la guarda in modo...dolce? "Nico" mi chiama,Vanessa stringe più forte la mia mano "non mi hai presentato la tua ragazza" le guance di Vanessa si colorano di rosso "non è la mia ragazza..." dico,lui annuisce "è la mia migliore amica" Vanessa fa cadere la forchetta nel piatto e mi guarda sorridendo,ricambio il sorriso,anche mio padre sorride "Nico,se non ricordo male tu sai suonare il pianoforte" dice lui,perché lo ha detto?perchè? "no papà,lo sapevo suonare 7 anni fa" la cena va avanti tranquilla,mia madre non sembra tesa come me e mia sorella che ad un certo punto si alza e va in camera sua,comincio ad alterarmi "fai ancora box?" "no,ho mollato" "come hai mollato?eri bravissimo" "non mi piaceva abbastanza!" dico alzandomi da tavola di scatto lasciando la mano a Vanessa che abbassa lo sguardo "mi sono perso qualcosa?" dice,sono fumante di rabbia,sento la testa scoppiare "si ti sei perso tutto!ti sei perso la mia vita papà!e non te ne sei mai pentito" velocemente vado in camera mia e chiudo la porta,sento dei passi provenire dal corridoio e aprire lentamente la porta,un vidimo dolce sbuca da essa e viene verso di me a braccia aperte,mi ci fiondo dentro,e comincio a piangere,lacrime piene di dolore,lacrime amare scorrono sul mio viso e bagnano la sua spalla,mi sono solo...lasciato andare "no" dico allontanandomi "tu-tu devi andare via,i-io non voglio farti del male" dico ancora piangendo "tu non mi farai male,io mi fido di te più di chiunque altro" mi dice avvicinandosi a me e abbracciandomi di nuovo,mi lascio andare e piango sulla sua spalla per non so quanto tempo.Si sono fatte le 22:00 mio padre è già andato via da un pezzo,io non l'ho salutato,ora ho accompagnato Vanessa a casa e le ho promesso che il pomeriggio tornerò a trovarla.Quando torno a casa c'è un silenzio di tomba,quando attraverso la cucina vedo mia madre seduta al tavolo della cucina con una bottiglia di vodka davanti "mamma" non risponde,deve essersi addormentata,mi metto seduto affianco a lei e le accarezzo la schiena "ti voglio bene mamma" sussurro per poi andare in camera mia sprofondando in un sonno profondo mentre sogno due mani che stringono le mie.
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Non aver paura di me.
RandomEra bella in tutti i modi.Era bella col trucco colato,con il mascara tra fra le mani,davanti allo specchio.Era bella quando fumava,quando provava la sua prima sigaretta.Era bella cazzo.Era bella quando nessuno la considerava e lei sorrideva,quando q...