Capitolo 4

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JENNIE

Opzione 1:

Forse il sospettato, Manoban, ha cercato di ucciderlo pugnalandolo due volte allo stomaco, e quando ha fallito, ha tentato di ucciderlo ma ha fallito di nuovo. Quindi ha pensato ad un altro modo ossia quello di strangolarlo con qualunque cosa avesse. I graffi potrebbero essere il risultato del suo tentativo di fermare Manoban ma senza riuscirci.

Opzione 2:

Manoban probabilmente voleva tagliargli il collo ma lei ha finito per pugnalarlo, non abbastanza in profondità da ucciderlo e ha cambiato la posizione pugnalandolo allo stomaco. Per assicurarsi che fosse morto, lo ha strangolato e soffocato.

Opzione 3:

Potrebbe esserci un altro complice, da qui i graffi sulle braccia. Probabilmente si sono uniti e hanno deciso di uccidere insieme. Chi potrebbe essere? Non ne ho idea.

Opzione 4:

Se non è lei la sospettata, molto probabilmente ha assistito all'omicidio del suo amico e il sospettato l'ha incastrata intenzionalmente per evitare di finire in prigione. Succede sempre.

Li ho scritti sul mio quaderno, dove di solito annoto i possibili scenari accaduti. Se ho sbagliato l'opzione 1, ne ho ancora 3. In questo modo non perderò nessuna idea. Lo faccio fin dall'inizio. Mi capita di dimenticare i pensieri casuali in un attimo, quindi ho pensato che forse questo avrebbe potuto aiutarmi a ricordarli. Grazie a Dio, funziona.

Funziona sempre.

Sono tornato nel mio ufficio non appena ho ricevuto il rapporto dell'autopsia. Non l'ho ancora mostrato a nessuno, compreso Lucas, che è stato il mio partner investigativo in diversi casi, nemmeno al signor Yang che vuole vedere questo documento non appena sarà pubblicato. Povero lui, non permetterò che ciò accada. Ho fatto un patto con Moonbyul ovvero di non dire mai a nessuno che l'autopsia era terminata e che tenevo questo documento per me.

L'accordo ha funzionato perché siamo gli unici a conoscere la verità sulla morte della vittima. Ed è meglio tenerlo segreto per un po', per evitare complicazioni.

Un colpo alla porta mi fece trasalire.

Ho subito nascosto il foglio nel mio cassetto di sicurezza. Ha una password per alcuni documenti privati. Una volta che è tutto pronto, mi ricompongo e mi appoggio comodamente allo schienale della sedia.

"Accomodati!"

La porta si aprì, poi la testa di Lucas saltò fuori con un sorriso sul faccino. Per me è sempre stato un fratello minore fin da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme. Ci siamo incontrati per la prima volta al distretto e più tardi saremmo proceduti a svolgere il nostro primo caso. È davvero dolce e mi piace lavorare con lui.

"Noona, sei impegnata?" Chiese, entrando nell'ufficio.

Scossi la testa: "Non proprio. Perché?"

"Il signor Yang mi ha chiamato e mi ha chiesto quando potresti incontrare quella ragazza Manoban e ottenere informazioni da lei." Disse e si appoggiò con la schiena al muro, le mani in tasca.

Ho increspato le labbra: "Hmm. Non ne sono sicuro. Dall'accordo che avevamo, parlerà solo quando sarà trasferita nella sua cella privata e le sue richieste saranno soddisfatte." Gli ho detto: "Ragazzi, gliele avete date?"

Lucas annuì: "L'abbiamo fatto, sì. Stamattina. Voglio dire, da quello che mi hanno detto i miei uomini."

"Non sei andato con loro?"

"Non ne vedo la necessità. Comunque se ne sono occupati da soli."

"Affermativo." Sospiro: "In tal caso posso fissare un appuntamento per un interrogatorio domani mattina. Per stasera voglio riposarmi."

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