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"Volevo regalarti questa" dice ancora ridendo dandomi la felpa tra le mani e andandosene subito "Vanessa" la richiamo,si gira e mi guarda sorridente,i suoi 'capelli' svolazzano attorno al suo viso,e le guance arrossate si dipingono di un rosso fuoco "grazie" urlo in modo da farmi sentire,fa un cenno con il capo e va per la sua strada,sono troppo occupato a vedere quella meravigliosa creatura allontanarsi che non mi accorgo che mia sorella si scaglia su di me "togliti Sarah,non rompere le palle" dico scherzando "già Sarah" dice una voce dietro di me "non vorresti subire le conseguenze delle tue azioni pericolose" mi alzo velocemente e metto mia sorella dietro di me,ma lei preoccupata entra in casa,Alessio comincia a camminarmi intorno "allora..Vanessa..." sento il sangue ribollire nelle vene "leucemia...in stato avanzato...che peccato...vuol dire che le resta poco tempo...pensavo di poterla umiliare a vita" corro addosso a lui ma vengo preso dagli avambracci dà qualcun altro,Alessio si avvicina a me e mi da un pugno nello stomaco,facendomi uscire del sangue dalla bocca "questo è per quanto avvenuto alla stazione dell'autobus" mi da un calcio sul ginocchio provocando un mio urlo "questo è per non essere più tra noi" infine mi da un ceffone sulla guancia "e questo è solo l'inizio del dolore che tu e quella ragazzina proverete" sputo tutto il sangue che ho in bocca a terra,poi con sguardo minaccioso lo guardo "puoi farmi tutto quello che vuoi,ma a lei non la toccare" intanto i due ragazzi che mi tenevano per le braccia mi fanno cadere e mi calpestano di calci "ricordati...questo è solo l'inizio" sento solo questo prima di chiudere gli occhi e lasciandomi travolgere dal buio.Apro di nuovo gli occhio,però non sono nel giardino di casa mia,sento uno strano odore e un rumore che mi da ai nervi,apro gli occhi e li sbatto più volte per riuscire a capire dove mi trovo,sono in ospedale "oddio,finalmente ti sei svegliato" una figura minuta si china ad abbracciarmi,non la riconosco ma appena sento l'odore dei suoi abiti capisco chi è "Nicolò" dice staccandosi,metto bene a fuoco l'immagine davanti a me è quello che posso vedere è una ragazza distrutta,con il mascara colato e il volto arrossato ancora con qualche lacrima "Va-Vanessa" dico,la mia voce esce fuori roca,quasi un sussurro "che ore sono?" dico "le tre del mattino" dice guardando l'orologio appeso al muro "non piangere" dico,allungo la mia mano verso di lei,stringe le dita nelle mie,senza rendermene conto sto piangendo anch'io "quando mi hanno detto che eri finito in ospedale non volevo crederci" dice tra i singhiozzi "sto...bene" "certo...come no" "cosa...cos'ho di grave?" domando "alcune costole rotte,un ematoma sul ginocchio,ti è successo qualcosa al fegato e sei ricoperto di lividi" "passerà...guarirò,non è nulla di gra-" dico ma lei mi interrompe "sai cos'è che mi fa arrabbiare?" dice "che al tuo posto dovevo esserci io" "non dirlo neanche per scherzo" "se tu...se tu non fossi venuto su quel pontile e se io non ci fossi andata niente di tutto ciò sarebbe successo" "io sono contento..." dico,i miei occhi sono stanchissimi,non riesco a tenerli aperti "di cosa potresti essere contento" "che seduto su questo lettino ci sia io...e non tu" i miei occhi si chiudono definitivamente per la stanchezza.Apro gli occhi e i raggi del sole illuminano l'enorme stanza fredda,giro la testa e un piccolo corpi uno esile è sdraiato accanto a me "hey" dice "hey" "il medico ha detto che verrà a controllarti tra poco" mi dice alzandosi "dove vai?" chiedo,non voglio che lei se ne vada "l'orario delle visite è finito,devo andare" dice.Sono passati solo pochi minuti da quando lei è andata via,ora è entrato il dottore e si messo seduto sulla poltrona accanto al mio letto "allora ragazzino,voglio dirti la veritá" dice,e ammetto di avere paura "proverai molto dolore nei prossimi giorni,a causa del trauma che hai subito,dovrai fare un po' di fisioterapia per il ginocchio per una settimana e poi tra tre settimane se tutto andrà bene sarai dimesso" finisce la frase,penso che vada bene "okay,ma...non potrò camminare?" "no,temo di no" come faccio a stare fermo per più di tre settimane?non lo posso biasimare però,le costole e le gambe mi fanno un male cane "questa sera dovrai fare una tac,per vedere in quali condizioni sono le costole" annuisco,il dottore esce e mi lascia da solo,questa non ci voleva proprio penso tra me e me.Mi sto annoiando,completamente.Più che osservare il soffitto bianco e l'armadio davanti a me non posso fare niente,vedo il mio cellulare sul comodino affianco al mio letto,cerco di muovermi lentamente,ogni movimento che faccio è un dolore lancinante,mando un messaggio a Vanessa

'Qui non se ne può più!!!'-N

'Hai tante cose da fare,vai vai'-V

'Non prendermi in giro :)'-N

'Che visite dovrai fare nelle prossime ore?'-V

'Solo una tac per questa sera'-N

'Okay,domani ti vengo a trovare,resto fino a sera'-V

'Porta qualcosa con cui passare il tempo...la noia è immensa'-N

'Cosa pensi possa portare?il gioco dell'oca?'-V

'Epico ahah'-N

Sono le sei,due infermieri mi stanno aiutando ad alzarmi per mettermi sulla sedia a rotelle,quel bastardo mi diceva proprio ridurre così?

Non aver paura di me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora