Capitolo 28: Vigilante Shit

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2 maggio, 1998

Oggi morirò.

Fu l'unica cosa che riuscì a pensare da quando si erano materializzati a Hogwarts.

Ne era certo. C'era così tanta carneficina, così tanta morte, che sapeva che era la volta buona. Oggi una delle due parti avrebbe vinto e, anche se sperava che fosse quella di Potter, non si illudeva di poter vivere per vederlo.

Questa constatazione gli fece vorticare le emozioni. Panico. Terrore. Sollievo. Accettazione. Non era in grado di aggrapparsi a una di queste per troppo tempo. Draco Malfoy sarebbe morto oggi. Almeno la sua morte avrebbe garantito che anche la stirpe dei Malfoy morisse, portando con sé l'oscurità contorta e fragile.

Oggi sarebbe morto. Ma prima, aveva un compito da svolgere.

Non appena le protezioni intorno al castello caddero, fu mandato dentro per aiutare Tiger e Goyle che stavano girovagando per il castello cercando Harry o chiunque riuscissero a trovare per ucciderli, mutilarli, o torturarli.

Draco era riuscito a bloccare tutti i loro tentativi di usare le Maledizioni Imperdonabili: per quanto fossero stati lodati come buoni soldati dai Mangiamorte, erano ancora dei fottuti idioti.

Stavano salendo le scale e attraversando il castello da almeno un quarto d'ora prima che Draco si rendesse conto che il percorso che stavano percorrendo non era casuale.

"Dove stiamo andando?" sibilò lui.

Tiger lo guardò con un sorriso spento. "Non te l'hanno detto? Sanno dov'è Potter! Ce l'hanno detto! Ci hanno detto di andare a prenderli e portarli al Signore Oscuro. Dicono che il traditore di sangue Weasley e la Mezzosangue sono con lui! Ci hanno detto che possiamo fare quello che vogliamo con loro, vero Goyle?".

Goyle si lasciò andare ad una risata sinistra mentre continuava a salire le scale verso il settimo piano. "Si. Ho delle idee per la Mezzosangue. Puoi unirti se vuoi, Draco. Penso ce lo siamo meritati dopo averla dovuta cercare per tutti questi anni, giusto!"

Il sangue di Draco si gelò nelle vene e si bloccò sul posto, con la mano che si aggrappava alla ringhiera come se fosse l'unica cosa che lo teneva legato alla terra. I pensieri si muovevano troppo velocemente nella sua testa.

Hermione è qui.

Non può essere qui. Morirà.

Le faranno del male.

È viva.

È sopravvissuto dopo che ha lasciato il Maniero.

È viva.

Ha bisogno di aiuto.

"Oy! Draco!" Si staccò dalle sue fantasticherie e guardò in alto, rendendosi conto che Tiger e Goyle erano ormai in cima alle scale.

Scuotendo la testa, iniziò a muoversi il più in fretta possibile per raggiungerli.

Se Hermione fosse stata lì, avrebbe potuto proteggerla. Almeno per un po'. Avrebbe potuto fermare Tiger e Goyle se avessero cercato di farle del male.

Così li seguì, con la bacchetta stretta in mano, mentre si dirigevano verso un tratto di muro molto familiare, tenendo gli occhi puntati sul centro delle loro spalle.

I due zoticoni si fermarono davanti al muro, apparentemente confusi sul da farsi.

Tiger fece un passo avanti, premendo entrambe le mani sul muro, cercando di farlo cedere, prima di voltarsi verso Draco.

"Fallo funzionare, Draco! Sono lì dentro, nel posto con l'armadio!". Draco poteva vedere la violenta allegria nei suoi occhi. Gli dava la nausea.

Pensò di rifiutare. Stordirli e farli levitare da una finestra. Qualsiasi cosa.

Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora