Sappiamo che presto arriverà una squadra, mandata dagli organizzatori, a recuperare Mattia, avvisati dal microchip impiantato sottopelle che comunica in tempo reale la nostra posizione e i nostri impulsi vitali. Il suo corpo sarebbe stato lavato e reso presentabile per essere riconsegnato con tutti gli onori ai genitori. Insieme a questa certezza ricordo con vergogna cosa ho pensato quando un ragazzo o una ragazza dei gruppi precedenti non ce l'ha fatta: che non si era impegnato abbastanza, che io ce l'avrei fatta di sicuro. Come no.Cerco di risalire il flusso di ricordi per recuperare anche il motivo per cui ho voluto partecipare a questo progetto. È un progetto dell'esercito, recluta così i migliori soldati, destinati poi alle più alte sfere di comando, è considerato un grande privilegio essere ammessi, qualunque sia l'esito finale. Si chiama Progetto Alexander. Fra i requisiti, oltre al permesso firmato dei genitori per i minorenni che ha fermato Katiuscia, c'è anche l'ottima padronanza con l'arma scelta, verificata da cinque esaminatori selezionati anche tra i passati vincitori della prova. Ora avrei preferito essere all'oscuro di questo progetto, e ancora in dieci, ad annoiarmi a scuola.
Ma i ricordi non vogliono fermarsi e le informazioni che tanto ho agognato sembrano aver infine trovato la via per riaffiorare. Rammento che sì i recinti sono un'ottantina in totale, ma oltre la metà di essi non viene più utilizzata da anni. Solo una ventina si aprono regolarmente ogni tre anni, mentre quello in cui si trova il nostro gruppo è l'unico a sostenere la prova di ben due gruppi ogni anno. Non mi sono mai fermata a pensare a quanto la cosa suoni strana, ho solo dato peso al privilegio che questo porta alla nostra Provincia.
Il nostro recinto è l'unico a ospitare anche gruppi delle altre, non posso fare a meno di chiedermi ora cosa abbia di speciale per determinare questo maggior uso. Si dice anche che sia stato il primo a essere stato creato e il più difficile, per questo motivo coloro che gli sopravvivono ottengono un accesso quasi automatico ai più alti vertici di comando della propria Provincia. L'unica regola da osservare per mantenere il proprio status è la discrezione totale sulle otto settimane passate all'interno del campo.
Dobbiamo spostarci per lasciare spazio alla squadra di recupero, lo sappiamo, ma, quando provo con tatto a farlo notare a Mara, ricevo in cambio un'occhiata di fuoco e un singulto di dolore. Mi ritraggo da lei non sapendo come consolarla, non posso farlo se non permette a nessuno di avvicinarla.
Mi giro verso Dimitri. «Grazie.» Infondo in quell'unica parola tutta la mia gratitudine sia per il fatto che sia venuto in nostro aiuto sia per la sua presenza al mio fianco in questo momento. Anche i miei amici sembrano contenti della sua presenza adesso, certo se si esclude come al solito Linda.
È l'ora più dolorosa della mia giovane vita, infinitamente peggiore del tempo passato a combattere non sapendo se ce l'avrei fatta a proteggere me stessa e le persone a cui tengo. Prima non c'era tempo per fermarsi a pensare, solo quello di incoccare una freccia dopo l'altra e scagliarla, adesso ce n'è anche troppo. I minuti si trascinano lenti, come se gioissero ad acuire la sofferenza di tutti.
Dimitri si allontana dal mio fianco e capisco che stanno arrivando i soccorsi. Mi chiedo quante volte deve aver osservato questa scena.
«Ci vediamo più tardi.» dice e io annuisco. Anche se non vorrei che se ne andasse, so che non può farsi vedere con noi e che la sua presenza ci avrebbe causato solo guai. La prima regola del progetto recita in modo categorico che il gruppo non deve ricevere aiuto da persone esterne ai membri che ne fanno parte.
Lo guardo sparire tra gli alberi prima che compaiano i nuovi arrivati. Sono una decina fra uomini e donne, tutti veterani vestiti con una divisa mimetica e armi alla mano dallo sguardo duro e freddo di chi ha visto cose che noi non possiamo nemmeno immaginare. Anche se forse, dopo quello che è successo, un'idea posso avercela, non credo che sarei mai stata davvero entusiasta di vederli, sempre che non avessi avuto alle calcagna un'orda di mostri che vogliono mangiarmi.
Mara si riscuote quando li vede, penso che stia per correre via da loro urlante, intimorita dall'aura di mortale efficienza che emanano, peggiore dei disordinati attacchi dei mostri, e mi preparo a inseguirla. Invece si getta fra le loro braccia implorandoli di portarla con loro, il suo gesto ci lascia tutti a bocca aperta. Non ho mai considerato che decidesse di rinunciare, anche se è sconvolta dalla morte di Mattia. Ci alleniamo da anni, fin da quando potevamo tenere in mano un'arma, per essere ammessi al Progetto Alexander.
Esiste certo la possibilità di ritirarsi in ogni momento, ma quasi nessuno la sfrutta preferendo morire nel tentativo che ammettere la sconfitta. Questo perché, se è considerato comunque onorevole perdere la vita durante la prova, non lo è altrettanto ritirarsi. Si scende, portando la propria famiglia con sé, all'ultimo gradino della società, additati da tutti come vigliacchi. Quello che succede all'interno del Campo è top-secret, ma non gli esiti che vengono pubblicati a seguito della formale cerimonia per motivare gli aspiranti partecipanti dell'edizione successiva.
L'unica a commentare con sarcasmo la fuga di Mara non può che essere Linda, non sento nemmeno le sue parole mi basta il tono che usa, noialtri ce ne stiamo in silenzio a guardare la nostra amica andarsene ancora in preda ai singhiozzi. Scortata insieme al corpo di Mattia, non si volta nemmeno una volta a salutarci né ad augurarci buona fortuna, come se fossimo noi i colpevoli di quella morte e del suo abbandono al progetto.
Appena il gruppo scompare alla nostra vista, mi siedo sulla radice affiorante di un albero e mi massaggio la spalla indolenzita. Ora che è tutto finito e che l'adrenalina si è dileguata percepisco solo una grande stanchezza. Il mio corpo non ha dormito più di due ore e ora sento tutte quelle che mancano. Penso che dovrei restare sveglia. Non posso permettermi di tornare nel mondo di Caterina proprio ora, Dimitri sta di sicuro tornando e c'è bisogno di un mediatore nel gruppo. Però, constato a malincuore, avrebbero dovuto occuparsene Alec ed Elisa, io non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti.
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Progetto Alexander
Fantasi[in revisione] Katy ha diciotto anni e non crede ci sia nulla di speciale in lei. La sua vita scorre normale fino a uno strano sogno più vivido degli altri in cui fa parte di un progetto militare denominato Progetto Alexander. Crede sia tutto frutto...