𝐓𝐰𝐞𝐥𝐯𝐞

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"Ma Emy è ovvio è che gli piaci" mi disse Mew

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"Ma Emy è ovvio è che gli piaci" mi disse Mew.
Eravamo sedute sul letto di Matthew e stavamo "discutendo".
"Ma non è vero" risposi io.
"Perché non hai ancora sentito una roba e poi vedi che non avrai più tanti dubbi"
"Cosa?"
"È Rossofuocoooo"
"Eh"
"Capirai sei ancora piccina"
"Ehiiii ti ricordo che ho solo 2 anni in meno di te"
"Si, ma sei la mia piccolina."
"Va bene mamma."
"Di che parlate?" Disse Matteo entrando in camera.
"Della cotta di nostra figlia." Disse Vale.
"Ci assomiglia molto, sai?" Disse il ragazzo ridendo.
"Capelli rossi, lentiggini, pochi tatuaggi,occhi verdi...La mia fotocopia"
"Si, ma non era quello l'importante." Disse Mew ridendo.
"Eddaii" dissi io imbarazzata.
"Ma non lo vedi che sorride come un asino quando ti vede?" Mi chiese Theo.
Io inarcai un sopracciglio e sorrisi.
"Che cieca" mi disse Vale.
"Ma devo andare a prendere gli occhiali? Da piccola li portavo, mi sto iniziando a preoccupare sei già la seconda persona che me lo dice."
"Ma no scema" mi rispose lei.
"Vabbè io vado, vi lascio la vostra privacy." Dissi io alzandomi dal letto e andando verso la cucina.
"Vuoi una tisana?" Mi chiese Simone.
"Si, grazie" dissi sedendomi sul divano.
"Tutto bene?" Mi chiese porgendomi la mia tisana.
"Si, tu?"
"Bene, dai...sono più motivato ad andare avanti adesso."
"Vedi che anche se sei piccolo sei una bomba" gli dissi sorridendo.
Lui sorrise e mi ringraziò.
"Scusa per la domanda, ma te e Mida state insieme?" Mi chiese
"Ehm no, perché?"
"Ah sta mattina stava parlando di te."
"Cosa?"
"Parlando di me!?"
"Si, però abbassa la voce."
"Si, hai ragione"
"Cos'ha detto?" Gli chiesi.
"Segreti di stato"
"Daiiiiii per favoreeeee" lo supplicai.
"Te lo dirà lui" mi rispose.
"Che ore sono?" Gli chiesi.
"Le due"
"Merda tra dieci minuti ho lezione"
"Ciaoo" dissi correndo in camera a prendere le mie cose.
Andai di corsa verso la sala e quando entrai per fortuna non c'era ancora nessuno.
"Ciaoooo" dissi appena entrò Isobel.
"Oggi la maestra non c'è quindi lavorerai con me" disse esprimendo felicità da tutti i pori.
Quando finii andai di corsa in casetta e diretta mi avviai verso il pianoforte.
In casetta non c'era nessuno quindi mi misi al piano.
Da piccola cantavo e suonavo sempre con mio nonno solo che anche se mi piaceva cantare la danza è sempre stata al primo posto.
Iniziai a suonare e a cantare I won't Let You Go.
Quando terminai sentii degli applausi, appena aprii gli occhi vidi Mida appoggiato alla parte.
"Non ti ho sentito arrivare" dissi imbarazzata.
"Hai una bella voce"
"Grazie, cantavo da piccola con mio nonno, però ho sempre preferito ballare." Dissi sorridendo ricordando i bei momenti passati nella mia infanzia.
"Cantiamo qualcosa?" Chiese sedendomi di fianco a me.
"Vita terremoto" risposi io.
Quando terminammo la canzone ci battemmo il 5 e ci misimo a ridere.
"È la mia mezz'ora di telefono, chiamo mamma, tu non chiami i tuoi?" Mi chiese lui alzandosi in piedi.
Io mi irrigidii e non risposi.
"Scusa non vo-" disse ma io lo fermai.
"Tranquillo è tutto okay" dissi io sforzando un sorriso.
Lui si avvicinò a me e mi abbracciò.
"Scusa davvero, se vuoi parlarne io sono qui".
"Ma no, non è colpa tua...vai pure a chiamare tua mamma io sono fuori" Dissi staccandomi dall'abbraccio e andando verso il giardinetto.
Mi sedetti sopra ad una panchina e iniziai a guardare il vuoto.
"Emy, mia mamma vuole conoscerti, va bene?" Disse Mida uscendo con la testa dalla porta finestra.
"Certo" risposi io spostandomi più in là facendogli spazio.
"Ciao Emily" disse la signora appena il figlio mi inquadrò con il telefono.
"Salve signora" dissi io sorridendo.
"Che piacere conoscerti, non hai idea di quanto mi abbia parlato di te" disse ridendo.
Io sorrisi guardando Mida che aveva precedentemente fulminato con lo sguardo la madre.
"Ne sono contenta" dissi sorridendo.
"Mamma, è finito il tempo, dobbiamo andare" disse Mida.
"Ok, tesoro ci sentiamo,"
"Ciaoo" dissimo io e il ragazzo insieme.
"Ciaoo" rispose la madre.
"Ah sì, hai parlato di me?" Gli chiesi sorridendo.
"Si, ti dà fastidio?" Mi chiese cercando di nascondere l'imbarazzo.
"Nono, per sapere." Dissi sorridendo come una scema.
"Ti dà fastidio se provo un po' la coreografia che dovrò fare domenica?"
"Nono, ti guardo con piacere."
Nel mentre che provavo a volte mi giravo verso di lui e vedevo che sorrideva guardandomi.
"Sono stata brava?" Chiesi.
"Si, come sempre"
"Ma grazieeee"
"Lo sai che non devi ascoltare quello che dicono Marisol e Sofia?" Mi chiese lui.
"In che senso?"

Spazio autricee
Ma ciaoooo, io molto Happy perché Mida è al serale, ma a parte questo spero che questa storia vi stia piacendo e grazie mille per le 100 stelline...mi raccomando continuate a ✨stellinare✨.
~Nene

𝐋'𝐞𝐬𝐭𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚// 𝐌𝐢𝐝𝐚 IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora