Marzo 1998
"Non li porteremo al Ministero. Andranno al maniero. Lasciamo che siano loro a decidere cosa farne".
Il Ghermidoro che aveva in pugno Harry sorrideva come un bambino in un negozio di caramelle- forse non sapeva esattamente chi avesse appena catturato, ma sapeva chiaramente che erano preziosi. Hermione poteva vedere la sua eccitazione anche dietro la pelle pallida e i capelli sporchi, e osservò le sue dita sporche che si stringevano attorno alla bacchetta prima di scuoterla per legare rapidamente Harry e Ron insieme a Dean e Unci-Unci.
Ma non Hermione.
Greyback le aveva già messo una mano intorno al collo e l'aveva schiacciata nella sua forma sudicia e maleodorante, mentre le annusava esageratamente il collo e i capelli.
"Mi ricordo di te, bella". Poteva sentire la minaccia nella sua voce.
Hermione e Greyback si erano già incontrati una volta, nel corridoio fuori dalla torre di astronomia la notte della morte di Silente, e lei cercava con tutte le sue forze di non lasciare che la sua mente scivolasse indietro nel ricordo della mano di lui che le stringeva la gola, la sollevava in aria e la sbatteva contro il muro di pietra grezza, delle minacce che le aveva sussurrato... Aveva bisogno di pensare. Aveva bisogno di pianificare.
Non sarebbero andati al Ministero. Bene. Il Ministero sarebbe stato certamente in grado di determinare immediatamente chi fossero.
Li avrebbero portati al "maniero". Quale maniero, non lo sapeva, o almeno sperava di non saperlo. C'era una vocina in fondo alla sua testa che le fece subito balenare un'enorme e inquietante facciata in pietra, corridoi rivestiti di velluto scuro, una biblioteca fuori dai suoi sogni, giardini con i fiori più belli che avesse mai visto e una camera da letto con pareti grigie e morbide e un enorme letto a baldacchino dove aveva trascorso ore con l'uomo che...
No.
Non poteva permettere che quel pensiero la facesse deragliare.
Se stavano andando in un maniero, qualsiasi maniero, doveva stare all'erta. Ci sarebbero stati sicuramente dei Mangiamorte all'interno, ma era improbabile che avessero lo stesso livello di protezione del Ministero o di Hogwarts.
Se fosse riuscita a trovare un modo per recuperare le loro bacchette prima che la maledizione che aveva messo su Harry si esaurisse, avrebbero avuto una possibilità. E con Dean... e Unci-Unci, Unci-Unci che poteva eseguire più magie e diverse senza bacchetta di tutti gli altri... sì, sì, potevano farcela.
Osservò i ladri intorno a lei. Niente di speciale, chiaramente non erano al corrente del funzionamento interno dei seguaci di Voldemort.
Tranne Greyback. Hermione sapeva che Greyback aveva più accesso degli altri. Gli era stato permesso di indossare la maschera e la veste. Era l'ostacolo più grande.
Mentre questi pensieri le scorrevano nel cervello alla velocità della luce, Greyback continuava ad annusarla e a mormorarle all'orecchio mentre gli altri ladri si preparavano a farli uscire. Vedeva Ron che la guardava con terrore, quindi cercò di mantenere la calma esteriore. Sarebbero morti immediatamente se lui avesse tentato di fare qualcosa di avventato.
Hermione cercò di fare un passo avanti mentre gli altri ladri costringevano Harry, Ron, Dean e Unci-Unci ad alzarsi e a cominciare a camminare, ma la mano di Greyback le si strinse intorno alla gola, trattenendola.
Afferrandole l'avambraccio, la fece girare e lei si ritrovò a fissarlo direttamente negli occhi, gialli e neri e pieni solo di morte.
"Ho sempre saputo che ti avrei ritrovata, bella. Forse dovremo fare questa piccola deviazione". Gettò la testa verso il gruppo più numeroso. "Ma non dimenticare che tu mi appartieni".
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Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANO
FanfictionDopo tre anni di relazione, Ron ammette di aver tradito Hermione per due anni con Daphne Greengrass, ed Harry sapeva tutto. Sconvolta dal tradimento dei suoi amici e della sua famiglia, Hermione deve ricostruire la sua vita e scoprire nuovi legami c...