Quinto anno, Hogwarts
Hermione sbuffò frustrata e abbassò il libro, sistemandosi ancora di più sul divano e contro il suo petto caldo, sciogliendosi nel suo conforto come faceva sempre. Avevano già avuto questa discussione molte volte. Non importava cosa lei dicesse, lui era imperterrito.
Ormai era esasperato con lei, ma continuò a far scorrere distrattamente le mani su e giù per le sue braccia, desiderando la sensazione della sua pelle.
«Hermione,» sbuffò lui, «So che non vuoi sentirlo, ma lo stanno facendo. Ti stanno usando. Certo, non sembra, ma puoi davvero dire che sono stati dei veri amici per te? A parte copiare i compiti, lasciarti capire come risolvere tutti i loro problemi e trascinandoti in mezzo ai pericoli ad ogni occasione possibile, come hanno mai dimostrato che tengono a te?»
«Siamo amici dal primo anno...so quanto ci tengono a me. È lo stesso modo in cui io tengo a loro.» Rispose lei in un tono calmo ma determinato.
«Davvero? Hai memorizzato l'intera storia della vita di Potter, hai anche rischiato di morire per lui in più di un'occasione. Vai a tutte le sue partite di Quidditch anche se non ti importa niente. Ascolti davvero quando Weasley blatera di... beh, onestamente non ne ho la più pallida idea.» Si mise a sedere più dritto e la avvolse tra le braccia, appoggiando la testa in avanti nella sua.
«Ma loro? In tutti questi anni che li conosci, quante volte ti hanno ascoltata quando hai parlato delle cose che ami? Lo sanno che, quando balli, sei così sopraffatta dalla gioia che si irradia da ogni parte del tuo corpo? Lo sanno che hai iniziato a leggere così tanto da piccola perché ti sentivi sola e le storie sulla magia e l'avventura ti davano conforto? Lo sanno che vuoi diventare una guaritrice e trovare le cure di quante più malattie magiche possibili? Diavolo, sanno almeno come prendi il caffè?!»
Per quanto questa conversazione fosse frustrante per lei, Hermione rimase momentaneamente ammutolita dalle sue parole. Quanto aveva prestato attenzione e quanto aveva imparato su di lei, in questa stanza, mentre si sussurravano fino a notte fonda.
Girò la testa e gli baciò la guancia teneramente.
«So che sembra così, ma stanno succedendo così tante cose. È sempre stato così. Non è che non ci tengono. So che ci saranno sempre per me, in qualsiasi caso. Lo sento nel profondo.»
Lui fece un'unica, divertita risata prima di baciarle la tempia. «Grifondoro... siete tutti troppo testardi per il vostro bene.»
Lei si girò tra le sue braccia per affrontarlo, sedendosi di nuovo sulle ginocchia con un sorriso storto sul viso.
«Mi ami per questo, non provare a negarlo.»
Mosse le mani fino a cullarle il viso, usando i pollici per tracciare dolcemente la linea della mascella.
«Si che ti amo. Ecco perché non voglio che ti faccia male. Non potrei sopportarlo.»
Il suo volto era così aperto, così sincero che il cuore le si gonfiò nel petto. Appoggiò il viso al suo tocco, posando un bacio al centro del suo palmo.
«Non mi farò del male, lo prometto. E se così fosse,» un luccichio malizioso si impadronì dei suoi occhi mentre faceva scorrere le mani sul petto di lui, "Sono una Grifondoro, e noi leoni abbiamo artigli molto affilati.» Arricciò le dita e le passò sul suo petto, proprio sul cuore.
Lui sorrise, i suoi occhi si oscurarono e lei capì di aver vinto. Ma prima che potesse sbattere le palpebre, lui si sollevò, la afferrò intorno alla vita e li girò in modo che il corpo di lui coprisse il suo.
Le fece scorrere lentamente le mani sui fianchi, lasciando la pelle d'oca sulla sua scia.
«È così? Beh, mia piccola leonessa, perché non mi fai vedere come usi i tuoi artigli...»
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Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANO
FanfictionDopo tre anni di relazione, Ron ammette di aver tradito Hermione per due anni con Daphne Greengrass, ed Harry sapeva tutto. Sconvolta dal tradimento dei suoi amici e della sua famiglia, Hermione deve ricostruire la sua vita e scoprire nuovi legami c...