𝐒𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐞𝐧

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Quando arrivammo in casetta, una sensazione di coraggio mi assalì

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Quando arrivammo in casetta, una
sensazione di coraggio mi assalì.
Dovevo parlargli.
Corsi verso la vetrata e lo trovai lì, appoggiato alla solita colonna, guardava fisso il vuoto con il suo sguardo profondo ma spento.
Uscii anche io e mi avvicinai però mettendomi contro il muro.
"Bello il nuovo pezzo" gli dissi cercando di avviare un discorso.
Non rispose.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Chiesi iniziando ad innervosirmi.
"Lo so"
"Umile il ragazzo"
"Non pensavo che fossi capace di mentire davanti tutta Italia, ma soprattutto a Giorgia."
"Non ho mentito, non ne sarei capace"
"Pensi che sia scemo?"
"Visto che parli tanto di fiducia e fedeltà perché non mi hai detto che ti piace Gaia?"
"Gaia?"
"Si, ho visto che sguardi che le lanciavi mentre cantavi, quella non è mica una canzone che si dedica ad un'amica o ad un familiare." Dissi guardando le mie scarpe.
"Gaia è un'amica, al contrario di Kumo per te, guarda che non sono cieco, ho visto il bacio nella coreografia."
"Hai detto bene, nella coreografia, sai, a volte ai ballerini vengono assegnate delle coreografie con dei baci, se non lo sai stai zitto."
"Ma non era per la coreografia quel bacio!" Mi disse arrabbiato.
"Cazzo Christian sei veramente impossibile."
"Se ti piace Gai-"
"E tu con Kum-
"Non mi piace Kumo, mi piace un altro"
"E allora chi?"
Mi staccai dalla parete ed entrai in casetta.
Sentii dietro di me dei passi e quindi andai dritta verso il bagno.
Quando entrai e mi voltai per chiudere la porta, vidi Mida che mi aveva battuto sul tempo, riuscendo ad entrare prima che chiudessi la porta.
"Non mi piace Gaia"
"E a me Kumo"
"E allora chi ti piace?" Ci chiediamo all' unisono.
"Tu" dissimo insieme.
Le mie guance divennero rosse, il mio cuore perse un battito, tutto intorno a noi cessò di esistere, esistevano solo io e lui, lui e io.
Come il solito le mie guance andarono a fuoco e il mio cuore perde un battito.
"Prima o poi ti bacio"
"Fallo"
Detto questo si fiondò sulle mie labbra.
Un bacio desiderato, voluto, delicato.
Le mie braccia si posarono intorno al suo collo, le sue mani sulla mia vita.
Dentro il mio stomaco c'era di tutto, uno zoo, delle autopiste...non ne avevo idea.
Quando ci staccammo, affondai il viso sulla sua spalla.
"Hai visto che non mi piace Gaia"
"E a me Tiziano"
Pensai un po' a quella frase e poi realizzai.
"Ma quindi Rossofuoco per chi è?" Chiesi.
"Per una scema che ho davanti."
In quel momento nella mia mente tutto divenne più chiaro.
Sorrisi imbarazzata e gli lasciai un bacio sul collo.
"Posso un altro?"
Io annuii e mi baciò, ci staccammo solo per la mancanza di fiato, avrei voluto che quel momento non finisse mai.
"E ora?" Mi chiese.
"E ora, come il solito"
"Con qualche bacio?"
"Va bene"
"Sicura?"
"Sicurissima"
"Lo diciamo agli altri?" Mi chiese.
"Aspettiamo ancora un po' và"
"Usciamo da sto bagno però?" Gli chiesi ridendo.
Quando usciamo, iniziò a salirmi l'imbarazzo, non so perché.
"Vado a farmi il tè, lo vuoi anche tu?"
"Va bene"
"Te lo porto qua"
Quando arrivai in cucina vidi Giovanni, il ragazzo nuovo.
"Oddio, scusa non pensavo che fossi già arrivato, ero in bagno."
"Tranquilla, sono Giovanni."
"Emily"
"Ti chiamo Mida"
"Midaaaaa"
"Cosa c'è?"
"È arrivato giovanniii"
"Arrivoooo"
Io nel mentre iniziai a prepare il tè mentre Nicholas cucinava.
"Ma scusa, sono le otto, tra cinque Min mangiamo, e tu ti metti a fare il tè?" Mi chiese ridendo.
"Le otto!?"
"Chri, va bene se il tè lo faccio dopo cena?"
"Certo"
"Nic, ti dò una mano?"
"Si, grazie"
"Intanto ti faccio il tour" gli disse Mida
"Possiamo aspettare Emily?"
Prima di rispondere lo squadrò e fulminò per poi rispondergli che andava bene"
Dopo questo si avvicinò a me e mi abbracciò lasciandomi un bacio sulla testa.
"Non mi convince Giovanni" mi sussurrò.
"No? A me sta simpatico."
"Ti sta troppo attaccato."
"Che gelosone che sei."
"Non sono geloso, poi non stiamo neanche insieme."
"Si è, non sei geloso"
Dopo cena facemmo il tour della casetta a Gio.
"Mi sento bassa con voi due vicino" dissi ridendo.
"Non è che ti senti, sei bassa." Mi disse Christian.
"Ooooo come osi?"
"Ti stai trovando bene?" Chiesi a Giovanni, lo vedevo spaesato.
"Si, è che sto ancora realizzando tutto, mi sembra strano essere qui."
"Ti ci abituerai" gli risposi.
"Io vado a dormire, domani ho lezione presto" dissi fermandomi davanti al mio letto.
"Notte" mi dissero.
Dopo circa cinque minuti sentii dei passi, ma dato la luce spenta non riuscii a capire di chi fossero.
"Non ti ho dato bene la buonanotte." Mi disse una voce che non avrei potuto non riconoscere.
Mi lasciò un bacio dolce sulle labbra e poi andò verso la cucina.

Spazio autriceee
Mi sono fatta perdomare, no?
~Nene

𝐋'𝐞𝐬𝐭𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚// 𝐌𝐢𝐝𝐚 IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora