Capitolo 24: No Body, No Crime

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Notes:

Pansy POV :)


Pansy era sempre stata mattiniera.

Aveva cominciato quando era una bambina e sua madre la obbligava a svegliarsi prima dell'alba per "prepararsi adeguatamente" per la giornata, che per le donne Parkinson includeva almeno un'ora di attività fisica segreta (nessuno poteva sapere che il mantenimento dei loro fisici richiedeva un lavoro che andava al di là dell'impeccabile allevamento), due ore di trucco e parrucco, e un'ora per leggere il giornale, le ultime riviste di gossip e qualsiasi nuova corrispondenza che descriva i drammi della società.

Anche adesso, a distanza di anni e senza la minaccia di essere rinchiusa in uno sgabuzzino o di vedersi negare il cibo per la sua disobbedienza, Pansy si ritrovava ad alzarsi presto per pianificare la sua giornata e rilassarsi prima che il resto del mondo si svegliasse.

Oggi non era diverso. Si era svegliata alle 5:30, aveva passato qualche istante a meravigliarsi di quanto fosse bella Luna mentre dormiva accanto a lei, prima di andare fare la sua corsa mattutina.

Non si allenava più per soddisfare ridicoli standard di bellezza, ma per schiarirsi le idee e smaltire la rabbia del giorno prima.

E questa mattina aveva sicuramente della frustrazione da smaltire. Quando era andata a trovare Draco e Hermione il giorno prima, avevano ammesso di aver gettato nel cestino il loro piano accuratamente elaborato e di essere andati direttamente da Rita Skeeter con tutta la storia della loro relazione.

A Pansy aveva fatto arrabbiare non poco il fatto che avessero fatto una sciocchezza così importante e, mentre i suoi piedi battevano sul marciapiede e il respiro cominciava a bruciarle nei polmoni, poteva ancora sentire la sensazione persistente del sangue che le ribolliva quando glielo avevano confessato.

Ma, come spesso accadeva, quando stava salendo i gradini d'ingresso per tornare nell'appartamento suo e di Luna, dovette ammettere a se stessa che Hermione—per quanto fastidiosa—aveva escogitato un piano B davvero brillante.

Draco aveva davvero ragione: il suo posto era sempre stato nei Serpeverde.

Silenziosamente, così da non svegliare Luna, Pansy entrò in cucina e agitò la bacchetta per preparare il suo tè della mattina. Era solo al secondo sorso quando la copia della Gazzetta del Profeta uscì svolazzando dal camino, levitando fino al tavolo della cucina prima di atterrare con un colpo secco.

Pansy stava tirando il giornale verso di sé, quando le due immagini che lampeggiavano in prima pagina apparvero. Senza il minimo decoro che normalmente possedeva, Pansy sputò immediatamente il tè sul tavolo in preda allo shock, prima di affannarsi a leggere l'articolo il più velocemente possibile.

Quando arrivò all'ultima riga, un ampio e genuino sorriso le si allargò sul viso e non riuscì a trattenere lo strillo da ragazzina che le uscì mentre si dimenava avanti e indietro per l'eccitazione, prima di ricordarsi all'improvviso di essere Pansy Parkinson, cazzo, e di fermarsi, guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno l'avesse vista farlo.

Ma non riuscì a fermare il suo sorriso. Quei due idioti l'avevano fatto davvero. E cazzo, questo stava per mettere sottosopra la Londra dei maghi.

Pansy si alzò in piedi e si precipitò in camera da letto, sedendosi con cura sul letto e sporgendosi in avanti per dare un bacio sulla fronte di Luna, mentre le scostava i capelli dal viso.

"Amore..." Parlò in modo rilassante, non volendo svegliarla bruscamente.

Luna si agitò, stiracchiandosi leggermente.

"Svegliati, tesoro, devi vedere questo".

Le palpebre di Luna si aprirono e il sorriso di Pansy si allargò guardando quei grandi occhi blu.

Amor Vincit Omnia | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora