Capitolo 10

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Il giorno del processo

Jennie passeggiava avanti e indietro nel suo ufficio pensando a Rosé. Non l'ha vista venire al lavoro. Da ieri non ha nemmeno risposto alle chiamate o ai messaggi.

Ha composto di nuovo il suo numero e che va ancora alla segreteria. "Dove sei, dove sei..." mormorò lei, cominciando a preoccuparsi ancora di più.

Jisoo irruppe nel suo ufficio senza bussare, facendo trasalire di sorpresa il pubblico ministero. "Perché Rosé non risponde alle mie chiamate?" Chiese in preda al panico.

La bruna scosse la testa "Non lo so, Chu. È strano. Non si è mai persa nessuno dei suoi casi prima. Voglio dire, a meno che non abbia avuto qualche emergenza a casa."

"Il processo inizierà tra meno di mezz'ora" disse Jisoo, sospirando frustrata. "Dobbiamo sapere dov'è e cosa le è successo."

Jennie aveva preso di corsa la borsa e uscendo dal suo ufficio. "Parliamo in tribunale." Lo disse a Jisoo mentre ella la seguiva.

Mentre camminavano a passo veloce, i loro occhi individuarono Lucas che camminava nella loro direzione parlando con un amico. Le due ragazze gli si avvicinarono.

"Lucas!" gridò Jennie.

Si voltò a guardare Jennie "Oh, noona. C'è qualcosa che non va? Sembri un po' fuori posto." Disse e guardò Jisoo "Ehi, noona numero due." Lui sorrise.

Jisoo si limitò a salutarlo con un cenno del capo.

"Hai visto Rosé da qualche parte?" chiese Jennie al detective. "La chiamiamo da un'ora ma non riusciamo a contattarla."

Lucas scosse la testa "No, non l'ho vista. È successo qualcosa?" Ha chiesto "Posso aiutarvi"

Jisoo alza la mano "No, va bene. Ci occuperemo di tutto più tardi." Lei disse.

"Sei sicura?"

Jennie annuì e sospirò "Va tutto bene, Lucas. Grazie." Agitò la mano prima di allontanarsi.

"Buona giornata" Jisoo chinò la testa e corse dietro alla sua amica, lasciando indietro i due gentiluomini.

Il pubblico ministero è entrato in tribunale. Sono passate alcune settimane dalla sua ultima seduta e questo posto le è un po' mancato. Poi si è diretta alla sezione dell'accusa, posando la borsa sul tavolo. Trovò una poliziotta ferma accanto alla porta, dove di solito esce il giudice, e la chiamò.

"Ufficiale!" La poliziotta si voltò verso Jennie "Posso avere un cappotto? Grazie." La poliziotta annuì e se ne andò per prendere ciò che aveva chiesto.

Jisoo poi si avvicina a lei e incrocia le braccia "Allora, cosa faremo?"

"Onestamente non lo so." Ha detto delusa "L'unica opzione che ho in mente è trovare un sostituto ma nessuno sa cosa ha detto Manoban a Rosé. Nemmeno noi"

"Giusto"

Jennie guardò il soffitto "Cos'altro possiamo fare?" Lei borbottò e chiuse gli occhi.

Jisoo emise un suono pensieroso "Hmm. Forse possiamo chiedere a Lisa prima che inizi il processo. Poi improvviseremo il resto."

La bruna scosse la testa "Non succederà."

"Perché no?"

"Se lo facciamo, sarà più improvvisato del previsto. Abbiamo un'enorme possibilità di fallire. Meglio non rischiare."

A quel punto, una donna è entrata correndo nel tribunale con un telefono in mano. "Procuratore Kim!" Jennie si voltò verso la voce e vide la receptionist del quartier generale.

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